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Equiparazione personale universitario: le regole valide

Una ricercatrice universitaria ha richiesto l’equiparazione economica a un ruolo dirigenziale sanitario. La Corte d’appello aveva respinto la domanda applicando il CCNL del 2005. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che per i rapporti di lavoro iniziati prima del 27 gennaio 2005, si devono applicare i criteri di equiparazione personale universitario previsti dalla normativa precedente (d.i. 9 novembre 1982), in quanto più favorevoli e tutelati da una clausola di salvaguardia.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Equiparazione personale universitario: la Cassazione fa chiarezza sulle regole

L’equiparazione personale universitario a quello del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rappresenta una questione complessa, specialmente quando si sovrappongono diverse normative e contratti collettivi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un’interpretazione cruciale, stabilendo quali criteri applicare ai rapporti di lavoro sorti prima dell’entrata in vigore del CCNL Università 2002-2005, firmato il 27 gennaio 2005. La decisione ribadisce l’importanza della tutela dei diritti acquisiti.

I Fatti del Caso

Una biologa, assunta da un’Università prima con un contratto a tempo determinato nel 2002 e poi stabilizzata a tempo indeterminato il 3 gennaio 2005, ha richiesto il riconoscimento dell’inquadramento superiore come Dirigente del Ruolo Sanitario. La sua richiesta si fondava sulla normativa precedente al CCNL del 2005, in particolare sul D.M. del 9 novembre 1982, che prevedeva per la sua qualifica (ex 7° qualifica funzionale) un’equiparazione più favorevole rispetto a quella introdotta dal nuovo contratto collettivo.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto la sua domanda. Tuttavia, la Corte d’appello ha ribaltato la decisione, ritenendo che si dovesse applicare la nuova tabella di equiparazione introdotta dal CCNL del 27 gennaio 2005. La lavoratrice ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

Il Principio dell’Equiparazione Personale Universitario Dinamica

Il cuore della controversia risiedeva nello stabilire quale normativa dovesse regolare l’equiparazione economica. La difesa della lavoratrice sosteneva che, essendo il suo rapporto di lavoro sorto prima della firma del nuovo CCNL, avesse diritto a beneficiare del precedente e più vantaggioso sistema di equiparazione.

La Corte di Cassazione ha dato ragione alla ricorrente, accogliendo il suo terzo motivo di ricorso e richiamando i principi già consolidati dalle Sezioni Unite. La Suprema Corte ha chiarito che il sistema di equiparazione ha un carattere “dinamico”: le qualifiche universitarie e quelle sanitarie sono correlate in modo automatico ai soli fini economici. Questo significa che un cambiamento in una qualifica si riflette sull’altra.

L’Applicabilità delle Vecchie Regole

Il punto focale della decisione è che i criteri stabiliti dal D.M. del 9 novembre 1982 sono rimasti in vigore fino alla sottoscrizione del CCNL del 27 gennaio 2005. Per tutto il personale già in servizio a quella data, come nel caso della ricorrente, il diritto all’equiparazione secondo le vecchie regole era già entrato a far parte del proprio patrimonio giuridico ed economico.

La Decisione della Cassazione

La Corte Suprema ha stabilito che la Corte d’appello ha commesso un errore nell’applicare retroattivamente le tabelle del CCNL 2005 a un rapporto di lavoro consolidatosi precedentemente. Ha evidenziato che lo stesso contratto collettivo del 2005 contiene una “clausola di salvaguardia” (art. 28, comma 6) che protegge le posizioni giuridiche ed economiche già conseguite dal personale in servizio, anche se non ancora formalmente riconosciute dall’azienda.

Di conseguenza, la sentenza d’appello è stata annullata con rinvio. La Corte d’appello, in una diversa composizione, dovrà ora riesaminare il caso applicando il corretto principio di diritto, ovvero utilizzando i criteri di equiparazione del D.M. del 1982 per determinare l’indennità spettante alla lavoratrice.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un consolidato orientamento giurisprudenziale che tutela i diritti acquisiti dei lavoratori nel passaggio tra diversi regimi contrattuali. La Corte ha specificato che l’efficacia dell’art. 31 del D.P.R. n. 761/1979 e delle relative tabelle del 1982 non è venuta meno con la privatizzazione del pubblico impiego, ma è proseguita fino all’introduzione di una nuova disciplina da parte della contrattazione collettiva. Il diritto a un trattamento perequativo migliore, maturato sotto la vigenza delle vecchie regole, non può essere annullato da un contratto successivo, ma deve essere conservato, eventualmente tramite un assegno ad personam.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale nel diritto del lavoro pubblico: la successione di contratti collettivi non può pregiudicare i diritti già maturati dai dipendenti. Per l’equiparazione personale universitario, questo significa che chi era già in servizio prima del 27 gennaio 2005 ha diritto a vedersi applicare i criteri di calcolo previsti dalla normativa del 1982, se più favorevoli. La decisione offre una tutela importante ai lavoratori, garantendo stabilità e certezza giuridica rispetto alle posizioni economiche consolidate nel tempo.

Qual è il criterio corretto per l’equiparazione economica del personale universitario in servizio presso aziende ospedaliere per i rapporti di lavoro sorti prima del 27 gennaio 2005?
Per i rapporti di lavoro costituiti prima del 27 gennaio 2005, il criterio corretto è quello previsto dalle tabelle allegate al decreto interministeriale del 9 novembre 1982, che sono rimaste efficaci fino all’entrata in vigore del CCNL Comparto Università 2002-2005.

La firma di un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) annulla automaticamente i criteri di equiparazione più favorevoli previsti dalle norme precedenti?
No. La Corte di Cassazione, richiamando le sue Sezioni Unite, ha stabilito che i diritti all’equiparazione maturati sotto la vigenza della normativa precedente sono diritti quesiti e sono protetti da apposite clausole di salvaguardia presenti nel nuovo CCNL. Pertanto, le posizioni economiche più favorevoli devono essere conservate.

Per ottenere l’equiparazione economica è necessario dimostrare di aver effettivamente svolto le mansioni corrispondenti del profilo del SSN?
No. La sentenza chiarisce, richiamando precedenti decisioni delle Sezioni Unite, che la fonte dell’equiparazione è individuata nella tabella allegata al D.I. del 9 novembre 1982, che pone una correlazione automatica tra qualifiche universitarie e ospedaliere ai soli fini economici, prescindendo dal concreto esercizio delle mansioni corrispondenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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