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Eccezione di incompetenza: l’errore che la annulla

Una società turistica ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale in una causa di rimborso. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’eccezione inammissibile perché la società non ha contestato tutti i fori alternativi previsti dalla legge, in particolare quello relativo alla presenza di uno stabilimento con rappresentante nel luogo del giudizio. Di conseguenza, la competenza del primo giudice è stata confermata.

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Eccezione di Incompetenza: Guida Pratica agli Errori da Evitare

Nel contesto di una causa civile, l’eccezione di incompetenza territoriale è uno strumento fondamentale a disposizione della parte convenuta per contestare la scelta del foro operata dall’attore. Tuttavia, la sua formulazione richiede un’attenzione meticolosa, poiché un errore formale può renderla del tutto inefficace. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come un’eccezione incompleta possa portare al suo rigetto in rito, con il conseguente radicamento della competenza presso il giudice originariamente adito.

I Fatti del Caso: Una Controversia tra Tour Operator

La vicenda trae origine da un “accordo di collaborazione” tra due società operanti nel settore turistico. Una società si impegnava a vendere un pacchetto turistico per conto dell’altra a un gruppo di viaggiatori. A tal fine, veniva versata una cospicua caparra. Purtroppo, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid, il viaggio venne annullato. La prima società rimborsò la caparra al cliente finale e, successivamente, agì in giudizio contro la seconda per ottenere la restituzione della stessa somma, citandola davanti al Tribunale della propria sede.

L’Eccezione di Incompetenza e la Decisione di Primo Grado

La società convenuta, nel costituirsi in giudizio, sollevò preliminarmente un’eccezione di incompetenza territoriale, chiedendo che la causa fosse trasferita al Tribunale della propria circoscrizione. A sostegno della sua tesi, addusse tre argomenti:
1. Una clausola contrattuale indicava quel foro come competente per ogni controversia.
2. La sua sede legale si trovava in quel territorio (ai sensi dell’art. 19 c.p.c.).
3. Il contratto era sorto e doveva essere eseguito in quel luogo (ai sensi dell’art. 20 c.p.c.).

Il Tribunale di primo grado accolse l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza. Contro questa decisione, la società attrice ha proposto ricorso per regolamento di competenza alla Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione sull’Eccezione di Incompetenza

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso e dichiarando la competenza del Tribunale originariamente adito. Le motivazioni si fondano su due pilastri fondamentali che riguardano la corretta formulazione dell’eccezione di incompetenza.

Il Foro Convenzionale: Quando è Esclusivo?

In primo luogo, la Corte ha analizzato la clausola contrattuale che designava un foro specifico. Ha ribadito un principio consolidato: la designazione convenzionale di un foro deroga alla legge e diventa esclusiva solo se ciò è espressamente stabilito nel contratto. L’uso di termini come “esclusivamente”, “in ogni caso”, “necessariamente” o altre espressioni che manifestino in modo inequivocabile la volontà di escludere ogni altro foro sono necessari. Nel caso di specie, la clausola non conteneva tali espressioni, rendendo il foro indicato meramente facoltativo e non esclusivo.

L’Onere di Completezza dell’Eccezione

Il punto cruciale della decisione, tuttavia, risiede nell’analisi della completezza dell’eccezione sollevata. La Corte ha stabilito che, ai fini dell’ammissibilità, l’eccezione di incompetenza territoriale derogabile deve essere svolta con l’indicazione e la contestazione di tutti i fori concorrenti previsti dalla legge.

Quando la parte convenuta è una persona giuridica, come in questo caso, l’art. 19, primo comma, del codice di procedura civile prevede due criteri alternativi:
1. Il foro del luogo in cui la società ha la sua sede legale.
2. Il foro del luogo in cui la società ha uno stabilimento e un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l’oggetto della domanda.

La società convenuta aveva correttamente contestato il foro basandosi sulla sua sede legale, ma aveva omesso di contestare la sussistenza del secondo criterio nel territorio del giudice adito. In altre parole, non aveva negato di avere, nella circoscrizione del primo tribunale, uno stabilimento con un rappresentante autorizzato. Questa omissione ha reso l’eccezione incompleta e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Competenza Radicata e Principio di Diritto

La Corte di Cassazione ha concluso che l’eccezione di incompetenza, essendo inammissibile per incompletezza, doveva considerarsi come non proposta. Questo vizio formale ha impedito al giudice di primo grado di esaminarla nel merito, portando al radicamento definitivo della competenza presso il Tribunale originariamente scelto dall’attore.

La decisione riafferma un principio di diritto fondamentale per gli operatori legali: la formulazione dell’eccezione di incompetenza territoriale richiede la massima diligenza. È imperativo non solo indicare il foro ritenuto competente, ma anche contestare analiticamente e in modo completo la sussistenza di tutti i criteri di collegamento alternativi che potrebbero giustificare la competenza del giudice adito. Un’omissione, anche parziale, può rivelarsi un errore fatale, vanificando l’intera strategia difensiva sulla questione di competenza.

Quando una clausola che indica il foro competente in un contratto è considerata esclusiva?
Risposta: Solo quando la sua natura esclusiva è stabilita “espressamente”, cioè con parole chiare e inequivocabili (es. “foro esclusivo”, “in ogni caso”) che non lascino dubbi sull’intenzione delle parti di escludere gli altri fori previsti dalla legge.

Cosa rende inammissibile un’eccezione di incompetenza territoriale sollevata da una società?
Risposta: L’eccezione è inammissibile se è incompleta, cioè se la società convenuta non contesta la sussistenza di tutti i possibili fori concorrenti previsti dalla legge. In particolare, deve contestare non solo la propria sede legale ma anche l’eventuale esistenza, nel circondario del giudice adito, di un proprio stabilimento con un rappresentante autorizzato a stare in giudizio.

Qual è la conseguenza di un’eccezione di incompetenza inammissibile?
Risposta: Se l’eccezione è inammissibile, viene considerata come non proposta. Di conseguenza, la competenza del giudice inizialmente adito si radica definitivamente e il processo prosegue davanti a lui, senza che la questione di competenza possa essere ulteriormente discussa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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