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Eccezione di incompetenza: i requisiti di validità

La Corte di Cassazione stabilisce che l’eccezione di incompetenza territoriale, in cause relative a diritti di obbligazione come l’azione revocatoria, deve contestare tutti i fori alternativi previsti dalla legge. Se l’eccezione è incompleta, viene dichiarata inammissibile e la competenza resta al giudice originariamente adito. Nel caso specifico, i convenuti avevano contestato solo alcuni dei fori possibili, rendendo la loro eccezione inefficace.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Eccezione di Incompetenza: La Cassazione Chiarisce i Requisiti di Ammissibilità

Nel processo civile, una delle prime difese che una parte può sollevare è l’eccezione di incompetenza territoriale, contestando la scelta del tribunale fatta dalla controparte. Tuttavia, questa eccezione non può essere generica. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: per essere valida, l’eccezione deve essere completa e specifica, soprattutto nelle cause relative a diritti di obbligazione. Analizziamo insieme la decisione per capirne la portata pratica.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’azione revocatoria, promossa da un avvocato per tutelare un proprio credito professionale. L’azione era diretta contro un atto di donazione con cui una debitrice aveva trasferito un immobile al proprio figlio, rendendo più difficile per il creditore soddisfare il suo diritto. La causa veniva iscritta presso il Tribunale di Tivoli.

I convenuti (donante e donatario), tuttavia, si opponevano, sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale. Essi sostenevano che il Tribunale competente non fosse Tivoli, ma alternativamente:
1. Il Tribunale di Nuoro, in quanto loro luogo di residenza (foro generale delle persone fisiche, art. 18 c.p.c.).
2. Il Tribunale di Roma, poiché l’attività professionale da cui era sorto il credito era stata svolta nel suo circondario (foro dell’obbligazione, art. 20 c.p.c.).

Il Tribunale di Tivoli, accogliendo parzialmente l’eccezione, declinava la propria competenza in favore del Tribunale di Roma. A questo punto, il creditore decideva di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione con un regolamento di competenza.

L’Analisi della Cassazione sulla Eccezione di Incompetenza

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione del Tribunale, accogliendo il ricorso del creditore. Il punto centrale della decisione risiede nella valutazione della completezza dell’eccezione di incompetenza sollevata dai convenuti.

La Corte ha ricordato che l’azione revocatoria, mirando a tutelare un diritto di credito, rientra nelle cause relative a diritti di obbligazione. Per queste controversie, il codice di procedura civile prevede diversi criteri di collegamento (o ‘fori’) che possono determinare la competenza territoriale. I principali sono:
– Il foro della residenza del convenuto (art. 18 c.p.c.).
– Il foro del luogo dove è sorta l’obbligazione (art. 20 c.p.c.).
– Il foro del luogo dove l’obbligazione deve essere eseguita (art. 20 c.p.c.).

Questi fori sono alternativi tra loro, il che significa che l’attore può scegliere quale adire.

L’Errore dei Convenuti: Un’Eccezione Incompleta

Secondo la Cassazione, quando il convenuto solleva un’eccezione di incompetenza in queste materie, non può limitarsi a indicare un foro alternativo a quello scelto dall’attore. Deve, invece, contestare la competenza del giudice adito in relazione a tutti i possibili fori concorrenti previsti dalla legge. In altre parole, deve dimostrare che nessuno dei criteri applicabili radica la competenza presso il tribunale scelto dall’attore.

Nel caso di specie, i convenuti si erano limitati a indicare la competenza di Nuoro o di Roma, senza però contestare specificamente tutti gli altri possibili fori, come quello del luogo in cui l’obbligazione doveva essere eseguita. Questa omissione ha reso la loro eccezione “incompleta” e, di conseguenza, inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale (richiamando, tra le altre, Cass. n. 1594/2020). Il principio è che l’eccezione di incompetenza territoriale derogabile deve “investire tutti i predetti criteri di collegamento astrattamente applicabili”. Un’eccezione che non lo fa è inammissibile e non può portare il giudice a declinare la propria competenza.

Di fronte a un’eccezione inammissibile, il giudice non ha il potere di rilevare d’ufficio la propria incompetenza. Pertanto, il Tribunale di Tivoli, riscontrando l’incompletezza dell’eccezione dei convenuti, non avrebbe dovuto declinare la propria competenza. La competenza, per effetto dell’inammissibilità dell’eccezione, si era ormai radicata presso il giudice originariamente scelto dall’attore.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per gli operatori del diritto. Chi intende sollevare un’eccezione di incompetenza territoriale in materie obbligazionarie deve condurre un’analisi estremamente rigorosa. È necessario non solo identificare il foro che si ritiene corretto, ma anche escludere motivatamente la competenza del giudice adito sulla base di tutti i criteri alternativi che la legge offre. Una difesa superficiale o incompleta su questo punto procedurale rischia di essere totalmente inefficace, con la conseguenza di dover affrontare il merito della causa in una sede potenzialmente sfavorevole.

Come va formulata correttamente un’eccezione di incompetenza per territorio nelle cause relative a diritti di obbligazione?
L’eccezione deve essere completa, ovvero deve contestare la competenza del giudice adito con riferimento a tutti i possibili fori alternativi previsti dalla legge, come il foro della residenza del convenuto, quello dove è sorta l’obbligazione e quello dove deve essere eseguita. Non è sufficiente indicarne solo uno o alcuni.

Cosa succede se l’eccezione di incompetenza territoriale è incompleta?
Se l’eccezione è incompleta, viene considerata inammissibile. Di conseguenza, il giudice non può accoglierla e la competenza rimane radicata presso il tribunale originariamente scelto dalla parte che ha iniziato la causa.

L’azione revocatoria rientra tra le cause per cui si applicano i fori alternativi delle obbligazioni?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che l’azione revocatoria ex art. 2901 c.c. riguarda la tutela di un’obbligazione. Pertanto, per determinare la competenza territoriale si applicano i criteri alternativi previsti dagli articoli 18 e 20 del codice di procedura civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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