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Eccezione di incompetenza: come formularla bene

Una società otteneva un decreto ingiuntivo presso il Tribunale di Palermo. La controparte si opponeva, sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale. Tuttavia, l’eccezione è stata ritenuta incompleta perché non contestava tutti i possibili criteri che radicavano la competenza del Tribunale adito. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha stabilito che un’eccezione di incompetenza formulata in modo parziale è inefficace, con la conseguenza che la competenza del giudice inizialmente adito si consolida. La sentenza è stata quindi cassata con rinvio al Tribunale di Palermo.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Eccezione di Incompetenza: L’Errore che Costa Caro nel Processo Civile

Nel complesso mondo del processo civile, i dettagli formali possono avere conseguenze sostanziali. Una mossa sbagliata, anche su questioni procedurali, può determinare l’esito di una causa. Un esempio lampante riguarda l’eccezione di incompetenza territoriale, un’arma a disposizione della parte convenuta che, se non maneggiata con la dovuta perizia, può rivelarsi del tutto inefficace. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare i requisiti di completezza di tale eccezione e le gravi conseguenze del suo errato utilizzo.

I Fatti del Caso: La Controversia tra Due Società

La vicenda trae origine da un rapporto commerciale tra due società, una con sede in Sicilia e l’altra in Piemonte, riunite in un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) per un contratto di appalto. La società piemontese, in qualità di mandataria, aveva l’obbligo di riscuotere i pagamenti dalla stazione appaltante e versare la quota spettante alla società siciliana, la mandante.

A seguito dell’inadempimento di tale obbligo, la società siciliana otteneva un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Palermo. La società piemontese proponeva opposizione, eccependo l’incompetenza territoriale del tribunale siciliano e indicando come competenti, in alternativa, i tribunali di Torino o Napoli sulla base di diverse clausole contrattuali.

La Questione sulla Completezza dell’Eccezione di Incompetenza

La società siciliana, costituitasi in giudizio, replicava sostenendo che l’eccezione di incompetenza sollevata dalla controparte fosse inammissibile perché incompleta. In particolare, la società opponente non aveva contestato uno specifico criterio di competenza che radicava la causa proprio a Palermo: il cosiddetto forum destinatae solutionis, previsto dagli articoli 20 c.p.c. e 1182 c.c., secondo cui il foro competente per le obbligazioni pecuniarie è quello del domicilio del creditore.

Nonostante questa difesa, il Tribunale di Palermo, in prima istanza, dichiarava la propria incompetenza, revocando il decreto ingiuntivo. Contro questa decisione, la società siciliana proponeva ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando proprio l’omessa pronuncia sull’incompletezza dell’eccezione avversaria.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza del Tribunale di Palermo e rinviando la causa allo stesso tribunale in diversa composizione. La Corte ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale civile: l’eccezione di incompetenza territoriale derogabile deve essere completa.

Le Motivazioni della Sentenza

Secondo la Cassazione, la parte che eccepisce l’incompetenza territoriale ha l’onere di contestare la competenza del giudice adito con riferimento a tutti i possibili criteri concorrenti previsti dalla legge (artt. 18, 19 e 20 c.p.c.). Non è sufficiente indicare un altro foro ritenuto competente se non si smontano, una per una, tutte le ragioni che potrebbero giustificare la scelta dell’attore.

Nel caso di specie, la società opponente aveva omesso di contestare la competenza del Tribunale di Palermo basata sul luogo dove l’obbligazione di pagamento doveva essere eseguita, ovvero il domicilio della società creditrice in Sicilia. Questa omissione ha reso l’intera eccezione inefficace. Quando l’eccezione è formulata in modo incompleto, la competenza del giudice inizialmente adito si ‘radica’, cioè si consolida, in base al profilo non contestato, e il giudice non può rilevarla d’ufficio.

Il Tribunale di Palermo, omettendo di pronunciarsi sulla dedotta incompletezza dell’eccezione, ha commesso un errore di diritto. Avrebbe dovuto, al contrario, dichiarare inammissibile l’eccezione e procedere con il merito della causa, proprio perché la competenza si era ormai consolidata a seguito dell’errore procedurale della parte opponente.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce una lezione cruciale per gli operatori del diritto: la formulazione dell’eccezione di incompetenza richiede un’analisi scrupolosa e onnicomprensiva di tutti i criteri di collegamento previsti dal codice. Un approccio parziale o superficiale non solo rende l’eccezione inutile, ma produce l’effetto contrario a quello desiderato: cristallizza la competenza del giudice che si voleva contestare. Per le imprese, ciò significa che la scelta del difensore e la strategia processuale iniziale sono passaggi delicatissimi che possono segnare irrevocabilmente le sorti di un contenzioso.

Come deve essere formulata un’eccezione di incompetenza territoriale per essere valida?
Per essere valida, l’eccezione di incompetenza territoriale deve essere completa. La parte convenuta deve contestare la competenza del giudice adito con riferimento a tutti i possibili criteri concorrenti previsti dalla legge (artt. 18, 19 e 20 c.p.c.), indicando specificamente quale sia il giudice che ritiene competente.

Cosa succede se l’eccezione di incompetenza è incompleta?
Se l’eccezione è incompleta, cioè non contesta uno o più dei possibili profili di competenza del giudice adito, essa risulta inefficace. Di conseguenza, la competenza del giudice adito si consolida (si ‘radica’) in base al profilo non contestato e non può più essere messa in discussione.

Perché il Tribunale di Palermo è stato infine ritenuto competente in questo caso?
La competenza del Tribunale di Palermo è stata ritenuta consolidata perché la parte opponente, nel sollevare l’eccezione di incompetenza, ha omesso di contestare la competenza basata sul criterio del luogo di adempimento dell’obbligazione (art. 20 c.p.c. e 1182 c.c.), che corrispondeva al domicilio della società creditrice a Palermo. Questa omissione ha reso l’intera eccezione invalida.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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