LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Eccesso di potere giurisdizionale: limiti del G.A.

Una società ha accusato il Consiglio di Stato di eccesso di potere giurisdizionale per aver confermato la legittimità della richiesta di un Comune di un accordo con i confinanti per derogare alle distanze. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo che il Giudice Amministrativo non invade la giurisdizione civile quando, per valutare la legittimità di un atto, interpreta norme urbanistiche locali sulle distanze dai confini, senza decidere la controversia tra privati.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Eccesso di potere giurisdizionale: quando il Giudice Amministrativo può decidere sulle distanze?

La linea di confine tra le competenze del Giudice Amministrativo e quelle del Giudice Ordinario è un tema cruciale nel nostro ordinamento. Una recente ordinanza delle Sezioni Unite della Cassazione offre un importante chiarimento in materia di edilizia, specificando i limiti entro cui il Giudice Amministrativo può operare senza commettere un eccesso di potere giurisdizionale. Il caso riguarda una società che, dopo aver visto respingere le proprie richieste in sede amministrativa, ha accusato il Consiglio di Stato di aver invaso la sfera di competenza del giudice civile.

I Fatti del Caso: Dalla Sanatoria Edilizia al Ricorso in Cassazione

Una società S.r.l. aveva richiesto a un Comune il rilascio di una concessione in sanatoria per alcuni interventi edilizi, tra cui l’ampliamento di un edificio. L’ente locale, tuttavia, aveva subordinato il rilascio del titolo alla presentazione di un accordo con il proprietario confinante, necessario per derogare alle distanze minime dal confine previste dalle norme tecniche di attuazione (n.t.a.) locali.

Ritenendo illegittima tale richiesta, la società ha impugnato gli atti del Comune davanti al TAR, sostenendo che la norma locale fosse in contrasto con la disciplina nazionale sulle distanze tra edifici (D.M. 1444/1968). Sia il TAR prima, che il Consiglio di Stato poi, hanno respinto i ricorsi della società. In particolare, il Consiglio di Stato ha chiarito che il caso in esame non riguardava la distanza tra edifici, bensì la distanza della costruzione dal confine, una materia correttamente disciplinata dallo strumento urbanistico locale. Per questo motivo, la richiesta del Comune era da considerarsi legittima.

La Questione Giuridica: Eccesso di Potere Giurisdizionale e Distanze dai Confini

Sentendosi lesa, la società ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che il Consiglio di Stato avesse commesso un eccesso di potere giurisdizionale. Secondo la tesi della ricorrente, il giudice amministrativo, decidendo sulla corretta applicazione delle norme sulle distanze dai confini, avrebbe invaso la giurisdizione del giudice ordinario, unico competente a dirimere le controversie tra privati proprietari.

La questione sottoposta alle Sezioni Unite era quindi la seguente: il Giudice Amministrativo, nel valutare la legittimità di un provvedimento in materia edilizia, può interpretare e applicare le norme locali sulle distanze dai confini, o tale attività è riservata esclusivamente al giudice civile?

La Decisione delle Sezioni Unite: i Limiti del Sindacato Amministrativo

Le Sezioni Unite hanno dichiarato il ricorso manifestamente infondato, confermando la correttezza dell’operato del Consiglio di Stato e tracciando una netta linea di demarcazione.

Le Motivazioni

La Corte ha stabilito che il Giudice Amministrativo non ha affatto travalicato i propri limiti giurisdizionali. Il suo compito era, ed è, quello di verificare la legittimità dei provvedimenti della Pubblica Amministrazione. Nel caso specifico, la controversia rientrava nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in materia urbanistico-edilizia.

Il Consiglio di Stato non si è pronunciato su una lite tra privati relativa alla violazione delle distanze, ma ha semplicemente compiuto un’indagine per accertare se il Comune avesse agito correttamente. Per fare ciò, ha dovuto necessariamente interpretare la norma locale (l’art. 1, comma 11, delle n.t.a.) che disciplina la distanza dai confini. Questa attività di interpretazione è strumentale e indispensabile per decidere sulla fondatezza o meno dell’impugnazione dell’atto amministrativo.

In altre parole, il giudice amministrativo non ha risolto un conflitto di vicinato, ma ha verificato la legittimità dell’azione pubblica. Ha ravvisato che il Comune aveva correttamente applicato le proprie norme, distinguendo tra la disciplina delle distanze tra edifici (regolata a livello nazionale) e quella delle distanze dai confini (demandata agli strumenti locali), che era quella rilevante nel caso di specie.

Le Conclusioni

In conclusione, le Sezioni Unite affermano un principio fondamentale: il Giudice Amministrativo non commette eccesso di potere giurisdizionale quando, per sindacare la legittimità di un atto amministrativo in materia edilizia, interpreta e applica le norme urbanistiche relative alle distanze dai confini. Tale operazione rientra pienamente nelle sue funzioni, poiché finalizzata a decidere sulla legittimità dell’azione della Pubblica Amministrazione, senza invadere la sfera riservata al giudice ordinario per le controversie tra privati. La società ricorrente è stata quindi condannata al pagamento delle spese processuali e di ulteriori somme a titolo sanzionatorio.

Il Giudice Amministrativo può decidere su questioni relative alle distanze tra proprietà private?
No, non può decidere la controversia tra privati. Tuttavia, può interpretare le norme sulle distanze dai confini quando ciò è necessario per valutare la legittimità di un atto amministrativo, come un permesso di costruire, senza per questo commettere eccesso di potere giurisdizionale.

Qual è la differenza tra distanza tra edifici e distanza dai confini secondo la sentenza?
La sentenza chiarisce che la disciplina della distanza tra edifici (regolata da norme statali come il D.M. 1444/1968) è distinta da quella della distanza di una costruzione dal confine di proprietà. Quest’ultima è materia demandata agli strumenti urbanistici locali e la sua corretta applicazione da parte del Comune viene valutata dal Giudice Amministrativo.

Perché il ricorso della società è stato ritenuto manifestamente infondato?
Perché il Consiglio di Stato ha agito entro i limiti della propria giurisdizione. Ha semplicemente verificato che il Comune avesse correttamente applicato le proprie normative urbanistiche nel richiedere un accordo con il confinante. Questa è un’attività tipica del controllo di legittimità sugli atti amministrativi e non una decisione su un rapporto di diritto privato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati