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Doppia conforme: ricorso inammissibile in Cassazione

In una causa relativa a confini di proprietà e usucapione, la Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile. La decisione si fonda sul principio della “doppia conforme”, che impedisce il riesame dei fatti quando la sentenza d’appello conferma la decisione di primo grado sulla base delle medesime ragioni fattuali. Il ricorrente non ha dimostrato la diversità delle motivazioni tra i due gradi di giudizio.

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Doppia Conforme: Quando il Ricorso in Cassazione Diventa Inammissibile

Il principio della doppia conforme rappresenta uno sbarramento fondamentale nel processo civile italiano, limitando l’accesso al giudizio di Cassazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce ulteriormente i contorni di questa regola, dichiarando inammissibile un ricorso in una controversia sui confini di proprietà. Analizziamo insieme la vicenda e le ragioni giuridiche alla base della decisione.

I Fatti di Causa: una Lunga Controversia sui Confini

La vicenda ha origine nel 2007, quando una proprietaria citava in giudizio la sua vicina dinanzi al Tribunale. L’attrice chiedeva di accertare il corretto confine tra le loro proprietà, la restituzione di una porzione di terreno che riteneva occupata illegittimamente, la demolizione delle opere ivi costruite e il diritto di erigere un muro di cinta.

La convenuta si costituiva in giudizio, opponendosi alle richieste e, a sua volta, chiedeva in via riconvenzionale che venisse accertata l’avvenuta usucapione dell’area contesa, sostenendo di averla posseduta per il tempo necessario previsto dalla legge.

Il Tribunale, con una prima sentenza, accoglieva parzialmente entrambe le domande. Da un lato, ridefiniva il confine e condannava la convenuta a restituire una parte dell’area occupata; dall’altro, riconosceva l’usucapione in suo favore per un’altra porzione del terreno. Insoddisfatta della decisione, la convenuta proponeva appello, ma la Corte d’Appello confermava integralmente la sentenza di primo grado.

Il Ricorso in Cassazione e il Principio della Doppia Conforme

A questo punto, la proprietaria soccombente decideva di portare il caso davanti alla Corte di Cassazione, affidandosi a un unico motivo di ricorso: l’omesso esame di un fatto decisivo. Sosteneva, infatti, che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato l’esistenza di un vecchio muro divisorio, un elemento che, a suo dire, avrebbe potuto cambiare l’esito della causa.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha ritenuto il ricorso inammissibile applicando il principio della doppia conforme, previsto dall’art. 348-ter, comma 5, del codice di procedura civile. Questa norma stabilisce che il ricorso per Cassazione per omesso esame di un fatto decisivo non è ammissibile quando la sentenza d’appello conferma la decisione di primo grado basandosi sulle stesse ragioni di fatto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha spiegato che, per superare lo sbarramento della doppia conforme, il ricorrente ha un onere preciso: deve indicare specificamente le ragioni di fatto poste a base delle due decisioni di merito (primo grado e appello) e dimostrare che esse sono tra loro diverse. In questo caso, la ricorrente non ha assolto a tale onere, non riuscendo a provare una divergenza nella ricostruzione fattuale operata dai due giudici.

Inoltre, i giudici di legittimità hanno osservato che, contrariamente a quanto sostenuto nel ricorso, l’esistenza del muro divisorio era stata effettivamente presa in considerazione e menzionata nella motivazione della sentenza d’appello. Pertanto, non vi era stato alcun “omesso esame” del fatto. La censura è stata quindi giudicata infondata e il ricorso dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: l’Inammissibilità del Ricorso e le Implicazioni Pratiche

La decisione finale è stata la declaratoria di inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna della ricorrente al pagamento delle spese legali in favore della controparte. La Corte ha inoltre dato atto della sussistenza dei presupposti per il versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

Questa pronuncia ribadisce un concetto cruciale per chi intende adire la Corte di Cassazione: il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. Non è possibile chiedere alla Suprema Corte di riesaminare i fatti già valutati conformemente dai primi due giudici. Il principio della doppia conforme serve proprio a garantire la ragionevole durata del processo, evitando che le questioni di fatto possano essere ridiscusse all’infinito, a meno che non si dimostri una palese e specifica differenza nella valutazione fattuale tra la prima e la seconda sentenza.

Che cos’è il principio della “doppia conforme”?
È una regola processuale secondo cui, se la sentenza della Corte d’Appello conferma la decisione del Tribunale basandosi sulla stessa ricostruzione dei fatti, il ricorso in Cassazione per il motivo di “omesso esame di un fatto decisivo” viene dichiarato inammissibile.

Perché il ricorso in questo caso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per due ragioni principali: in primo luogo, si è applicato il principio della “doppia conforme” perché la ricorrente non ha dimostrato che le ragioni di fatto delle sentenze di primo e secondo grado fossero diverse. In secondo luogo, la Corte ha rilevato che il fatto che si assumeva omesso (l’esistenza di un muro) era stato in realtà esaminato dal giudice d’appello.

Cosa deve dimostrare un ricorrente per superare lo sbarramento della “doppia conforme”?
Il ricorrente deve indicare in modo specifico le ragioni di fatto che stanno alla base sia della sentenza di primo grado sia di quella d’appello, dimostrando in modo chiaro che esse sono diverse tra loro. In assenza di questa dimostrazione, il ricorso per omesso esame di un fatto è inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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