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Donazione nulla: bonifico nullo senza atto pubblico

La Corte di Cassazione ha stabilito che un bonifico bancario di rilevante importo, eseguito con mero spirito di liberalità, costituisce una donazione diretta. Di conseguenza, in assenza della forma dell’atto pubblico richiesta dalla legge, tale operazione integra una donazione nulla, con il conseguente obbligo di restituzione della somma. La Corte ha altresì confermato che la notifica della cessione del credito, proveniente dal creditore originario, è sufficiente a provare la legittimazione del nuovo creditore.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Donazione nulla: Quando un Bonifico Bancario Diventa Invalido

Un semplice bonifico bancario può nascondere insidie legali complesse, soprattutto quando l’importo è significativo. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato un caso emblematico, stabilendo che un trasferimento di denaro eseguito per pura generosità può essere considerato una donazione nulla se non rispetta le forme previste dalla legge. Questa decisione offre importanti chiarimenti sulla differenza tra donazione diretta e indiretta e sulle conseguenze della mancanza dell’atto pubblico.

I Fatti di Causa: Un Bonifico Milionario tra Padre e Figlio

La vicenda ha origine da un cospicuo bonifico bancario effettuato nel 1997 da un padre a favore del proprio figlio. Anni dopo, il padre cedeva il presunto credito per la restituzione di quella somma a una società terza. Quest’ultima, in qualità di nuova creditrice, citava in giudizio il figlio per ottenere il pagamento.

Il figlio si opponeva alla richiesta, contestando in primo luogo la legittimazione della società ad agire, poiché non aveva prodotto il contratto originale di cessione del credito. Nel merito, sosteneva che la somma ricevuta fosse una donazione indiretta (o una remunerazione per prestazioni assistenziali), come tale non soggetta a particolari requisiti di forma.

Il Tribunale di primo grado dava ragione al figlio, ritenendo non provata la cessione del credito. La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava la decisione: qualificava il bonifico come una donazione diretta, che, essendo di valore rilevante, richiedeva la forma dell’atto pubblico. Poiché tale forma mancava, la donazione era nulla e il figlio era tenuto a restituire la somma.

La Decisione della Corte di Cassazione e la questione della donazione nulla

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del figlio, confermando la sentenza d’appello e chiarendo due principi fondamentali.

Cessione del Credito: È Sufficiente la Notifica?

Il primo punto affrontato riguarda la prova della cessione del credito. La Corte ha stabilito che, ai fini della legittimazione attiva del nuovo creditore (cessionario), non è indispensabile produrre in giudizio l’atto originale di cessione. È invece sufficiente la notifica della cessione al debitore, se questa proviene direttamente dal creditore originario (cedente). Tale notifica offre la massima garanzia al debitore, il quale è estraneo al rapporto tra cedente e cessionario e ha solo bisogno di sapere con certezza a chi deve pagare per essere liberato dal suo obbligo.

Donazione Diretta o Indiretta? La qualificazione del bonifico bancario come donazione nulla

Il cuore della controversia risiede nella qualificazione giuridica del bonifico. Il figlio sosteneva si trattasse di una donazione indiretta, che si realizza attraverso un atto diverso dalla donazione tipica (ad esempio, pagare il debito di un altro) e non richiede forme solenni. La Corte, invece, ha sposato una tesi più rigorosa, in linea con un orientamento consolidato delle Sezioni Unite.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha spiegato che il trasferimento di una somma di denaro da un conto corrente a un altro per spirito di liberalità, senza che vi sia un negozio giuridico sottostante che lo giustifichi (come un contratto di vendita o un prestito), configura una donazione diretta. L’operazione bancaria non è un atto ‘indiretto’, ma il mezzo attraverso cui si realizza direttamente l’arricchimento del beneficiario con il contestuale impoverimento del donante.

L’articolo 782 del Codice Civile impone, a pena di nullità, la forma dell’atto pubblico per le donazioni dirette, specialmente se di non modico valore. Questa formalità serve a far riflettere il donante sulla gravità dell’atto che sta compiendo e a garantirne la libera e consapevole volontà. Nel caso di specie, il bonifico, pur motivato da ‘animus donandi’, non era stato formalizzato davanti a un notaio. Di conseguenza, la Corte lo ha dichiarato una donazione nulla.

Le Conclusioni

La nullità della donazione comporta che l’atto è come se non fosse mai esistito. Pertanto, il figlio non aveva alcun titolo per trattenere la somma ricevuta, che doveva essere restituita. Il diritto alla restituzione, sorto in capo al padre, è stato legittimamente trasferito alla società cessionaria, che ha quindi potuto pretenderne il pagamento. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la generosità, quando si manifesta attraverso atti di valore significativo, deve rispettare le forme legali per essere valida ed efficace. Un bonifico, anche se animato dalle migliori intenzioni, non sfugge a questa regola.

Un bonifico bancario di importo rilevante è una donazione diretta o indiretta?
Secondo la Corte di Cassazione, un bonifico eseguito tramite banca per arricchire il beneficiario con il proprio impoverimento, senza un’altra causa giustificativa, costituisce una donazione diretta e non indiretta.

Perché un bonifico può essere considerato una donazione nulla?
Un bonifico viene considerato una donazione nulla quando, pur essendo una donazione diretta di valore non modico, non viene effettuato tramite atto pubblico, ovvero un atto redatto da un notaio alla presenza di testimoni, come richiesto dall’art. 782 del Codice Civile.

Per far valere una cessione del credito, è sempre necessario produrre il contratto originale?
No. La Corte ha chiarito che se la notifica della cessione del credito al debitore è stata effettuata direttamente dal creditore originario (cedente), questa è prova sufficiente della legittimazione ad agire del nuovo creditore (cessionario), senza che sia necessario produrre l’originale del contratto di cessione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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