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Donazione di modico valore: la guida della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un beneficiario contro la nullità di una donazione di 200.000 euro. La Corte ha confermato che non si trattava di una donazione di modico valore, in quanto incideva in modo apprezzabile sul patrimonio della donante (oltre il 6%). Per essere valida, una donazione di tale entità avrebbe richiesto la forma dell’atto pubblico. Il ricorso è stato respinto perché mirava a un riesame del merito, non consentito in sede di legittimità.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Donazione di Modico Valore: Quando un Regalo Diventa un Problema Legale?

La donazione di modico valore è un concetto giuridico fondamentale che permette di effettuare regali informali senza la necessità di un atto notarile. Ma cosa succede quando il ‘regalo’ è una somma considerevole, come 200.000 euro? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’analisi chiara dei criteri per distinguere una donazione valida da una nulla per vizio di forma, sottolineando i limiti del giudizio di legittimità.

I Fatti di Causa: Una Generosa Donazione Contesa

Il caso trae origine da una donazione manuale di 200.000 euro effettuata da una signora, poi defunta, a favore di un beneficiario. Dopo la sua scomparsa, le eredi della donante hanno agito in giudizio per far dichiarare la nullità di tale atto di liberalità. Sostenevano che, data l’entità della somma, non si potesse parlare di donazione di modico valore e che, pertanto, sarebbe stata necessaria la forma dell’atto pubblico, come previsto dall’articolo 782 del Codice Civile.

Sia il Tribunale in primo grado sia la Corte d’Appello hanno dato ragione alle eredi. I giudici di merito hanno stabilito che la somma donata, rappresentando una quota non inferiore al 6% del patrimonio complessivo della donante, non poteva essere considerata ‘modica’ in quanto incideva in modo apprezzabile sulla sua consistenza patrimoniale.

La Valutazione della Donazione di Modico Valore in Cassazione

Il beneficiario ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge. A suo dire, i giudici precedenti avevano errato nel basarsi unicamente sul rapporto percentuale tra la donazione e il patrimonio, senza considerare adeguatamente la ‘condizione economica della donante e le sue potenzialità economiche’, inclusi aspetti personali e prospettive di vita.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha respinto questa tesi, dichiarando il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato: la valutazione del modico valore di una donazione si fonda su un doppio binario:
1. Criterio Oggettivo: Il valore del bene donato in sé.
2. Criterio Soggettivo: Le condizioni economiche del donante, per verificare che l’atto di liberalità non incida in modo significativo sul suo patrimonio.

Questa valutazione, che implica un bilanciamento di dati analitici, è un giudizio di fatto riservato al giudice di merito e non può essere riesaminato in sede di Cassazione, se non per vizi logici o procedurali che in questo caso non sussistevano.

L’Inammissibilità del Ricorso e le Sue Conseguenze

La Corte ha specificato che il ricorso del beneficiario non denunciava un reale errore di diritto, ma tentava di sovrapporre la propria valutazione soggettiva a quella, motivata e legittima, dei giudici d’appello. Inoltre, il ricorrente aveva introdotto elementi di fatto nuovi, come la presunta esistenza di un’altra donazione a favore di una delle eredi, che non possono essere presentati per la prima volta in Cassazione.

Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese legali a favore di entrambe le controparti e, in aggiunta, al pagamento di una somma ai sensi dell’art. 96 c.p.c. per lite temeraria, a dimostrazione della severità con cui l’ordinamento sanziona l’abuso dello strumento processuale.

Le Motivazioni

La Corte Suprema ha motivato la sua decisione di inammissibilità sottolineando che l’apprezzamento del modico valore è un giudizio di fatto, rimesso al prudente apprezzamento del giudice di merito. La Corte d’Appello aveva correttamente e motivatamente dato conto dell’incidenza ‘apprezzabile’ della donazione sul patrimonio della donante. Il motivo di ricorso, al di là della sua formale intestazione come violazione di legge, si risolveva in una richiesta di riesame del merito, inammissibile in sede di legittimità. Le nuove affermazioni fattuali introdotte dal ricorrente, così come le considerazioni generiche sul valore del denaro per una persona anziana, sono state ritenute irrilevanti e inammissibili in questa fase del giudizio.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame offre tre importanti lezioni pratiche. Primo, le donazioni di importo significativo devono sempre essere formalizzate tramite atto pubblico per evitare rischi di nullità. Secondo, il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti della causa, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Terzo, presentare un ricorso palesemente infondato o che mira a un riesame del merito può comportare non solo la condanna alle spese, ma anche sanzioni pecuniarie per lite temeraria, con un aggravio economico notevole per la parte soccombente.

Quando una donazione in denaro può essere considerata di ‘modico valore’?
Una donazione è di modico valore quando viene valutata sulla base di due criteri congiunti: quello oggettivo, relativo al valore del bene in sé, e quello soggettivo, relativo alle condizioni economiche del donante. Per essere considerata ‘modica’, la donazione non deve mai incidere in modo apprezzabile sul patrimonio del donante.

È sufficiente valutare la percentuale della donazione rispetto al patrimonio per stabilirne il modico valore?
No, non è l’unico fattore, sebbene sia molto importante. La valutazione deve considerare sia l’elemento oggettivo (il valore in sé, anche in percentuale) sia quello soggettivo (le condizioni economiche complessive del donante). Nel caso di specie, una donazione superiore al 6% del patrimonio è stata ritenuta un’incidenza apprezzabile e quindi non di modico valore.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile perché ripropone questioni di merito?
Il ricorso viene respinto senza che la Corte esamini la questione nel fondo. La parte ricorrente viene condannata a pagare le spese legali alle controparti. Inoltre, come in questo caso, può essere condannata al pagamento di ulteriori somme a titolo di sanzione per lite temeraria (art. 96 c.p.c.) e al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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