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Divulgazione disegno comunitario: quando è nullo?

Un’azienda di design italiana ha citato in giudizio un colosso tecnologico globale, sostenendo che la sua matita digitale violasse il design registrato della loro innovativa matita in grafite. La parte convenuta ha risposto con una domanda riconvenzionale, argomentando che il design della parte attrice fosse nullo a causa di una “predivulgazione” avvenuta durante eventi e sui social media più di un anno prima del deposito della registrazione. Il Tribunale di Venezia ha accolto la tesi, dichiarando il disegno comunitario nullo per mancanza di novità. Di conseguenza, tutte le pretese di violazione, diritto d’autore e concorrenza sleale sono state respinte. Il caso evidenzia l’importanza cruciale di una registrazione tempestiva a seguito di qualsiasi divulgazione del disegno comunitario.

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Divulgazione Disegno Comunitario: La Registrazione Tardiva Costa Caro

La protezione del design è un asset strategico per le imprese creative, ma cosa succede quando l’entusiasmo per un nuovo prodotto porta a una sua presentazione pubblica prima che i diritti siano stati formalmente registrati? Una recente sentenza del Tribunale di Venezia offre una risposta netta, evidenziando come la divulgazione del disegno comunitario prima del tempo possa portare alla sua completa nullità. Il caso, che ha visto contrapposte un’azienda di design italiana e un colosso tecnologico mondiale, è un monito sull’importanza del tempismo nella tutela della proprietà intellettuale.

Il Caso: Una Matita Innovativa Contro un Colosso Tecnologico

Una società italiana, creatrice di un’innovativa matita realizzata con materiale riciclato e caratterizzata da un design peculiare (una forma cilindrica con un lato piatto), citava in giudizio una multinazionale dell’elettronica. L’accusa era di aver contraffatto il suo disegno comunitario registrato, producendo e commercializzando una matita digitale con una forma estetica sostanzialmente identica. L’azienda attrice chiedeva non solo il risarcimento dei danni per la violazione del disegno, ma anche per la violazione del diritto d’autore (sostenendo che la matita avesse un intrinseco valore artistico) e per concorrenza sleale confusoria.

La Strategia Difensiva: La Divulgazione del Disegno Comunitario come Arma Letale

La difesa del colosso tecnologico si è incentrata su un attacco diretto alla validità del titolo di proprietà intellettuale dell’attrice. Attraverso una domanda riconvenzionale, ha chiesto al Tribunale di dichiarare nullo il disegno comunitario registrato per mancanza del requisito di novità.

Secondo il Regolamento (CE) n. 6/2002, un disegno per essere valido non deve essere stato divulgato al pubblico prima della data di deposito della domanda di registrazione. Esiste un “periodo di grazia” di 12 mesi, durante il quale le divulgazioni fatte dal designer stesso non pregiudicano la novità del disegno. La difesa ha sostenuto e provato che la matita italiana era stata presentata in fiere internazionali, sponsorizzata su social media come Facebook e Flickr, e distribuita come gadget in eventi pubblici ben più di 12 mesi prima della data di registrazione (avvenuta a luglio 2014), con le divulgazioni che risalivano a giugno e luglio 2013.

La Decisione del Tribunale: Il Tempismo è Tutto

Il Tribunale di Venezia ha accolto in pieno la domanda riconvenzionale della convenuta, con conseguenze decisive per l’intero giudizio.

La Nullità del Disegno per Mancanza di Novità

Il cuore della decisione risiede nell’analisi della divulgazione del disegno comunitario. I giudici hanno ritenuto provato che gli eventi di divulgazione (la fiera aerospaziale di Parigi, i post sui social media, la distribuzione di migliaia di campioni) fossero avvenuti oltre il limite temporale dei 12 mesi antecedenti al deposito. Questi atti, secondo il Tribunale, hanno reso il design accessibile al pubblico e agli ambienti specializzati del settore, facendo venir meno il requisito essenziale della novità. Di conseguenza, il disegno comunitario è stato dichiarato nullo.

Il Rigetto delle Altre Domande: Diritto d’Autore e Concorrenza Sleale

La nullità del disegno ha fatto crollare l’intero impianto accusatorio. Senza un titolo valido, non poteva esserci contraffazione.

Anche le altre domande sono state respinte:
* Diritto d’Autore: La richiesta è stata negata perché il Tribunale non ha riconosciuto alla matita il necessario “valore artistico”, un requisito più stringente della semplice creatività, che implica un riconoscimento oggettivo da parte di ambienti culturali o un valore di mercato svincolato dalla sua utilità pratica.
* Concorrenza Sleale: È stato escluso il rischio di confusione per il consumatore, data la diversa funzione dei due prodotti (uno per scrivere su carta, l’altro su tablet), i differenti canali di vendita e la presenza del marchio notorio del colosso tecnologico sul proprio prodotto.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni del Tribunale si fondano su una rigorosa applicazione del Regolamento europeo. I giudici hanno chiarito che, una volta che la parte convenuta fornisce la prova dei fatti costitutivi della divulgazione, l’onere si sposta sulla parte attrice. Quest’ultima avrebbe dovuto dimostrare che, nonostante le apparenze, le circostanze del caso erano tali da impedire ragionevolmente la conoscenza dei fatti divulgativi da parte degli ambienti specializzati del settore. L’attrice non è riuscita a fornire tale prova. La sentenza sottolinea che la diffusione su piattaforme social media globali e la partecipazione a fiere internazionali aperte al pubblico costituiscono atti di divulgazione potenti e difficilmente contestabili.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Designer e Imprese

Questa sentenza offre lezioni preziose per chiunque operi nel campo della creatività e del design:
1. Priorità alla Registrazione: È fondamentale depositare la domanda di registrazione di un disegno o modello prima di qualsiasi attività di marketing o presentazione pubblica.
2. Gestire il Periodo di Grazia: Se si decide di sfruttare il periodo di grazia di 12 mesi, è essenziale avere un controllo rigoroso delle date e procedere con la registrazione entro il termine perentorio.
3. Attenzione ai Social Media: Un post su Facebook o una foto su Flickr possono costituire un atto di divulgazione con piene conseguenze legali. La strategia di comunicazione deve essere allineata a quella di protezione della proprietà intellettuale.
4. Copyright per il Design: La protezione cumulata con il diritto d’autore è possibile ma non automatica. Richiede che l’opera possieda un “valore artistico” oggettivamente dimostrabile, un traguardo non facile da raggiungere.

Quando un disegno o modello comunitario viene considerato “divulgato”?
Un disegno o modello è considerato divulgato quando è stato reso accessibile al pubblico attraverso pubblicazione, esposizione, uso commerciale o qualsiasi altro mezzo prima della data di deposito della domanda di registrazione.

La divulgazione fatta dal designer stesso può invalidare il suo disegno?
Sì, se avviene più di 12 mesi prima della data di deposito della domanda di registrazione. La legge prevede un “periodo di grazia” di 12 mesi durante il quale il designer può divulgare la sua creazione senza perdere il requisito di novità, a patto che la registrazione avvenga entro tale termine.

Perché la richiesta di protezione basata sul diritto d’autore è stata respinta?
La richiesta è stata respinta perché, secondo il Tribunale, l’opera di design (la matita) non possedeva il “valore artistico” richiesto dalla legge italiana. Questo valore deve essere un pregio superiore, oggettivamente riconosciuto da ambienti culturali e istituzionali, che vada oltre la semplice funzionalità o l’estetica gradevole del prodotto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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