Distrazione delle Spese: Quando la Cassazione Corregge un Errore Materiale
L’istituto della distrazione delle spese rappresenta una tutela fondamentale per l’avvocato che anticipa i costi del giudizio per il proprio assistito. Ma cosa succede se il giudice, pur in presenza di una richiesta esplicita, omette di pronunciarsi su questo punto? Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che tale dimenticanza costituisce un errore materiale, suscettibile di correzione. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni.
I Fatti del Caso
Una cittadina, tramite il suo legale, aveva proposto un ricorso contro un importante istituto previdenziale. Al termine del giudizio, la Corte di Cassazione le dava ragione. Nelle sue difese scritte, l’avvocato della ricorrente aveva espressamente dichiarato di essere “antistatario”, ovvero di aver anticipato le spese legali e di non aver ancora ricevuto il compenso, chiedendo quindi la distrazione delle spese a suo favore.
Tuttavia, nell’ordinanza che definiva il giudizio, la Corte, pur condannando l’istituto al pagamento delle spese, ometteva di disporre la loro distrazione in favore del difensore. Di fronte a questa palese svista, il legale ha presentato un’istanza per la correzione dell’errore materiale contenuto nel provvedimento.
La Decisione della Corte e la Correzione dell’Errore sulla Distrazione delle Spese
La Corte Suprema di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha accolto pienamente il ricorso per la correzione. I giudici hanno riconosciuto che l’omessa pronuncia sulla richiesta di distrazione delle spese, avanzata da un difensore dichiaratosi antistatario, costituisce un classico esempio di errore materiale.
Di conseguenza, la Corte ha emendato la propria precedente ordinanza, inserendo la disposizione mancante. Ha quindi ordinato che le spese legali liquidate fossero versate direttamente all’avvocato della parte vittoriosa, e non alla sua cliente. Questa decisione ripristina la corretta applicazione delle norme procedurali, garantendo al professionista il recupero diretto delle somme anticipate.
Le Motivazioni della Correzione
La motivazione alla base della decisione è lineare e si fonda su un principio cardine della procedura civile. Quando un avvocato si dichiara antistatario nei modi e nei tempi previsti dalla legge, il giudice è tenuto a pronunciarsi sulla relativa richiesta. La mancata statuizione non è un rigetto implicito, ma una semplice dimenticanza, un lapsus calami che non incide sulla sostanza della decisione di merito.
La procedura di correzione dell’errore materiale serve proprio a rimediare a questo tipo di sviste, evitando la necessità di impugnare il provvedimento per un vizio che è puramente formale. La Corte, riconoscendo la propria precedente omissione, ha agito per emendare l’errore e assicurare che il diritto del difensore antistatario fosse pienamente tutelato, confermando che l’errore materiale non giustifica il diniego di un diritto chiaramente espresso e documentato.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, ribadisce un’importante garanzia per la professione forense. Essa conferma che la richiesta di distrazione delle spese, se correttamente formulata, genera un preciso dovere di pronuncia da parte del giudice. L’eventuale dimenticanza è un errore che può e deve essere corretto con una procedura snella ed efficace. Per gli avvocati, ciò significa avere la certezza di poter recuperare le spese anticipate direttamente dalla parte soccombente, senza doverle prima richiedere al proprio cliente. Per le parti, è un promemoria che le pronunce giudiziarie, anche quelle della massima Corte, possono contenere sviste formali, ma l’ordinamento prevede gli strumenti adeguati per porvi rimedio in modo rapido e senza alterare il giudizio di merito.
Cos’è un “errore materiale” in un provvedimento giudiziario?
È una svista o un errore puramente formale, come un errore di calcolo o di trascrizione, che non altera la sostanza della decisione del giudice e può essere corretto con un’apposita procedura.
Cosa significa chiedere la “distrazione delle spese”?
Significa che l’avvocato, dichiarando di aver anticipato le spese legali e di non essere stato ancora pagato dal cliente (dichiarazione di antistatarietà), chiede al giudice di ordinare alla parte sconfitta di pagare tali spese direttamente a lui, anziché al suo assistito.
Qual è stata la decisione della Corte in questo caso specifico?
La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di correzione e ha modificato la sua precedente ordinanza, disponendo la distrazione delle spese in favore dell’avvocato, poiché aveva riconosciuto che l’omissione era un errore materiale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 31207 Anno 2024
Civile Ord. Sez. L Num. 31207 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 05/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso 24058-2017 proposto da:
NOMECOGNOME elettivamente domiciliata in ROMA, INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME che la rappresenta e difende;
– ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE – ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE;
– intimato – per la correzione dell’ordinanza n. 21573/2023 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA, depositata il 20/07/2023 R.G.N. 24058/2017; udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 28/05/2024 dal Consigliere Dott. NOME COGNOME
RILEVATO E CONSIDERATO CHE
in accoglimento del ricorso all’esame, con il quale è richiesta la correzione dell’errore materiale nell’ordinanza in epigrafe
Oggetto
R.G.N. 24058/2017
COGNOME
Rep.
Ud. 28/05/2024
CC
indicata, si dispone la distrazione delle spese in favore dell’Avv. NOME COGNOME dichiaratosi antistatario nelle conclusioni del controricorso, così emendando l’errore materiale in cui questa Corte è incorsa;
nulla deve disporsi per le spese.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso e corregge l’ordinanza di questa Corte, n. 21573 del 2023, disponendo la distrazione delle spese in favore dell’Avvocato NOME COGNOME
Così deciso in Roma nell’Adunanza camerale del 28 maggio