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Distrazione delle spese: quando va richiesta al Giudice

Un avvocato ha richiesto la correzione di un’ordinanza per l’omessa statuizione sulla “distrazione delle spese” in suo favore. La Corte di Cassazione ha rigettato l’istanza, poiché il legale non aveva reiterato la richiesta nel giudizio di legittimità. La Corte ha così ribadito il principio secondo cui tale domanda deve essere specificamente formulata in ogni singolo grado del processo per poter essere accolta.

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Distrazione delle Spese: La Richiesta Va Sempre Reiterata in Ogni Grado

L’istituto della distrazione delle spese processuali, previsto dall’art. 93 del codice di procedura civile, rappresenta una tutela fondamentale per l’avvocato che ha anticipato i costi del giudizio e non ha ancora percepito il proprio onorario. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda un requisito formale cruciale per poterne beneficiare: la domanda di distrazione deve essere riproposta in ogni singolo grado di giudizio. Vediamo nel dettaglio il caso e i principi affermati dai giudici di legittimità.

I Fatti di Causa: Una Dimenticanza Cruciale

Il caso nasce da un giudizio in cui la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso di un lavoratore contro un’azienda sanitaria, condannando quest’ultima alla rifusione delle spese di lite. Nel dispositivo della sentenza, però, i giudici avevano omesso di disporre la distrazione delle spese in favore del difensore del lavoratore, nonostante questi ne avesse fatto richiesta.

Convinto si trattasse di un mero errore materiale, il legale ha presentato un’istanza per la correzione dell’ordinanza. L’azienda sanitaria, tuttavia, si è opposta, sostenendo che negli atti del giudizio di Cassazione (in particolare, nel controricorso) non era stata formulata alcuna specifica istanza di distrazione delle spese.

La Decisione della Corte sulla Distrazione delle Spese

La Corte di Cassazione ha dato ragione all’azienda sanitaria, rigettando il ricorso per la correzione dell’errore materiale. La decisione si fonda su un principio procedurale tanto semplice quanto rigoroso: la richiesta di distrazione delle spese non è “automatica” e non si estende da un grado di giudizio all’altro.

L’Onere della Reiterazione della Domanda

I giudici hanno chiarito che la domanda di distrazione avanzata nei precedenti gradi di merito non può avere effetto nel giudizio di Cassazione. L’avvocato ha l’onere di reiterare esplicitamente la sua richiesta, unitamente alla dichiarazione di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto gli onorari, all’interno degli atti difensivi specifici di quel grado (in questo caso, il controricorso o la memoria illustrativa).

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte si articola su due punti principali.
In primo luogo, l’art. 93 c.p.c. stabilisce che la distrazione può essere disposta “nella stessa sentenza in cui il giudice condanna alle spese”. Questo collegamento testuale implica che la domanda deve trovare la sua necessaria collocazione nell’ambito dello stesso grado del processo in cui la condanna alle spese viene pronunciata.

In secondo luogo, la Corte sottolinea un’esigenza di certezza. In assenza di una reiterazione della dichiarazione da parte del difensore nel giudizio di legittimità, è impossibile per il giudice stabilire se, nelle more tra un grado e l’altro, l’avvocato abbia ricevuto dal cliente il pagamento degli onorari o il rimborso delle spese. La rinnovazione della richiesta serve proprio a confermare la persistenza delle condizioni che ne giustificano l’accoglimento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La pronuncia in esame offre un’importante lezione pratica per tutti i professionisti legali. La richiesta di distrazione delle spese non è un adempimento da dare per scontato. Per evitare di perdere il diritto a ottenere il pagamento diretto dalla parte soccombente, è indispensabile formulare esplicitamente la relativa istanza in ogni fase e grado del processo, allegando la necessaria dichiarazione prevista dalla legge. La diligenza in questo adempimento procedurale si rivela essenziale per garantire la piena tutela dei propri crediti professionali.

La richiesta di distrazione delle spese fatta in primo grado vale anche per l’appello o la Cassazione?
No. Secondo la Corte, la domanda di distrazione delle spese deve essere formulata e reiterata specificamente in ogni grado del processo. Una richiesta fatta in un grado precedente non ha effetto nei gradi successivi.

Perché è necessario ripetere la richiesta di distrazione delle spese in ogni fase del giudizio?
È necessario perché la distrazione può essere disposta solo nella sentenza che condanna alle spese per quel grado. Inoltre, in assenza di una nuova dichiarazione, il giudice non può sapere se, nel frattempo, l’avvocato sia stato pagato dal proprio cliente.

Se il giudice dimentica di pronunciarsi sulla distrazione delle spese, si tratta di un errore materiale correggibile?
Sì, può trattarsi di un errore materiale correggibile, ma a una condizione fondamentale: la richiesta di distrazione deve essere stata correttamente e tempestivamente formulata negli atti di quel preciso grado di giudizio. Nel caso esaminato, la correzione è stata negata proprio perché la richiesta mancava negli atti del giudizio di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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