LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Distrazione delle spese: la Cassazione corregge

Una società di servizi ha richiesto la correzione di un’ordinanza della Corte di Cassazione che aveva omesso di disporre la distrazione delle spese legali a favore dei suoi avvocati. La Corte ha riconosciuto che tale omissione costituisce un errore materiale, derivante da mera disattenzione, e ha quindi accolto il ricorso, ordinando la correzione del provvedimento per includere la distrazione delle spese in favore dei procuratori della parte ricorrente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Distrazione delle spese: la Cassazione ammette e corregge l’errore materiale

L’ordinanza in esame affronta un tema procedurale di grande importanza pratica: la distrazione delle spese legali. Con una decisione chiara e concisa, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, interviene per correggere una propria precedente ordinanza, nella quale era stata omessa la pronuncia sulla richiesta di pagamento diretto delle spese legali in favore degli avvocati della parte vittoriosa. Questo caso evidenzia come anche un’inavvertenza possa essere sanata attraverso lo specifico rimedio della correzione dell’errore materiale.

I fatti di causa

Una società, risultata vittoriosa in un precedente giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione contro l’Ente Previdenziale Nazionale, ha presentato un’istanza per la correzione di un errore materiale contenuto nell’ordinanza che definiva quel giudizio. In particolare, la società lamentava che, nonostante la specifica richiesta avanzata dai propri difensori, il provvedimento non aveva disposto la distrazione delle spese di lite in loro favore.

I legali della società avevano infatti dichiarato, come previsto dalla legge, di aver anticipato le spese e di non aver riscosso gli onorari, chiedendo che la controparte soccombente, l’Ente Previdenziale, liquidasse tali importi direttamente a loro e non alla società assistita. L’omissione di questa statuizione nell’ordinanza originale ha reso necessario questo ulteriore procedimento per sanare l’errore.

La decisione della Corte sulla distrazione delle spese

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso per la correzione. Il Collegio ha riconosciuto che il mancato accoglimento della richiesta di distrazione delle spese, regolarmente formulata, non era frutto di una valutazione di merito, ma di una semplice “mera disattenzione”. Pertanto, tale omissione configurava un classico errore materiale, emendabile attraverso la procedura di correzione prevista dal codice di procedura civile.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la propria decisione affermando che l’errore non incideva sulla volontà decisoria del giudice ma solo sulla sua manifestazione esteriore. In sostanza, il giudice aveva inteso condannare l’Ente Previdenziale alle spese, ma per una svista non ha inserito nel dispositivo la clausola accessoria, ma fondamentale per i legali, della distrazione.

La Cassazione ha quindi disposto la correzione dell’ordinanza precedente, specificando che, dopo la parte relativa alla condanna alle spese, deve intendersi aggiunta la formula che prevede la loro distrazione in favore dei procuratori antistatari della parte ricorrente. È interessante notare come la Corte, citando specifici precedenti giurisprudenziali, abbia deciso di non provvedere sulle spese di questo specifico procedimento di correzione, ritenendo che la natura dell’intervento non giustifichi un’ulteriore condanna.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale a tutela degli avvocati: la richiesta di distrazione delle spese, se ritualmente proposta, deve trovare accoglimento nel provvedimento del giudice. La sua omissione, se dovuta a mera svista, può essere facilmente corretta. Per le parti e i loro legali, ciò significa che è sempre possibile rimediare a un’inavvertenza formale senza dover intraprendere complessi giudizi di impugnazione. La decisione conferma la natura non discrezionale della distrazione delle spese quando ne sussistono i presupposti, garantendo così al difensore il recupero di quanto anticipato per il cliente.

Cosa accade se un giudice dimentica di pronunciarsi sulla distrazione delle spese richiesta dall’avvocato?
Se l’omissione è frutto di mera disattenzione e non di una valutazione di merito, essa costituisce un errore materiale. L’avvocato o la parte possono chiederne la correzione attraverso un apposito procedimento, come avvenuto nel caso di specie.

La mancata pronuncia sulla distrazione delle spese è considerata un errore materiale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il mancato rilievo dato alla richiesta di distrazione delle spese, se dovuto a disattenzione, è un errore materiale emendabile tramite l’apposita procedura di correzione.

Chi paga le spese per il procedimento di correzione dell’errore materiale in questi casi?
Basandosi su precedenti giurisprudenziali, la Corte ha stabilito che non vi è luogo a provvedere sulle spese del procedimento di correzione, significando che ogni parte sostiene le proprie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati