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Diritto di precedenza: accordi successivi lo annullano

Un professore d’orchestra, forte di un accordo del 2002 che gli garantiva un diritto di precedenza, ha citato in giudizio una fondazione orchestrale per non averlo rispettato. I tribunali, fino alla Corte di Cassazione, hanno respinto la sua richiesta. La decisione si fonda sul fatto che accordi sindacali successivi, in particolare uno del 2006, avevano completamente sostituito il precedente, introducendo una nuova logica di reclutamento basata su un ‘Nucleo Stabile’ e valorizzando il lavoro subordinato. Poiché il musicista non faceva parte di tale nucleo, il suo presunto diritto di precedenza era venuto meno. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che i nuovi accordi rappresentavano una legittima ‘evoluzione contrattuale’.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Diritto di precedenza: Può un nuovo accordo annullare quello vecchio?

Il diritto di precedenza nelle assunzioni è una tutela importante per molti lavoratori, ma non è necessariamente immutabile nel tempo. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito come l’evoluzione della contrattazione collettiva possa legittimamente modificare e persino superare precedenti accordi, con conseguenze dirette sui diritti acquisiti. Il caso esaminato riguarda un professore d’orchestra che si è visto negare la precedenza a seguito di nuovi accordi sindacali. Vediamo i dettagli.

I Fatti del Caso: La Controversia tra il Musicista e la Fondazione

La vicenda ha origine da un Protocollo d’Intesa del 2002, in base al quale una Fondazione Orchestrale si era impegnata a dare priorità, per gli ingaggi, agli ex soci di una precedente società filarmonica. Un professore d’orchestra, che rientrava in questa categoria, ha citato in giudizio la Fondazione per la violazione di tale diritto di precedenza, chiedendo l’accertamento del suo diritto e il risarcimento dei danni.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno però respinto le sue richieste. I giudici di merito hanno rilevato che il Protocollo del 2002 era stato integralmente sostituito da un accordo sindacale del 2006. Questo nuovo accordo, insieme ad altri successivi del 2013, aveva introdotto una radicale modifica nei criteri di selezione, istituendo un “Nucleo Stabile” composto dai professori d’orchestra più qualificati e disponibili. La strategia della Fondazione si era spostata verso la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, privilegiando contratti a tempo indeterminato o determinato rispetto alle collaborazioni professionali autonome. Il ricorrente non era mai entrato a far parte di questo Nucleo Stabile e, di conseguenza, non poteva più vantare la precedenza prevista dal vecchio accordo.

L’Evoluzione Contrattuale e il Diritto di Precedenza

La Corte territoriale ha definito questo cambiamento come una vera e propria “evoluzione contrattuale”. Non si è trattato di una singola modifica, ma di un processo che ha trasformato l’assetto organizzativo e i criteri di reclutamento dell’orchestra. Secondo i giudici, le generiche previsioni del 2002 sono state superate da disposizioni successive più specifiche, che hanno valorizzato lo schema del lavoro subordinato come strumento principale per formare l’organico. Questa evoluzione, concordata con le parti sociali, è stata ritenuta legittima e prevalente rispetto agli impegni presi in precedenza.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Insoddisfatto della decisione d’appello, il musicista ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro motivi principali:
1. Errata qualificazione dell’accordo del 2006 come “novazione” del precedente, sostenendo che si trattasse invece di un contratto a favore di terzi.
2. Violazione del principio del favor prestatoris, secondo cui la nuova disciplina, essendo peggiorativa, non avrebbe dovuto sostituire la precedente.
3. Errata interpretazione delle norme sulla novazione, citando presunte comunicazioni della Fondazione che avrebbero implicitamente ammesso la vigenza del vecchio accordo.
4. Vizio nell’interpretazione degli accordi aziendali del 2013.

La Decisione della Suprema Corte: L’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato tutti i motivi di ricorso inammissibili, confermando di fatto la decisione della Corte d’Appello.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha spiegato che le censure del ricorrente non coglievano il decisum, ovvero il cuore della decisione impugnata. La Corte d’Appello aveva chiaramente motivato la sua scelta, basandola sulla completa sostituzione del vecchio regime a seguito di una legittima “evoluzione contrattuale” sancita da accordi sindacali.

Inoltre, il ricorso introduceva questioni giuridiche nuove (come la qualificazione del contratto a favore di terzi o il valore di specifiche comunicazioni) che non erano state trattate nel giudizio di merito. La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: il suo giudizio è di legittimità, non di merito. Non può riesaminare i fatti o interpretare nuovamente i contratti; il suo compito è verificare se il giudice precedente abbia applicato correttamente la legge e motivato in modo congruo la sua decisione. Nel caso specifico, la motivazione della Corte d’Appello è stata ritenuta logica, coerente e rispettosa dei criteri legali di ermeneutica contrattuale. Pertanto, il tentativo del ricorrente di sollecitare una rilettura degli accordi è stato giudicato inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, un diritto di precedenza nato da un accordo non è immutabile. Può essere legittimamente modificato o superato da una successiva contrattazione collettiva che ridisegna l’intero impianto delle regole di reclutamento, specialmente se tale evoluzione è volta a obiettivi come la stabilizzazione del personale e la valorizzazione della qualità artistica. In secondo luogo, ribadisce la natura del giudizio di Cassazione: non è una terza istanza di merito. Le questioni di fatto e le interpretazioni contrattuali, se adeguatamente motivate, non possono essere rimesse in discussione davanti alla Suprema Corte.

Un diritto di precedenza stabilito in un accordo può essere modificato o annullato da accordi successivi?
Sì. La Corte ha stabilito che un’evoluzione contrattuale, formalizzata attraverso successivi accordi sindacali, può legittimamente sostituire integralmente un accordo precedente e, di conseguenza, i diritti da esso derivanti, come il diritto di precedenza.

Perché il ricorso del musicista in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente perché sollecitava un riesame dei fatti e una nuova interpretazione degli accordi contrattuali, attività che esulano dalle competenze della Corte di Cassazione. Inoltre, il ricorrente ha introdotto questioni giuridiche nuove, non trattate nei precedenti gradi di giudizio.

Cosa si intende per ‘evoluzione contrattuale’ nel contesto di questa sentenza?
Significa che i nuovi accordi non si sono limitati a modificare marginalmente il patto precedente, ma hanno introdotto un sistema di reclutamento radicalmente diverso, spostando il focus dalla preferenza per i collaboratori autonomi alla creazione di un ‘Nucleo Stabile’ di professori d’orchestra con rapporti di lavoro subordinato, modificando così i criteri di selezione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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