La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12879/2024, ha confermato un importante principio a tutela degli utenti del servizio idrico. Anche in presenza di un impianto di depurazione funzionante, se questo non rispetta gli standard qualitativi previsti dalla legge (ad esempio, fornendo solo un trattamento primario), il servizio si considera come non reso. Di conseguenza, l'utente ha diritto al rimborso della specifica quota della tariffa di depurazione versata. La Corte ha inoltre ribadito che il termine di prescrizione per richiedere tale rimborso è di dieci anni, non cinque.
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