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Diritto Civile

Credito ereditario fallimento: quando è escluso

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un coerede che tentava di insinuare un credito ereditario personale nel passivo del fallimento di una società di fatto del fratello. Il credito è stato ritenuto estraneo all’attività sociale, confermando la sua esclusione. Il ricorrente è stato anche condannato per lite temeraria.

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Competenza per materia multe: decide il Giudice di Pace

Due cittadini hanno contestato cartelle esattoriali per oltre 21.000 euro relative a sanzioni per violazioni del codice della strada. Il Giudice di Pace aveva declinato la propria giurisdizione per il valore elevato della causa, ma la Corte di Cassazione ha stabilito che per questa tipologia di controversie vige la competenza per materia esclusiva del Giudice di Pace, indipendentemente dall’importo. Di conseguenza, il caso è stato rinviato al Giudice di Pace.

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Ripartizione spese condominiali: strada e garage

Una controversia sulla ripartizione delle spese per il rifacimento di una strada privata in un Supercondominio, che funge anche da copertura per autorimesse sottostanti. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, stabilendo la corretta applicazione per analogia dell’art. 1125 c.c. La spesa è stata divisa al 50% tra tutti i condòmini del Supercondominio (per la funzione di piano viario) e al 50% tra i proprietari esclusivi delle autorimesse (per la funzione di copertura), respingendo il ricorso di una società proprietaria di due garage.

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Condotta imprudente: esclude la colpa del Comune?

Un’automobilista citava in giudizio un Comune per i danni subiti in un sinistro stradale, attribuendone la colpa a difetti di manutenzione della strada. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le sentenze di merito che avevano attribuito la colpa esclusiva dell’incidente alla condotta imprudente della conducente, la quale viaggiava a velocità eccessiva in condizioni meteorologiche avverse. Tale comportamento ha interrotto il nesso di causalità tra lo stato della strada e il danno.

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Azione revocatoria: donazione immobile e onere prova

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16845/2025, conferma l’inefficacia di una donazione immobiliare effettuata da un debitore ai propri familiari. Il caso riguarda un’azione revocatoria intentata da un creditore per tutelare la propria garanzia patrimoniale. La Corte ha rigettato il ricorso del debitore, stabilendo che per l’azione è sufficiente un credito anche solo potenziale o litigioso e che spetta al debitore, e non al creditore, l’onere della prova di possedere beni residui sufficienti a soddisfare il debito.

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Onere della prova in appalto: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16633/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società subappaltatrice che chiedeva il saldo per lavori eseguiti. La Corte ha stabilito che non è sufficiente provare l’esecuzione delle opere, ma è necessario adempiere all’onere della prova dimostrando anche il rispetto delle clausole contrattuali che regolano i pagamenti, come l’emissione di specifici stati di avanzamento lavori (SAL). La decisione chiarisce i limiti del ricorso in Cassazione in materia di valutazione delle prove e onere della prova.

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Onere probatorio avvocato: come si prova il compenso?

Una professionista legale ha citato in giudizio una società immobiliare per ottenere il pagamento dei suoi compensi professionali. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l’onere probatorio dell’avvocato non è soddisfatto dalla sola presentazione di un preavviso di parcella. Se il cliente contesta l’ammontare o l’effettivo svolgimento delle attività, spetta al legale fornire una prova rigorosa e dettagliata del lavoro svolto, non potendo fare affidamento su presunzioni o sulla mancata contestazione specifica del cliente prima del giudizio.

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Sottoscrizione scrittura privata: vale anche solo in calce

La Corte di Cassazione ha stabilito che la sottoscrizione di una scrittura privata è valida anche se apposta solo in calce al documento, senza la necessità di firmare ogni singola pagina. Il caso riguardava una controversia su un contratto preliminare, in cui la Corte d’Appello aveva erroneamente invalidato un accordo transattivo perché firmato solo alla fine. La Cassazione ha cassato la sentenza, affermando che la firma in calce è sufficiente a imputare il contenuto del documento al firmatario e che un accordo di transazione non perde efficacia per il comportamento successivo di una sola parte.

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Giudicato interno: la Cassazione fa chiarezza

Un laboratorio di analisi ha citato in giudizio un’Azienda Sanitaria Locale per il pagamento integrale di prestazioni sanitarie fornite tra il 2010 e il 2012, contestando l’applicazione di uno sconto. Il Tribunale ha accolto la domanda. La Corte d’Appello ha riformato la decisione, sollevando d’ufficio questioni sulla validità dei contratti e dell’accreditamento. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello, stabilendo che su tali punti si era formato un giudicato interno, poiché l’ASL non li aveva specificamente contestati nel suo atto di appello, impedendo così al giudice di secondo grado di riesaminarli.

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Danni da fauna selvatica: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per il risarcimento dei danni da fauna selvatica a seguito di un sinistro stradale. La decisione non entra nel merito della responsabilità, ma si fonda su vizi procedurali del ricorso, come la mancata esposizione chiara dei fatti e l’omessa impugnazione di tutte le ragioni giuridiche della sentenza d’appello. La pronuncia sottolinea l’importanza di una corretta tecnica redazionale negli atti giudiziari.

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Abbonamento stadio: risparmio non garantito

Un tifoso ha citato in giudizio una società sportiva perché, dopo aver acquistato un abbonamento stadio, il club ha ridotto il prezzo dei biglietti per le singole partite, annullando il risparmio previsto. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’abbonamento stadio non implica una garanzia contrattuale di convenienza economica. Il suo valore risiede in altri benefici, come la certezza del posto e la protezione da eventuali aumenti di prezzo. Di conseguenza, il ricorso del tifoso è stato dichiarato inammissibile.

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Assicurazione per conto altrui: chi può agire?

La Corte di Cassazione chiarisce i principi dell’assicurazione per conto altrui, come la polizza RC “del capofamiglia”. In un caso di danni da infiltrazioni causati dal conduttore di un immobile, la Corte ha stabilito che solo quest’ultimo, in qualità di assicurato-beneficiario, ha il diritto di chiedere l’indennizzo alla compagnia assicurativa. La moglie, pur essendo la contraente della polizza, non ha la legittimazione ad agire. L’appello è stato dichiarato inammissibile anche perché la domanda di garanzia era stata tardivamente proposta solo in secondo grado.

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Simulazione contratto: prova eredi e vendita fittizia

La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che dichiarava la simulazione contratto di una compravendita immobiliare tra genitori debitori e la loro figlia, finalizzata a sottrarre il bene alla garanzia dei creditori. La sentenza chiarisce che la qualità di erede, necessaria per agire in giudizio, può essere provata non solo con la denuncia di successione, ma con un complesso di elementi valutati dal giudice. Viene inoltre ribadito che la prova della simulazione può basarsi su presunzioni come lo stretto legame di parentela e la mancata prova del pagamento del prezzo.

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Azione pauliana: quando è valida la notifica all'erede

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di azione pauliana intentata da una compagnia assicuratrice per revocare una compravendita immobiliare. Il provvedimento analizza la validità della notifica agli eredi di una parte deceduta durante il processo, stabilendo che l’integrazione spontanea del contraddittorio sana il vizio. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili i motivi di ricorso che miravano a una rivalutazione nel merito dei presupposti dell’azione pauliana, confermando la decisione dei giudici di secondo grado.

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Divieto di espulsione padre convivente: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16079/2025, ha stabilito un principio fondamentale a tutela del nucleo familiare. La Corte ha chiarito che il divieto temporaneo di espulsione, previsto per la madre nei sei mesi successivi al parto, si estende anche al padre convivente, pur se non sposato. Il caso riguardava un cittadino straniero, padre di un neonato, il cui ricorso era stato inizialmente respinto a causa di un errore sulla data di nascita del figlio. La Cassazione ha cassato la decisione, affermando che il giudice deve valutare l’effettività e la stabilità del legame familiare, superando il formalismo del vincolo matrimoniale per proteggere l’interesse superiore del minore. La sentenza ribadisce l’importanza del divieto di espulsione del padre convivente per garantire l’unità familiare nella sua fase formativa.

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Gestione Separata: Cassazione sulla Cassa Forense

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’iscrizione retroattiva di un avvocato alla propria Cassa di previdenza professionale esclude l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata dell’ente previdenziale nazionale. Tale principio vale anche se il professionista non ha materialmente versato i contributi soggettivi minimi dovuti alla cassa di categoria. La Corte ha chiarito che la Gestione Separata ha una funzione sussidiaria e interviene solo in assenza di una copertura previdenziale obbligatoria. La sentenza di merito è stata cassata con rinvio per riesaminare la legittimità dell’iscrizione d’ufficio alla luce di questo principio.

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Risarcimento dirigenti medici: nesso di causalità

Un gruppo di dirigenti medici ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un risarcimento danni, sostenendo che l’Italia non avesse recepito correttamente le direttive europee sull’orario di lavoro tra il 2008 e il 2015. La Corte di Cassazione, pur riconoscendo una violazione “grave e manifesta” della normativa UE da parte dello Stato, ha rigettato la domanda. La decisione si fonda sulla mancata prova del nesso di causalità: i medici non hanno dimostrato che il loro orario di lavoro eccessivo fosse una diretta conseguenza delle leggi nazionali illegittime, piuttosto che una scelta volontaria legata al loro ruolo manageriale e al raggiungimento di obiettivi specifici. Mancando la prova di questo collegamento diretto, la richiesta di risarcimento è stata respinta.

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Rinuncia risoluzione contratto: è possibile?

In un caso di locazione commerciale, la Corte di Cassazione ha esaminato la questione della rinuncia risoluzione contratto da parte del locatore dopo l’invio di una diffida ad adempiere rimasta inadempiuta. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva ritenuto valida tale rinuncia, evidenziando un contrasto giurisprudenziale e la necessità di una motivazione più approfondita sul tema, rinviando la causa alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

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Azione Pauliana: quando la vendita è inefficace

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due debitori, confermando l’inefficacia della vendita di un loro immobile tramite azione pauliana. Anche se il bene era ipotecato e il ricavato è servito a pagare un creditore garantito, l’operazione è stata ritenuta pregiudizievole per gli altri creditori. La Corte ha stabilito che le censure dei ricorrenti erano di natura fattuale e quindi non esaminabili in sede di legittimità.

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Tasso soglia: la Cassazione sui costi del mutuo

Un cliente ha citato in giudizio un istituto di credito per un contratto di mutuo, sostenendo il superamento del tasso soglia a causa della sommatoria tra interessi corrispettivi e moratori e dell’inclusione di costi accessori. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che i due tipi di interesse non sono cumulabili ai fini della verifica dell’usura, data la loro diversa funzione. Ha inoltre confermato che costi come spese notarili e polizze assicurative non vanno computati nel calcolo del tasso soglia e che il piano di ammortamento alla francese non genera di per sé anatocismo.

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