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Diritto Civile

Abuso di dipendenza economica: prova e risarcimento

Una sentenza del Tribunale di Milano analizza un caso di presunto abuso di dipendenza economica di un’azienda produttrice multinazionale verso il suo distributore. Il Tribunale ha respinto la domanda di abuso per mancanza di prove, confermando la validità di un piano di rientro del debito. Tuttavia, ha condannato l’azienda produttrice a un risarcimento di 100.000 euro per aver violato il principio di buona fede, risolvendo il contratto in modo improvviso e senza un preavviso congruo, dopo aver tollerato i ritardi del distributore.

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Decreto Aiuti-bis, sospensione efficacia clausole contrattuali

Il Tribunale ha stabilito che la sospensione dell’efficacia delle clausole contrattuali prevista dal Decreto Aiuti-bis riguarda solo le modifiche unilaterali alle condizioni generali di contratto e non l’aggiornamento del prezzo alla scadenza di condizioni economiche pattuite in un separato documento.

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Revocatoria cessione quote societarie per eventus damni

La sentenza afferma il principio secondo cui l’azione revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c. può essere esercitata anche quando il credito non sia ancora liquido, certo ed esigibile, essendo sufficiente la sua esistenza e la sua idoneità a determinare un pregiudizio per il creditore. Inoltre, il Giudice, nel caso di specie, ha ritenuto integrato il requisito dell’eventus damni in quanto l’atto di disposizione ha determinato un pericolo di danno per il creditore, avendo reso più incerta l’esecuzione coattiva del credito.

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Appello dichiarato improcedibile per intervenuto fallimento

La sentenza analizza la legittimità di un’esecuzione forzata basata su una sentenza di lavoro confermata in appello dichiarato improcedibile per intervenuto fallimento del debitore, affermando che la dichiarazione di improcedibilità non travolge la sentenza di primo grado.

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Manleva assicurativa per inadempimento contrattuale

La sentenza afferma il diritto alla manleva nei confronti della compagnia assicurativa in caso di inadempimento contrattuale dell’assicurato, qualora questo rientri nella copertura assicurativa. La compagnia è tenuta a risarcire i danni subiti dal terzo a causa dell’inadempimento, comprese le spese legali sostenute dall’assicurato.

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Appalto, riconoscimento dei vizi e impegno a rimuoverli

Il semplice riconoscimento dei vizi e delle difformità dell’opera da parte dell’appaltatore implica la superfluità della tempestiva denuncia da parte del committente, ma da esso non deriva automaticamente, in mancanza di un impegno in tal senso, l’assunzione in capo all’appaltatore dell’obbligo di emendare l’opera, che, ove configurabile, è una nuova e distinta obbligazione soggetta al termine di prescrizione decennale; ne consegue che il predetto riconoscimento non impedisce il decorso dei termini brevi della prescrizione previsti in tema di appalto.

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Occupazione abusiva suolo pubblico e canone COSAP

Il Tribunale ha stabilito che l’occupazione abusiva di suolo pubblico, anche se parziale, comporta la corresponsione di un’indennità, ma che il pagamento del canone per la porzione di area legittimamente occupata deve essere detratto dall’importo dovuto a titolo di indennità, al fine di evitare un ingiustificato arricchimento per l’ente pubblico.

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Intervento inammissibile: condanna per abuso processo

Il Tribunale di Milano dichiara inammissibile l’intervento di un terzo, ex esecutore testamentario, in una causa di divisione ereditaria già risolta con un accordo tra gli eredi. L’interveniente, che aveva anche proposto una querela di falso contro il testamento, viene condannato per abuso del processo ai sensi dell’art. 96 c.p.c. a causa della sua mancanza di legittimazione processuale e della mala fede dimostrata. La sentenza sottolinea che gli strumenti processuali non possono essere utilizzati per finalità pretestuose, pena severe sanzioni economiche.

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Sequestro conservativo su patrimonio socio

Il tribunale accoglie parzialmente il ricorso per sequestro conservativo, riconoscendo il fumus boni iuris per la simulazione dei contratti preliminari e per le somme distratte. Riconosciuto il periculum in mora solo in capo ad un resistente, il sequestro è concesso nei limiti della sua responsabilità.

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Responsabilità medica bariatrica: risarcimento danni

Il Tribunale di Milano ha condannato una struttura sanitaria per responsabilità medica in chirurgia bariatrica. La paziente, dopo una sleeve gastrectomy, ha subito gravi danni neurologici a causa di una mancata diagnosi di carenza vitaminica. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento per danno biologico, patrimoniale e interessi, basandosi sulle conclusioni della CTU che ha accertato la negligenza del personale medico nel non eseguire i controlli necessari nonostante i sintomi evidenti.

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Responsabilità medica per interventi estetici e rivalsa

L’ordinanza afferma la responsabilità contrattuale di una struttura sanitaria e di un medico chirurgo per i danni subiti da una paziente a seguito di interventi di chirurgia estetica. Viene riconosciuto l’inadempimento del consenso informato, l’esecuzione non corretta degli interventi e la cattiva gestione post-operatoria. Viene altresì accolta la domanda di rivalsa avanzata dal medico nei confronti della struttura sanitaria e della compagnia assicurativa, con condanna di quest’ultima alla manleva parziale.

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Responsabilità dell'appaltatore per gravi difetti

Il Tribunale accoglie la domanda di risarcimento danni per gravi difetti costruttivi in un appartamento, affermando la responsabilità dell’impresa appaltatrice ex art. 1669 c.c., con condanna al pagamento del costo dei lavori di ripristino e al risarcimento del danno da diminuzione del valore dell’immobile.

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Caduta in SPA: responsabilità del gestore e concorso di colpa

Il gestore di una SPA è responsabile dei danni subiti da un cliente per la caduta su gradini bagnati, ma la responsabilità si riduce in caso di concorso di colpa del danneggiato. L’attore ha l’onere di provare il nesso causale tra la cosa e il danno, mentre il convenuto deve provare il caso fortuito. Il risarcimento del danno non patrimoniale deve essere personalizzato in base alle tabelle del Tribunale di Milano.

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Blocco codici IMEI di un telefono

La sentenza afferma il principio per cui il blocco dei codici IMEI di un telefono può essere disposto solo se strettamente correlato al traffico telefonico. Nel caso di un contenzioso tra utente e operatore, il blocco degli apparecchi non è legittimo se non sussiste un diritto dell’operatore sui dispositivi.

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Ripetizione di indebito, addizionali provinciali energia elettrica

Il tribunale, alla luce di recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, stabilisce che il consumatore finale non può agire direttamente contro il fornitore per il rimborso di imposte non dovute, ma deve rivolgersi all’ente impositore.

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Costituzione servitù di passaggio in assenza di interclusione

La sentenza ribadisce i principi giuridici in materia di costituzione e usucapione della servitù di passaggio, con particolare riferimento ai requisiti dell’apparenza, della continuità del possesso e dell’interclusione del fondo. Viene inoltre ribadito il principio in base al quale la servitù coattiva può essere costituita solo se il fondo su cui la stessa dovrebbe insistere è di proprietà del convenuto.

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Acquisto della proprietà per usucapione da parte del possessore

La sentenza afferma che il possesso continuato, ininterrotto, pacifico e pubblico di un bene immobile per oltre venti anni, ne determina l’acquisto della proprietà per usucapione da parte del possessore.

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Rilascio permesso di soggiorno per protezione speciale

Il diritto al rilascio di un permesso di soggiorno provvisorio in attesa della definizione del giudizio di merito per i richiedenti protezione internazionale, in base agli obblighi costituzionali ed internazionali dello Stato italiano derivanti dall’art. 5 comma 6 TUI e dall’art. 8 CEDU.

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Contratto di vendita con effetti reali

In un contratto di vendita con effetti reali, la proprietà del bene si trasferisce con il consenso delle parti. È necessario ricordare che nei casi si faccia valere un credito, è sufficiente che il creditore dimostri l’esistenza dello stesso ed il mancato adempimento del debitore. Spetterà, all’inverso, a quest’ultimo, dare la prova dell’inesatto o del mancato adempimento di controparte, oppure dell’impossibilità sopravvenuta di adempiere alla propria obbligazione, o ancora dell’estinzione del credito.

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Prescrizione presuntiva nel credito professionale

La sentenza affronta il tema della prescrizione presuntiva nel credito professionale, distinguendola da quella estintiva. Si sottolinea l’incompatibilità tra l’eccezione di prescrizione presuntiva e l’allegazione di pagamenti parziali. Viene inoltre ribadito l’onere probatorio del debitore in merito all’adempimento.

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