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Difetto di giurisdizione e tour operator: caso estinto

Un tour operator italiano, citato in giudizio da un turista per un incidente all’estero, ha chiamato in garanzia il suo fornitore di servizi locale, una società extra-UE. I tribunali di merito hanno dichiarato il difetto di giurisdizione sulla domanda di garanzia. A seguito della rinuncia delle parti al ricorso, la Corte di Cassazione ha dichiarato estinto il procedimento, senza pronunciarsi nel merito della questione giurisdizionale.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Difetto di Giurisdizione: Tour Operator e Fornitore Straniero, la Cassazione Chiude il Caso

Il tema del difetto di giurisdizione rappresenta una delle questioni preliminari più delicate nei contenziosi internazionali. Stabilire quale giudice abbia il potere di decidere una controversia è fondamentale, specialmente quando le parti appartengono a nazioni diverse. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha messo fine a una complessa vicenda legale tra un tour operator italiano e un suo fornitore di servizi extra-UE, senza però risolvere la questione di fondo, a causa di un accordo tra le parti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un incidente stradale avvenuto in Laos, che ha coinvolto un gruppo di turisti italiani in viaggio con un pacchetto organizzato da un noto tour operator nazionale. A seguito dell’incidente, una delle turiste ha citato in giudizio il tour operator davanti a un tribunale italiano per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Il tour operator, a sua volta, ha avviato una separata azione di garanzia nei confronti della società di servizi con sede a Hong Kong, incaricata di fornire le prestazioni turistiche in Laos. L’obiettivo era quello di essere tenuto indenne da eventuali condanne al risarcimento. I due procedimenti sono stati riuniti.

Durante il giudizio di primo grado, la turista e il tour operator hanno raggiunto un accordo transattivo, chiudendo la loro specifica controversia. La causa è però proseguita tra il tour operator e il fornitore straniero.

La Questione del Difetto di Giurisdizione nei Gradi di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno accolto l’eccezione sollevata dalla società di Hong Kong, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano. In sostanza, i giudici di merito hanno ritenuto di non avere il potere di decidere sulla domanda di garanzia avanzata dal tour operator italiano contro il fornitore extra-UE. Sebbene l’ordinanza non entri nei dettagli delle motivazioni dei giudici di merito, è plausibile che la decisione si sia basata sulla mancanza di un collegamento significativo tra la controversia di garanzia e il territorio italiano, essendo la società convenuta basata a Hong Kong e i servizi resi in Laos.

Il Ricorso in Cassazione e l’Accordo tra le Parti

Il tour operator ha impugnato la decisione della Corte d’Appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando tre motivi di ricorso. Le argomentazioni si basavano sulla presunta violazione di normative nazionali e internazionali, tra cui la Legge n. 218/1995 sul diritto internazionale privato, la Convenzione di Bruxelles e il Regolamento UE 1215/2012, che disciplinano la giurisdizione in materia civile e commerciale.

Tuttavia, prima che la Corte potesse pronunciarsi nel merito, è intervenuto un colpo di scena: le parti hanno depositato un atto congiunto di rinuncia al ricorso e di accettazione della stessa, chiedendo la compensazione delle spese legali. Questo accordo ha cambiato radicalmente il destino del procedimento.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione, preso atto dell’accordo raggiunto, non è entrata nel vivo della complessa questione sulla giurisdizione. La sua decisione è stata puramente procedurale. In applicazione degli articoli 390 e 391 del Codice di Procedura Civile, che regolano la rinuncia al ricorso, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del giudizio. Di conseguenza, la questione se il giudice italiano avesse o meno giurisdizione in un caso di garanzia come questo rimane, a livello di legittimità, irrisolta.

La Corte ha inoltre accolto la richiesta delle parti di compensare le spese, astenendosi da qualsiasi statuizione in merito, proprio in virtù dell’accordo formalizzato.

Conclusioni

Questa vicenda offre due importanti spunti di riflessione. In primo luogo, evidenzia la complessità delle controversie transnazionali e l’importanza di inserire clausole di giurisdizione chiare nei contratti internazionali per prevenire lunghe e costose battaglie legali. In secondo luogo, dimostra come la volontà delle parti possa prevalere fino all’ultimo grado di giudizio, portando all’estinzione del processo prima di una pronuncia di merito. Sebbene la questione del difetto di giurisdizione in questo specifico contesto non abbia trovato una risposta definitiva dalla Cassazione, il caso serve da monito per le imprese che operano a livello globale sull’importanza di una attenta pianificazione contrattuale.

Perché il procedimento davanti alla Corte di Cassazione è stato dichiarato estinto?
Il procedimento è stato dichiarato estinto perché la parte ricorrente (il tour operator) ha formalmente rinunciato al ricorso e la controparte (il fornitore di servizi) ha accettato tale rinuncia, conformemente a quanto previsto dal Codice di Procedura Civile.

La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla questione della giurisdizione?
No, la Corte non ha deciso se il giudice italiano avesse o meno giurisdizione. A causa della rinuncia delle parti, la Corte si è limitata a una pronuncia di carattere procedurale, dichiarando l’estinzione del giudizio senza esaminare il merito dei motivi del ricorso.

Come sono state regolate le spese legali del giudizio in Cassazione?
La Corte non ha emesso alcuna statuizione sulle spese, in quanto le parti stesse, nel loro accordo di rinuncia, avevano richiesto la compensazione delle spese legali. La Corte ha quindi dato seguito alla volontà congiunta delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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