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Dichiarazione di esonero: i requisiti secondo la Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione stabilisce che, ai fini della dichiarazione di esonero dalle spese di lite nei giudizi previdenziali, non è necessario specificare l’importo numerico del reddito. È sufficiente che il cittadino dichiari di rientrare nei limiti di legge, firmando personalmente l’autodichiarazione. La Corte ha accolto il ricorso di una cittadina, la cui dichiarazione era stata rigettata in appello per mancanza di dettagli, riaffermando il principio di semplificazione dell’accesso alla giustizia.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Dichiarazione di Esonero: La Cassazione Semplifica i Requisiti

L’accesso alla giustizia, specialmente in materie delicate come quelle previdenziali, è un diritto fondamentale. Uno strumento cruciale per garantirlo è la dichiarazione di esonero dalle spese di lite, prevista dall’art. 152 disp. att. c.p.c., per i cittadini con redditi bassi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sui requisiti di tale dichiarazione, respingendo un’interpretazione eccessivamente formalistica che rischiava di limitarne l’efficacia. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte.

Il Caso: La Dichiarazione Ritenuta “Inidonea”

Una cittadina aveva avviato una causa contro un istituto di previdenza sociale. Sia in primo grado sia in appello, aveva presentato una dichiarazione per ottenere l’esonero dal pagamento delle spese legali in caso di sconfitta. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva respinto la sua richiesta, condannandola al pagamento delle spese. La motivazione? La dichiarazione era stata giudicata “non idonea” perché non indicava “in termini numerici il reddito né l’anno di riferimento”, impedendo così alla Corte di verificare il rispetto dei limiti di legge.
La cittadina ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la sua dichiarazione, con la quale attestava di trovarsi nelle condizioni economiche previste dalla legge, fosse pienamente valida.

La Validità della Dichiarazione di Esonero secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando la decisione della Corte d’Appello e chiarendo i requisiti necessari per una valida dichiarazione di esonero. Gli ermellini hanno ribadito principi già consolidati nella loro giurisprudenza, fondati su un’interpretazione della norma volta a semplificare l’accesso alla tutela giurisdizionale.

La Sufficienza della Dichiarazione Generica

Il punto centrale della decisione è che la legge non impone alla parte di indicare l’entità specifica del proprio reddito. La norma richiede una dichiarazione sostitutiva in cui l’interessato attesti di trovarsi nelle condizioni reddituali previste per beneficiare dell’esonero. Una dichiarazione che afferma di “trovarsi nelle condizioni indicate dall’art. 42 comma 11 del d.l. 269/2003” è, pertanto, sufficiente.
Questa interpretazione risponde alla “ratio” della disciplina, che mira a favorire l’accesso effettivo alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti, pur prevedendo meccanismi per punire eventuali abusi.

L’Importanza della Sottoscrizione Personale

Un altro aspetto fondamentale è che la dichiarazione deve essere sottoscritta personalmente dalla parte. La legge, infatti, collega a tale dichiarazione un’assunzione di responsabilità che è “personalissima e non delegabile al difensore”. Nel caso esaminato, la dichiarazione era stata trascritta nel ricorso e prodotta unitamente ad esso, era sottoscritta dalla parte e riportava la data di compilazione, possedendo così tutti i connotati necessari per la sua validità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione basandosi sulla finalità dell’art. 152 disp. att. c.p.c., ovvero quella di semplificare le condizioni di accesso alla tutela giurisdizionale. Imporre al cittadino di specificare l’importo esatto del reddito e l’anno di riferimento costituirebbe un onere non previsto dalla lettera della legge e contrario al suo spirito. La dichiarazione di trovarsi al di sotto della soglia di legge è di per sé un atto di auto-responsabilizzazione, sufficiente a far scattare il beneficio, salvo il potere dell’amministrazione e del giudice di effettuare controlli successivi sulla veridicità di quanto affermato. La Corte ha inoltre specificato che una dichiarazione presentata nel primo grado di giudizio esplica la sua efficacia anche per i gradi successivi, senza necessità di essere ripetuta, fermo restando l’obbligo della parte di comunicare eventuali variazioni che facciano venir meno le condizioni per l’esonero.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza d’appello nella parte in cui condannava la ricorrente al pagamento delle spese, dichiarandole irripetibili. Questa ordinanza rafforza un importante principio: gli oneri formali non devono trasformarsi in ostacoli insormontabili all’esercizio del diritto di difesa, specialmente per i soggetti economicamente più deboli e in un settore sensibile come quello della previdenza sociale. Per i cittadini e i loro difensori, la lezione è chiara: la dichiarazione di esonero è valida se, sottoscritta personalmente, attesta semplicemente il possesso dei requisiti di legge, senza la necessità di allegare complesse documentazioni reddituali o di specificare importi numerici.

È necessario specificare l’importo del proprio reddito nella dichiarazione di esonero dalle spese di lite?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è necessario indicare l’entità specifica del reddito. È sufficiente che la parte dichiari, sotto la propria responsabilità, di trovarsi nelle condizioni reddituali previste dalla legge per beneficiare dell’esonero.

La dichiarazione di esonero presentata in primo grado è valida anche per il giudizio di appello?
Sì. La dichiarazione formulata nel ricorso introduttivo del primo grado è efficace anche per i gradi successivi del giudizio, senza bisogno di essere ripetuta. La parte ha però l’obbligo di comunicare eventuali variazioni del proprio reddito che la portino a superare la soglia prevista per il beneficio.

Chi deve firmare la dichiarazione di esonero per essere valida, la parte o il suo avvocato?
La dichiarazione deve essere sottoscritta personalmente dalla parte. La legge riconnette a tale atto un’assunzione di responsabilità personale che non può essere delegata al difensore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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