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Denuncia vizi immobile: quando scatta il termine?

La Corte di Cassazione chiarisce i termini per la denuncia vizi immobile. In un caso di gravi difetti costruttivi, il ricorso di un acquirente è stato respinto perché la denuncia è stata presentata oltre un anno dalla scoperta. La Corte ha stabilito che il termine decorre dal momento in cui si ha una conoscenza apprezzabile della gravità dei vizi, che può coincidere con la consegna dell’immobile se i problemi sono evidenti, senza necessità di attendere una perizia tecnica.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Denuncia Vizi Immobile: Attenzione al Termine di Decadenza

Quando si acquista un immobile e si scoprono gravi difetti di costruzione, agire tempestivamente è fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: il termine per la denuncia vizi immobile inizia a decorrere non appena l’acquirente ha una conoscenza sufficiente della loro gravità, anche senza una perizia tecnica. Vediamo nel dettaglio questa importante decisione.

I Fatti di Causa

La vicenda ha inizio quando un acquirente cita in giudizio l’impresa costruttrice per ottenere il risarcimento dei danni dovuti a gravi difetti presenti nell’immobile appena acquistato. Inizialmente, il Tribunale dà ragione all’acquirente, condannando l’impresa a un risarcimento di oltre 45.000 euro.

Tuttavia, la Corte d’Appello ribalta la decisione. Il motivo? La tardività della denuncia. Secondo i giudici di secondo grado, l’acquirente era a conoscenza dei vizi fin dal momento della consegna dell’immobile, avvenuta il 26 luglio 2007, ma li ha denunciati formalmente solo nel febbraio 2009. Questo ritardo ha comportato la decadenza dal diritto di garanzia previsto dall’articolo 1669 del Codice Civile, che stabilisce un termine di un anno dalla scoperta del vizio per la denuncia.

L’acquirente, non soddisfatto, ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la piena consapevolezza della gravità dei vizi e delle loro cause fosse maturata solo in un momento successivo, con l’ausilio di una consulenza tecnica.

La Questione Giuridica sulla Denuncia Vizi Immobile

Il cuore della controversia ruota attorno all’interpretazione dell’articolo 1669 c.c. e, in particolare, alla determinazione del momento esatto in cui inizia a decorrere il termine annuale per la denuncia. La legge parla di “scoperta” del vizio. Ma cosa si intende esattamente per “scoperta”? È sufficiente la percezione del difetto o è necessaria una comprensione tecnica completa della sua natura, gravità e causa?

L’acquirente sosteneva che la decorrenza del termine dovesse essere posticipata al momento in cui, tramite una perizia, si acquisisce una conoscenza tecnica dettagliata. La Corte d’Appello, invece, ha ritenuto che la conoscenza dei vizi fosse già sufficientemente consolidata in un momento molto anteriore.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’acquirente, confermando la sentenza d’appello. La ratio della decisione si fonda su un punto cruciale: le stesse ammissioni dell’acquirente. Sin dal suo primo atto in giudizio, egli aveva dichiarato di aver riscontrato “gravi difetti di costruzione” fin dal “momento della consegna” dell’immobile.

Secondo gli Ermellini, questa affermazione dimostra che l’acquirente aveva conseguito un “apprezzabile grado di conoscenza obiettiva della gravità dei difetti stessi e della loro derivazione eziologica” in un’epoca prossima alla consegna. Di conseguenza, il termine annuale per la denuncia era iniziato a decorrere già da allora.

La Corte ha specificato un principio di grande importanza pratica: sebbene il termine per la denuncia non decorra finché non si ha una conoscenza sicura dei difetti, questa consapevolezza non deve necessariamente attendere l’esito di accertamenti tecnici. Quando un problema è di “immediata percezione”, sia nella sua reale entità sia nelle sue possibili cause, il termine inizia a decorrere dal suo primo manifestarsi. Attendere una perizia in questi casi può risultare fatale e portare alla perdita del diritto alla garanzia.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un monito importante per chiunque acquisti un immobile. La scoperta di difetti, anche se apparentemente minori, non deve essere sottovalutata. È essenziale procedere a una denuncia vizi immobile formale e tempestiva, preferibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, non appena si abbia una percezione chiara della loro esistenza e gravità. Affidarsi alla speranza che il costruttore intervenga o attendere i lunghi tempi di una perizia tecnica senza aver prima formalizzato la denuncia può comportare la perdita di ogni tutela legale. La tempestività è, ancora una volta, un fattore decisivo per la protezione dei propri diritti.

Quando inizia a decorrere il termine di un anno per la denuncia dei gravi difetti di un immobile?
Il termine inizia a decorrere non necessariamente da una perizia tecnica, ma dal momento in cui l’acquirente acquisisce un “apprezzabile grado di conoscenza obiettiva” della gravità dei difetti e della loro causa. Se i difetti sono immediatamente percepibili, il termine può iniziare a decorrere fin dalla consegna dell’immobile.

È sempre necessario attendere una perizia tecnica prima di denunciare i vizi al costruttore?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che, qualora i difetti siano di immediata percezione sia nella loro entità reale che nelle possibili cause, il decorso del termine per la denuncia non è posticipato all’esito di approfondimenti tecnici. In questi casi, è necessario agire subito.

L’ammissione di aver notato i difetti fin da subito può danneggiare la posizione dell’acquirente?
Sì. Nel caso esaminato, le stesse allegazioni dell’acquirente, che aveva affermato di aver riscontrato i vizi fin dalla consegna, sono state l’elemento decisivo utilizzato dalla Corte per stabilire la tardività della denuncia e, di conseguenza, per rigettare la sua domanda di risarcimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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