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Demansionamento infermieri: onere della prova

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25174/2025, ha chiarito l’onere della prova nel demansionamento infermieri. Alcuni infermieri avevano citato in giudizio la loro azienda ospedaliera, sostenendo di essere stati demansionati per aver svolto mansioni inferiori tipiche degli Operatori Socio-Sanitari. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che spetta al lavoratore allegare e provare in modo specifico la prevalenza delle mansioni inferiori. Solo a fronte di un’allegazione precisa e dettagliata, l’onere di provare il corretto adempimento contrattuale passa al datore di lavoro.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Demansionamento infermieri: quando l’onere della prova resta a carico del lavoratore

Il tema del demansionamento infermieri è una questione delicata e frequente nel diritto del lavoro sanitario. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali sulla ripartizione dell’onere della prova, stabilendo che il lavoratore che lamenta l’assegnazione a mansioni inferiori deve prima di tutto allegare in modo specifico e dettagliato i fatti a sostegno della sua pretesa. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Controversia sul Demansionamento degli Infermieri

Un gruppo di infermieri dipendenti di un’azienda ospedaliera universitaria ha intrapreso un’azione legale contro il proprio datore di lavoro. Essi sostenevano che, per un lungo periodo di circa dieci anni (dal 2009 al 2019), oltre a svolgere le loro funzioni professionali, erano stati costretti a eseguire quotidianamente e stabilmente mansioni igienico-domestico-alberghiere. Tali compiti erano tipici della figura professionale inferiore dell’Operatore Socio-Sanitario (OSS).

Secondo i ricorrenti, questa situazione era dovuta a una carenza strutturale di personale OSS all’interno della struttura. Di conseguenza, hanno chiesto il risarcimento dei danni subiti alla loro professionalità, all’immagine e alla dignità personale.

Le Decisioni dei Giudici di Merito

Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello hanno respinto le richieste degli infermieri. I giudici di merito hanno ritenuto che non si fosse verificato un vero e proprio demansionamento. La loro motivazione si basava su due punti principali:

1. Mancata sottrazione delle mansioni principali: I lavoratori avevano comunque continuato a svolgere integralmente e continuativamente le mansioni essenziali della loro figura professionale di infermiere.
2. Carattere integrativo delle mansioni inferiori: Le attività tipiche degli OSS non avrebbero depauperato la loro professionalità, ma si sarebbero configurate come mansioni integrative e di complemento all’interno della prestazione di cura complessiva dei pazienti.

Inoltre, la Corte d’Appello ha sottolineato una carenza fondamentale sul piano probatorio: i lavoratori non avevano allegato né provato che le mansioni inferiori fossero prevalenti e non collaterali rispetto all’attività principale per cui erano stati assunti.

Il Ricorso in Cassazione e la Questione dell’Onere della Prova

Gli infermieri hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando, tra le altre cose, una violazione delle norme sul demansionamento e una errata applicazione dei principi sull’onere della prova. Essi sostenevano che, una volta denunciato l’inadempimento del datore di lavoro, spettasse a quest’ultimo dimostrare di averli adibiti a mansioni corrette.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato i motivi principali del ricorso inammissibili, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il punto centrale della decisione, la ratio decidendi, risiede nella corretta interpretazione del principio dell’onere della prova.

La Corte ha ribadito un principio consolidato: sebbene sul datore di lavoro gravi l’onere di provare il corretto adempimento del contratto di lavoro, questo onere sorge solo dopo che il lavoratore ha fornito una specifica e dettagliata allegazione dell’inadempimento. In altre parole, non è sufficiente per il lavoratore lamentare genericamente un demansionamento.

Nel caso del demansionamento infermieri, il lavoratore deve:

* Allegare specificamente: Descrivere in modo puntuale quali mansioni inferiori ha svolto, con quale frequenza e per quale durata.
* Provare la prevalenza: Dimostrare che tali mansioni inferiori non erano meramente occasionali o accessorie, ma costituivano una parte significativa e prevalente della sua attività lavorativa, al punto da svuotare di contenuto la sua qualifica professionale.

La Corte ha concluso che i ricorrenti non avevano superato questo primo, fondamentale, ostacolo. I loro motivi di ricorso non attaccavano efficacemente il nucleo della decisione d’appello (la carenza allegatoria e probatoria), ma miravano a un riesame dei fatti, operazione non consentita in sede di legittimità. Di conseguenza, non essendosi perfezionata una valida allegazione di demansionamento, l’onere della prova non era mai passato in capo all’azienda ospedaliera.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Lavoratori

Questa ordinanza offre una lezione importante per tutti i lavoratori che si ritengono vittime di demansionamento. Per avere successo in un’azione legale, è indispensabile costruire la propria pretesa su basi solide fin dall’inizio. Non basta affermare di aver svolto compiti dequalificanti; è necessario allegare e prepararsi a dimostrare con precisione la natura, la frequenza e, soprattutto, la prevalenza di tali compiti rispetto a quelli propri della propria qualifica. Un’allegazione generica o incompleta rischia di far naufragare la causa prima ancora che si entri nel merito della prova a carico del datore di lavoro.

In un caso di demansionamento, chi deve provare i fatti?
Inizialmente, l’onere spetta al lavoratore. Egli deve allegare in modo specifico e dettagliato i fatti che costituiscono il demansionamento, provando in particolare che le mansioni inferiori erano prevalenti e non meramente collaterali. Solo a fronte di questa specifica allegazione, l’onere di provare il corretto adempimento contrattuale si trasferisce sul datore di lavoro.

È sufficiente per un infermiere dimostrare di aver svolto mansioni da OSS per ottenere un risarcimento per demansionamento?
No, secondo questa ordinanza non è sufficiente. Oltre a provare lo svolgimento di mansioni inferiori, l’infermiere deve anche allegare e dimostrare che tali mansioni erano prevalenti rispetto a quelle infermieristiche e non semplicemente integrative o complementari, e che hanno causato un effettivo svuotamento della sua professionalità.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso degli infermieri?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati non contestavano la vera ragione della decisione della Corte d’Appello (la cosiddetta ratio decidendi). La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione sulla carenza di allegazioni e prove specifiche da parte dei lavoratori riguardo alla prevalenza delle mansioni inferiori. Il ricorso in Cassazione, invece di contestare questo punto di diritto, tendeva a un riesame dei fatti, cosa non permessa in quella sede.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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