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Delibera telecamere: annullate multe per semaforo

Un automobilista contesta una serie di multe per passaggio con semaforo rosso, rilevate da un dispositivo automatico. La Corte di Cassazione ha annullato le sanzioni, stabilendo che per l’installazione di tali telecamere nei centri abitati è indispensabile una specifica e preventiva delibera della Giunta comunale che individui esattamente l’incrocio. Un generico piano programmatico per la sicurezza stradale non è ritenuto sufficiente a legittimare le multe.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Delibera Installazione Telecamere: Quando le Multe al Semaforo Sono Nulle

L’installazione di dispositivi di rilevamento automatico delle infrazioni, come le telecamere ai semafori, è un tema di grande attualità che tocca sia le amministrazioni comunali sia gli automobilisti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale: per essere legittime, le multe elevate tramite questi sistemi in un centro abitato richiedono una preventiva e specifica delibera di installazione telecamere da parte della Giunta comunale. Questo principio rafforza le garanzie per i cittadini e definisce con precisione gli obblighi degli enti locali.

I Fatti di Causa: Pioggia di Multe da un Apparecchio Automatico

Un automobilista si è visto notificare una serie di verbali di accertamento per aver superato la linea di arresto a un incrocio con semaforo rosso. Tutte le violazioni erano state rilevate da un impianto automatico, installato dal Comune nel territorio di un centro abitato, in assenza di agenti di polizia sul posto. Ritenendo illegittime le sanzioni, il cittadino ha proposto opposizione davanti al Giudice di Pace.

L’Iter Giudiziario e le Decisioni Contrastanti

In primo grado, il Giudice di Pace ha accolto il ricorso, annullando i verbali. La motivazione si basava sulla mancanza di una preventiva delibera della Giunta comunale che autorizzasse specificamente l’installazione e il posizionamento dell’apparecchio di rilevamento.

Successivamente, il Comune ha impugnato la decisione e il Tribunale, in funzione di giudice d’appello, ha ribaltato la sentenza. Secondo il Tribunale, per i centri abitati non era necessaria una delibera specifica, essendo sufficiente un atto di carattere più generale come il Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.), nel quale si menzionava l’obiettivo di potenziare l’attività di controllo per la sicurezza stradale. L’automobilista ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Necessaria Delibera di Installazione Telecamere secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del cittadino, cassando la sentenza del Tribunale e annullando definitivamente le multe. Gli Ermellini hanno stabilito un principio di diritto chiaro: l’utilizzo di apparecchi automatici per la contestazione differita delle infrazioni rappresenta un’eccezione alla regola generale della contestazione immediata e, come tale, necessita di una regolamentazione specifica e puntuale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha chiarito che, sebbene la normativa che impone un decreto del Prefetto per l’installazione di tali dispositivi si applichi solo alle strade extraurbane, ciò non significa che nei centri abitati vi sia un vuoto normativo. Al contrario, la competenza per la regolamentazione della circolazione urbana, inclusa la decisione di installare sistemi di rilevamento automatico, spetta all’ente proprietario della strada, ovvero il Comune.

L’organo competente a prendere questa decisione è la Giunta, che deve esercitare il suo potere discrezionale di gestione del territorio urbano attraverso una delibera specifica. Questo atto deve individuare con precisione le intersezioni dove installare i dispositivi, bilanciando le esigenze di sicurezza stradale con le garanzie per gli utenti.

Il Piano Esecutivo di Gestione, invocato dal Comune, è stato ritenuto un atto meramente programmatico e generico, insufficiente a legittimare l’installazione. La stessa delibera del P.E.G., infatti, prevedeva la necessità di successivi ‘atti propedeutici all’installazione’, confermando indirettamente che un provvedimento specifico era richiesto. In assenza di tale delibera preventiva, la contestazione differita delle violazioni è stata giudicata illegittima.

Conclusioni: L’Impatto Pratico per Comuni e Automobilisti

Questa ordinanza della Cassazione stabilisce un importante paletto a tutela dei diritti degli automobilisti. Per i Comuni, emerge l’obbligo ineludibile di adottare una delibera di Giunta, motivata e specifica, prima di poter installare e utilizzare telecamere per il rilevamento automatico delle infrazioni ai semafori nei centri abitati. Per i cittadini, si apre la possibilità di contestare con successo le multe elevate da dispositivi installati senza il rispetto di questa procedura. La decisione riafferma che le eccezioni alle regole generali, come la contestazione non immediata, devono essere fondate su atti amministrativi chiari, specifici e legittimi.

È necessaria una delibera specifica del Comune per installare telecamere ai semafori nei centri abitati?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che per l’installazione di apparecchiature di rilevamento automatico delle infrazioni semaforiche nei centri abitati è necessaria una preventiva e specifica delibera della Giunta comunale che individui puntualmente l’intersezione interessata.

Un piano generale del Comune che prevede il potenziamento dei controlli stradali è sufficiente a legittimare l’installazione di una telecamera al semaforo?
No, un provvedimento di natura programmatica e generale, come un Piano Esecutivo di Gestione, non è sufficiente. La Corte ha chiarito che serve un atto amministrativo specifico, motivato e puntuale che disponga l’installazione in un determinato luogo.

Qual è la conseguenza se manca la delibera preventiva della Giunta per l’installazione della telecamera?
In assenza di una valida ed efficace delibera preventiva della Giunta, la contestazione differita delle violazioni rilevate dall’apparecchio automatico è da considerarsi illegittima. Di conseguenza, i verbali di accertamento emessi sulla base di tali rilevamenti possono essere annullati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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