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Delibera condominiale annullabile: quando opporsi

Una società si opponeva al pagamento di oneri condominiali per lavori di consolidamento statico, ritenendo di esserne esclusa. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che tali spese, riguardando l’intero edificio, vanno ripartite tra tutti i condomini. Inoltre, ha stabilito che una delibera condominiale annullabile per errata ripartizione delle spese deve essere impugnata con apposita domanda riconvenzionale entro 30 giorni, non essendo sufficiente una semplice eccezione nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo.

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Delibera Condominiale Annullabile: Come e Quando Impugnarla

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un tema cruciale per la vita in condominio: la differenza tra una delibera condominiale annullabile e una nulla, e le corrette modalità per contestarla. Comprendere questa distinzione è fondamentale, perché da essa dipendono i termini e le procedure per far valere le proprie ragioni, specialmente quando ci si oppone a una richiesta di pagamento per oneri condominiali.

Il caso esaminato riguarda una società proprietaria di un immobile che si è vista recapitare un decreto ingiuntivo per spese relative a lavori di consolidamento dell’edificio. La società si è opposta, sostenendo che la ripartizione delle spese fosse errata e contraria al regolamento di condominio. La sua opposizione, però, è stata respinta in tutti i gradi di giudizio. Vediamo perché.

I Fatti del Caso

Una società immobiliare riceveva un decreto ingiuntivo da parte del proprio condominio per il pagamento di circa 2.700 euro a titolo di oneri condominiali. La società decideva di opporsi per due motivi principali:

1. Le somme richieste non erano state correttamente approvate dall’assemblea.
2. Le spese, relative al risanamento del muro scala, non erano dovute perché il regolamento condominiale, in una specifica tabella, escludeva la società dalla partecipazione alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria delle scale.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello respingevano l’opposizione, affermando che le spese in questione non riguardavano la semplice manutenzione delle scale, bensì opere di consolidamento statico dell’intero edificio, necessarie per la sua stabilità. Di conseguenza, tutti i condomini erano tenuti a contribuire. La società, non soddisfatta, ricorreva in Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Delibera Condominiale Annullabile

La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei giudici di merito, rigettando il ricorso della società sulla base di due principi giuridici molto chiari.

Spese per il Consolidamento Statico vs. Manutenzione Scale

Il primo punto affrontato dalla Corte riguarda la natura delle spese. I giudici hanno chiarito che i lavori approvati non erano una semplice manutenzione delle scale, disciplinata in modo specifico dal regolamento condominiale. Si trattava, invece, di opere strutturali finalizzate a garantire la stabilità e la sicurezza dell’intero edificio.

Secondo il principio consolidato, le spese che servono a conservare le parti comuni e a prevenire danni all’intera struttura devono essere ripartite tra tutti i condomini in proporzione al valore della loro proprietà (ai sensi dell’art. 1123 c.c.). L’utilità di tali lavori ricade su ogni singola unità immobiliare, e quindi nessuno può esserne esentato, a prescindere da regolamenti che disciplinano la manutenzione di singole parti (come le scale).

La Differenza Cruciale: Nullità e Annullabilità

Il secondo e più importante punto riguarda la validità della delibera che ha approvato la ripartizione delle spese. La società sosteneva che la delibera fosse nulla perché modificava i criteri di ripartizione stabiliti dal regolamento. La Cassazione, richiamando una fondamentale sentenza delle Sezioni Unite (n. 9839/2021), ha spiegato la distinzione:

Sono NULLE le delibere che, a maggioranza, stabiliscono o modificano i criteri generali* di ripartizione delle spese per il futuro, invadendo una materia che richiede l’unanimità o è disciplinata da un regolamento contrattuale.
Sono ANNULLABILI le delibere che, pur applicando i criteri corretti, commettono un errore nella ripartizione concreta* di una specifica spesa. In questo caso, la delibera non modifica la regola generale, ma la applica in modo sbagliato al caso specifico.

Nel caso in esame, la delibera contestata si limitava a ripartire una spesa specifica. Pertanto, un eventuale errore la rendeva una delibera condominiale annullabile, non nulla.

Le Conclusioni: Come Impugnare Correttamente

La distinzione tra nullità e annullabilità ha una conseguenza processuale decisiva. Una delibera nulla può essere contestata in qualsiasi momento. Una delibera condominiale annullabile, invece, deve essere impugnata entro il termine di decadenza di 30 giorni previsto dall’art. 1137 del codice civile.

Inoltre, quando si contesta un decreto ingiuntivo basato su una delibera annullabile, non è sufficiente sollevare una semplice eccezione. Il condomino opponente deve presentare una vera e propria domanda riconvenzionale di annullamento della delibera, rispettando il termine di 30 giorni. La società, in questo caso, non lo aveva fatto, limitandosi a contestare la richiesta di pagamento. Di conseguenza, la sua opposizione è stata ritenuta inammissibile e il ricorso è stato definitivamente respinto. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di agire tempestivamente e con gli strumenti processuali corretti per contestare efficacemente le decisioni dell’assemblea condominiale.

Le spese per il consolidamento statico di un edificio devono essere pagate da tutti i condomini?
Sì. Secondo la Corte, le spese che riguardano la stabilità e la sicurezza dell’intero edificio condominiale apportano un’utilità a tutte le unità immobiliari. Pertanto, devono essere ripartite tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà, anche se il regolamento prevede esenzioni per la manutenzione di parti specifiche, come le scale.

Una delibera che sbaglia la ripartizione delle spese è nulla o annullabile?
È annullabile. La nullità si verifica solo quando l’assemblea, a maggioranza, modifica i criteri generali di ripartizione delle spese per il futuro. Se invece la delibera si limita ad applicare in modo errato i criteri esistenti a un caso specifico di spesa, il vizio che ne deriva è la semplice annullabilità.

Come si può contestare una delibera annullabile quando si riceve un decreto ingiuntivo?
Non è sufficiente opporsi al decreto ingiuntivo sostenendo che la delibera è invalida. Per contestare una delibera condominiale annullabile, il condomino deve proporre una specifica domanda riconvenzionale di annullamento nell’atto di citazione in opposizione, e deve farlo entro il termine perentorio di 30 giorni previsto dall’art. 1137 del codice civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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