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Definizione bonaria: rinvio per favorire l’accordo

La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio del giudizio tra un ente fiscale e una società privata. La decisione è stata presa a seguito della richiesta congiunta delle parti, motivata dall’esistenza di trattative per una definizione bonaria della controversia, al fine di raggiungere una soluzione transattiva.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Definizione Bonaria: Quando la Cassazione Sospende il Giudizio per Favorire l’Accordo

Nel complesso mondo del contenzioso legale, non sempre la soluzione migliore è una sentenza. Spesso, la strada più vantaggiosa per le parti è quella dell’accordo. Ma cosa succede quando una causa è già approdata in Corte di Cassazione? Un’ordinanza interlocutoria recente ci mostra come il sistema giudiziario incentivi la definizione bonaria delle liti, anche ai massimi livelli della giurisdizione.

Il provvedimento in esame dimostra che la volontà delle parti di trovare una soluzione transattiva è un elemento tenuto in grande considerazione dai giudici, che possono decidere di ‘congelare’ il processo per dare spazio al dialogo.

I Fatti del Caso: Una Controversia tra Ente Fiscale e Impresa

La vicenda vedeva contrapposte, in un giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ente pubblico incaricato della riscossione dei tributi e una nota società operante nel settore del sughero. L’ente fiscale aveva presentato ricorso contro una decisione della Corte d’Appello, dando il via all’ultimo grado di giudizio.

Tuttavia, prima che la Corte potesse entrare nel merito della questione, è avvenuto un colpo di scena procedurale: sia l’ente ricorrente sia la società controricorrente hanno depositato istanze separate, ma identiche nel contenuto e nella data, chiedendo alla Corte di non decidere immediatamente la causa.

La Richiesta Congiunta di Rinvio

Il motivo alla base di questa insolita richiesta congiunta era chiaro e preciso: le parti avevano avviato delle trattative per raggiungere un ‘bonario componimento’ della lite. In altre parole, stavano cercando di trovare un accordo che potesse chiudere definitivamente la controversia senza attendere una sentenza.

Per consentire a queste negoziazioni di proseguire e, auspicabilmente, di concludersi positivamente, le parti hanno chiesto alla Corte un rinvio, così da favorire la soluzione transattiva.

La Decisione della Corte: Priorità alla Definizione Bonaria

La Corte di Cassazione, esaminate le istanze, ha accolto la richiesta delle parti. Con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di rinviare la causa a nuovo ruolo, sollecitando esplicitamente la definizione bonaria della controversia. Questa decisione, sebbene di natura puramente procedurale, riveste un’importanza sostanziale, poiché dimostra un approccio pragmatico e volto all’efficienza del sistema giudiziario.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è stata concisa ma eloquente. I giudici hanno semplicemente preso atto della volontà comune delle parti di risolvere la questione in via amichevole. Rilevando che erano in corso trattative concrete e che entrambe le parti desideravano tempo per portarle a termine, la Corte ha ritenuto che non vi fosse alcun ostacolo (‘nulla osta’) a concedere il rinvio.

La decisione riflette un principio fondamentale: quando le parti coinvolte in un processo manifestano la volontà di accordarsi, la giustizia deve, per quanto possibile, agevolare questo percorso. Un accordo transattivo, infatti, non solo pone fine alla lite in modo soddisfacente per entrambi i contendenti, ma contribuisce anche a ridurre il carico di lavoro dei tribunali (effetto deflattivo del contenzioso).

Le Conclusioni: L’Importanza della Soluzione Transattiva nel Processo

Questa ordinanza, pur non decidendo il merito della causa, offre un’importante lezione pratica. Dimostra che la via della negoziazione e dell’accordo è sempre percorribile, anche quando un caso ha raggiunto il massimo grado di giudizio. La Corte di Cassazione, con questo provvedimento, non si pone come un arbitro inflessibile, ma come un’istituzione che riconosce e incoraggia l’autonomia delle parti nel trovare la soluzione più adeguata ai propri interessi.

L’invito a perseguire la definizione bonaria è un segnale chiaro: il sistema giudiziario predilige soluzioni consensuali che estinguono il contenzioso, piuttosto che sentenze che, inevitabilmente, creano un vincitore e un vinto. Per le aziende e gli enti coinvolti in dispute legali, ciò rappresenta un incentivo a mantenere sempre aperto il canale del dialogo per una risoluzione extragiudiziale.

È possibile chiedere un rinvio di un’udienza in Cassazione per tentare un accordo?
Sì, come dimostra questa ordinanza, se le parti presentano un’istanza congiunta motivata dalla pendenza di trattative per una definizione bonaria, la Corte può concedere il rinvio del procedimento.

Cosa significa ‘rinvia a nuovo ruolo’?
Significa che la Corte ha sospeso la trattazione della causa e l’ha rimandata a una data successiva che verrà fissata in futuro. Questa pausa serve a dare tempo alle parti di concludere le loro negoziazioni.

Qual è l’atteggiamento della Corte di Cassazione verso le trattative tra le parti?
L’ordinanza mostra un atteggiamento nettamente favorevole. La Corte non solo ha concesso il rinvio richiesto, ma ha anche esplicitamente sollecitato le parti a proseguire sulla strada della definizione bonaria per raggiungere una soluzione transattiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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