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Decreto di espulsione: sospeso se pende ricorso

La Corte di Cassazione ha stabilito che un decreto di espulsione deve essere sospeso se, successivamente alla sua emissione, il cittadino straniero presenta una domanda di protezione speciale. In questo caso, un cittadino straniero, residente in Italia da anni con la sua famiglia, aveva impugnato il proprio decreto di espulsione. Durante il giudizio, aveva richiesto la protezione speciale. La Suprema Corte ha cassato la decisione del Giudice di Pace che aveva ignorato tale richiesta, affermando che il giudice avrebbe dovuto dichiarare la sospensione dell’efficacia del decreto espulsivo in attesa della decisione definitiva sulla protezione.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Decreto di Espulsione Sospeso: L’Impatto della Domanda di Protezione Speciale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5938/2024, ha chiarito un punto fondamentale nel diritto dell’immigrazione: la presentazione di una domanda di protezione speciale successiva all’emissione di un decreto di espulsione ne sospende l’efficacia. Questa decisione sottolinea l’importanza di valutare tutte le circostanze sopravvenute nel corso del giudizio di opposizione, garantendo una tutela più efficace dei diritti fondamentali dello straniero. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

Il Contesto: Un Cittadino Straniero e un Decreto di Espulsione

Il caso riguarda un cittadino di nazionalità cinese, da molti anni residente in Italia, dove aveva consolidato i propri legami familiari convivendo con la moglie, il figlio, la nuora e i nipoti. Nonostante questo profondo radicamento nel territorio italiano, l’uomo era stato raggiunto da un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Torino, motivato dalla sua precedente inottemperanza a un ordine di allontanamento del Questore di Roma. Il decreto prefettizio specificava che non sussistevano le condizioni per il rilascio di un permesso di soggiorno, neanche ai sensi dell’art. 19 del Testo Unico sull’Immigrazione, che vieta l’espulsione in casi specifici.

Contro tale provvedimento, il cittadino straniero aveva proposto ricorso al Giudice di Pace di Torino, evidenziando la solidità dei suoi legami familiari in Italia e la totale assenza di connessioni sociali e familiari nel suo paese d’origine. La sua difesa si fondava principalmente sulla violazione delle norme a tutela della vita privata e familiare e sulla possibilità di ottenere una protezione speciale.

La Domanda di Protezione Speciale e l’Errore sul Decreto di Espulsione

Un elemento cruciale è emerso durante il procedimento davanti al Giudice di Pace. La difesa del ricorrente aveva prodotto nuova documentazione che attestava la presentazione di una domanda di protezione speciale alla Questura di Torino, avvenuta dopo l’emissione del decreto di espulsione. Inoltre, a seguito del rigetto di tale domanda, era stato proposto ricorso al Tribunale competente, il quale aveva sospeso l’efficacia del provvedimento di diniego.

La decisione del Giudice di primo grado

Nonostante la produzione di questa documentazione decisiva, il Giudice di Pace ha respinto il ricorso. Il giudice ha ritenuto che il decreto di espulsione fosse un atto dovuto e vincolato, e che non spettasse a lui valutare la legittimità delle decisioni del Questore in materia di permessi di soggiorno. In sostanza, ha ignorato gli effetti della pendenza della procedura di protezione speciale, ritenendola ininfluente sulla validità dell’espulsione già disposta.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dello straniero, censurando la decisione del Giudice di Pace. Gli Ermellini hanno ribadito un principio giurisprudenziale consolidato: quando la domanda di protezione internazionale (o speciale, che ne è una species) viene presentata dopo l’adozione del decreto di espulsione, quest’ultimo non viene annullato o invalidato, ma la sua efficacia rimane sospesa.

Il Collegio ha sottolineato che il Giudice di Pace, nel rito sommario applicabile, non è vincolato da preclusioni documentali e avrebbe quindi dovuto esaminare la documentazione prodotta tardivamente. Tale documentazione dimostrava la pendenza di un procedimento volto a ottenere un titolo di permanenza sul territorio nazionale. Di conseguenza, il giudice non avrebbe dovuto respingere l’opposizione, ma avrebbe dovuto dichiarare la sospensione dell’efficacia del decreto espulsivo fino alla decisione definitiva sulla domanda di protezione internazionale. L’errore del Giudice di Pace è stato quello di considerare irrilevante una circostanza che, per legge, incide direttamente sull’esecutività del provvedimento impugnato.

Conclusioni: Cosa Cambia per i Decreti di Espulsione

Questa ordinanza rafforza la tutela dei diritti dello straniero nel contesto dei procedimenti di espulsione. Stabilisce chiaramente che il giudice dell’opposizione ha il dovere di prendere in considerazione tutte le circostanze rilevanti, anche se emerse nel corso del giudizio. La pendenza di una domanda di protezione speciale non è un dettaglio trascurabile, ma un fatto giuridico che impone la sospensione del decreto di espulsione. La decisione finale sull’allontanamento dello straniero è, di fatto, subordinata all’esito del procedimento di protezione, garantendo così che nessuna espulsione avvenga in violazione dei diritti fondamentali alla vita privata e familiare tutelati dalla normativa nazionale e internazionale.

Cosa succede a un decreto di espulsione se, dopo la sua emissione, lo straniero presenta una domanda di protezione speciale?
Secondo la Corte di Cassazione, il decreto di espulsione non diventa invalido, ma la sua efficacia viene sospesa in attesa della decisione definitiva sulla domanda di protezione speciale.

Il Giudice di Pace può ignorare la documentazione relativa a una domanda di protezione speciale presentata durante il processo di opposizione all’espulsione?
No. La Corte ha stabilito che il Giudice di Pace ha il dovere di prendere in esame tale documentazione, anche se prodotta dopo il primo atto difensivo, e di trarne le dovute conseguenze, come la sospensione dell’efficacia del decreto.

La presentazione di una domanda di protezione internazionale annulla automaticamente un precedente decreto di espulsione?
No, non lo annulla. La giurisprudenza chiarisce che il decreto non è colpito da sopravvenuta invalidità, ma la sua efficacia resta semplicemente sospesa fino a quando non ci sarà una decisione definitiva sulla richiesta di protezione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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