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Decreto di espulsione illegittimo: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8105/2024, ha annullato la convalida di un trattenimento basato su un decreto di espulsione manifestamente illegittimo. Il caso riguardava un cittadino straniero soccorso in mare e poi identificato dalle autorità. La Corte ha stabilito che essere soccorsi e sottoposti a controlli all’arrivo non costituisce una sottrazione ai controlli di frontiera, presupposto necessario per quel tipo di decreto. Il giudice della convalida ha il dovere di verificare anche la legittimità dell’atto presupposto.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Decreto di Espulsione Illegittimo per Straniero Soccorso in Mare: L’Analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8105 del 26 marzo 2024, torna su un tema di grande attualità e rilevanza giuridica: la legittimità del decreto di espulsione emesso nei confronti di un cittadino straniero soccorso in mare. La decisione chiarisce i limiti del potere del giudice nel convalidare il trattenimento e il dovere di verificare la legittimità dell’atto presupposto, specialmente quando la libertà personale è in gioco.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un cittadino tunisino che, dopo essere stato soccorso in mare, era giunto nel porto di Pantelleria. Una volta a terra, le Forze dell’Ordine lo avevano identificato e fotosegnalato. A seguito di questo controllo, l’autorità amministrativa emetteva nei suoi confronti un provvedimento di espulsione, a cui seguiva un ordine di trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Torino.

Il Tribunale di Torino convalidava il trattenimento, ma il cittadino straniero, assistito dal suo legale, proponeva ricorso per cassazione, sostenendo la manifesta illegittimità del decreto di espulsione originario e, di conseguenza, di tutti gli atti successivi.

Il Controllo del Giudice sul Decreto di Espulsione

Il nodo centrale della questione giuridica risiede nell’estensione del potere di controllo del giudice chiamato a convalidare un provvedimento di trattenimento. Secondo la difesa del ricorrente, il giudice non può limitarsi a una verifica formale, ma deve spingersi a esaminare la sussistenza dei presupposti di legge del decreto di espulsione, che rappresenta l’atto fondamentale su cui si basa la privazione della libertà personale.

La Corte di Cassazione sposa pienamente questa tesi, richiamando un suo consolidato orientamento. Il sindacato giurisdizionale deve estendersi alla verifica delle condizioni di “manifesta illegittimità” del provvedimento espulsivo. Questo perché il decreto di espulsione è un atto a contenuto vincolato: l’amministrazione può emetterlo solo se ricorrono le specifiche ipotesi tassativamente previste dalla legge.

La Manifesta Illegittimità del Decreto di Espulsione nel Caso Concreto

Nel caso specifico, il presupposto per l’espulsione era la sottrazione dello straniero ai controlli di frontiera. Tuttavia, la Corte ha ritenuto questa condizione “palesemente insussistente”. Il cittadino straniero non si era sottratto a nessun controllo; al contrario, era stato soccorso in mare e, una volta giunto in porto, era stato immediatamente sottoposto a tutte le procedure di identificazione da parte delle Forze dell’Ordine. L’essere stato soccorso e controllato all’arrivo esclude, per definizione, l’ipotesi di un ingresso clandestino volto a eludere la vigilanza delle autorità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione su principi chiari e consolidati. In primo luogo, ha ribadito che il controllo giurisdizionale sulla convalida del trattenimento deve essere effettivo e non meramente formale. Richiamando l’art. 13 della Costituzione e l’art. 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), la Corte sottolinea che ogni privazione della libertà personale deve avvenire secondo una procedura regolare e basarsi su presupposti legittimi.

I giudici hanno affermato che il Tribunale di Torino ha errato nel ritenere irrilevanti le contestazioni sulla legittimità dei provvedimenti presupposti. Ignorare la palese insussistenza del presupposto dell’espulsione (la sottrazione ai controlli) significa svuotare di contenuto il controllo giurisdizionale. Citando precedenti conformi (tra cui Cass. n. 4777/2022), la Corte ha stabilito che quando uno straniero viene identificato e fotosegnalato dopo un soccorso in mare, non può essere considerato come se avesse eluso i controlli di frontiera. Di conseguenza, il decreto di espulsione emesso su tale base è manifestamente illegittimo, e tale illegittimità travolge anche il successivo provvedimento di trattenimento.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, cassando l’ordinanza del Tribunale di Torino e rinviando la causa allo stesso tribunale in diversa composizione. Il principio di diritto affermato è di fondamentale importanza: il giudice della convalida del trattenimento ha il dovere di rilevare incidentalmente la manifesta illegittimità del provvedimento espulsivo. Un cittadino straniero soccorso in mare e identificato all’arrivo non si è sottratto ai controlli di frontiera. Pertanto, un decreto di espulsione basato su questo errato presupposto è illegittimo e non può giustificare la privazione della sua libertà personale.

Un giudice può esaminare la legittimità di un decreto di espulsione durante la convalida del trattenimento?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, il giudice non solo può ma deve estendere il proprio esame alla verifica della manifesta illegittimità del provvedimento di espulsione, in quanto è il presupposto indefettibile della privazione della libertà personale.

Essere soccorsi in mare e portati in un porto italiano equivale a un ingresso clandestino con sottrazione ai controlli di frontiera?
No. La Corte ha chiarito che un cittadino straniero soccorso in mare e successivamente identificato e fotosegnalato dalle autorità all’arrivo non si è sottratto ai controlli di frontiera. Di conseguenza, questa motivazione non può essere usata per giustificare un decreto di espulsione.

Cosa accade se il decreto di espulsione su cui si basa il trattenimento è ritenuto palesemente illegittimo?
Se il decreto di espulsione è considerato palesemente illegittimo, anche il conseguente provvedimento di trattenimento viene travolto e deve essere annullato, in quanto privo del suo presupposto legale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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