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Decadenza sanzioni INPS: notifica in 90 giorni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’INPS, confermando l’estinzione di una sanzione amministrativa per omesso versamento di contributi. La decisione si fonda sul principio di decadenza sanzioni INPS: l’ente non ha rispettato il termine perentorio di 90 giorni per la notifica della violazione, termine che si applica anche ai fatti commessi prima della depenalizzazione del 2016. La Corte ha ribadito che l’onere di provare il rispetto del termine spetta all’amministrazione, a tutela della certezza del diritto e del diritto di difesa del cittadino.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Decadenza sanzioni INPS: Notifica Oltre i 90 Giorni Annulla la Sanzione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale a tutela del cittadino: la Pubblica Amministrazione deve agire entro tempi certi e definiti. Il caso in esame riguarda la decadenza sanzioni INPS per omesso versamento di contributi, sottolineando come la notifica della violazione effettuata oltre il termine di 90 giorni comporti l’estinzione dell’obbligazione sanzionatoria. Questa decisione chiarisce l’applicazione dei termini anche per le violazioni commesse prima delle recenti riforme di depenalizzazione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da alcune ordinanze ingiunzioni emesse dall’INPS nei confronti di una società, a titolo di sanzione amministrativa per il mancato versamento di ritenute previdenziali e assistenziali. Tali omissioni, un tempo considerate reati, sono state trasformate in illeciti amministrativi dal D.Lgs. n. 8 del 2016.

La società si era opposta alle sanzioni, eccependo la decadenza del potere sanzionatorio dell’INPS. Secondo la difesa, l’ente non aveva rispettato il termine di 90 giorni per la notifica degli estremi della violazione, termine che doveva essere calcolato dalla data di entrata in vigore della legge di depenalizzazione. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello di Torino avevano dato ragione alla società, dichiarando estinta la sanzione.

L’INPS, non accettando la decisione, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo una diversa interpretazione delle norme transitorie e l’inapplicabilità del termine di decadenza per le violazioni antecedenti alla riforma.

La Decisione della Corte e la Decadenza Sanzioni INPS

La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha rigettato il ricorso dell’INPS, confermando pienamente le decisioni dei giudici di merito. Il fulcro della decisione ruota attorno all’interpretazione coordinata di due normative: la Legge n. 689/1981, che disciplina le sanzioni amministrative, e il D.Lgs. n. 8/2016, che ha operato la depenalizzazione.

La Corte ha stabilito che il termine di 90 giorni per la notifica, previsto dall’art. 14 della Legge 689/1981, è un termine di decadenza e si applica in modo generalizzato a tutte le sanzioni amministrative disciplinate dal D.Lgs. 8/2016, incluse quelle per violazioni commesse prima della sua entrata in vigore. L’inerzia dell’amministrazione nel rispettare tale termine non è sanabile e comporta la perdita del potere di sanzionare.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano su argomenti solidi e di rango costituzionale. In primo luogo, l’art. 6 del D.Lgs. n. 8/2016 rinvia esplicitamente alle disposizioni della Legge n. 689/1981, rendendo applicabile il termine di 90 giorni. La Corte sottolinea che questa previsione vale non solo per le violazioni future, ma anche per quelle passate, come espressamente previsto dall’art. 8 dello stesso decreto.

La natura perentoria del termine di 90 giorni è una garanzia costituzionalmente necessaria. La Corte Costituzionale (sent. n. 151/2021) ha infatti chiarito che la previsione di un limite temporale preciso per l’irrogazione della sanzione è un presupposto essenziale per soddisfare l’esigenza di certezza giuridica. Questo tutela l’interesse del cittadino a una definizione tempestiva della propria posizione e garantisce l’effettività del diritto di difesa (art. 24 Cost.).

Senza un termine di decadenza, il cittadino resterebbe in uno stato di incertezza prolungata, incompatibile con i principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione (art. 97 Cost.).

Infine, la Corte ha ribadito un principio processuale cruciale: l’onere della prova del rispetto del termine di decadenza spetta all’amministrazione che intende esercitare il potere sanzionatorio. Nel caso di specie, l’INPS non è stato in grado di dimostrare di aver ricevuto gli atti dalla sede penale e di aver notificato la violazione entro i 90 giorni successivi, determinando così la legittima estinzione della sanzione.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante baluardo per la tutela dei diritti dei contribuenti e delle imprese. Viene rafforzato il principio secondo cui la potestà sanzionatoria della Pubblica Amministrazione non è illimitata nel tempo, ma deve essere esercitata entro scadenze precise e invalicabili. La decadenza sanzioni INPS non è una mera formalità, ma un istituto giuridico posto a presidio della certezza del diritto e del corretto rapporto tra Stato e cittadino. Per le aziende, ciò significa poter contare su un quadro normativo chiaro e prevedibile, dove l’inerzia dell’ente pubblico non può tradursi in un pregiudizio a tempo indeterminato.

Il termine di decadenza di 90 giorni per la notifica delle sanzioni si applica anche a violazioni commesse prima della legge di depenalizzazione del 2016?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il termine di decadenza di 90 giorni si applica anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 8/2016, in quanto la stessa legge ne prevede l’applicazione retroattiva.

Qual è la natura giuridica del termine di 90 giorni per la notifica?
La Corte ha stabilito che il termine di 90 giorni è un termine di decadenza. Ciò significa che il suo mancato rispetto da parte dell’amministrazione comporta la perdita del potere di irrogare la sanzione e l’estinzione dell’obbligazione sanzionatoria.

A chi spetta l’onere di dimostrare il rispetto del termine di 90 giorni?
L’onere della prova di aver rispettato il termine di decadenza spetta alla Pubblica Amministrazione che intende esercitare il potere sanzionatorio. In questo caso, era l’INPS a dover dimostrare di aver notificato la violazione entro 90 giorni dalla ricezione degli atti, cosa che non è avvenuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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