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Decadenza braccianti agricoli: il termine è generale

Una lavoratrice agricola ha impugnato la cancellazione dagli elenchi di categoria. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito sulla decadenza dall’azione. La Corte ha stabilito che il termine di 120 giorni per la decadenza braccianti agricoli è un principio di carattere generale, applicabile indipendentemente dalla specifica procedura amministrativa seguita, al fine di garantire la certezza del diritto.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Decadenza Braccianti Agricoli: Termine Unico di 120 Giorni per l’Impugnazione

Nel mondo del diritto del lavoro, il rispetto dei termini è cruciale per la tutela dei propri diritti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo la decadenza braccianti agricoli, chiarendo che il termine per impugnare la cancellazione dagli elenchi è sempre di 120 giorni, a prescindere dal percorso amministrativo scelto dal lavoratore. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Cancellazione dagli Elenchi e l’Impugnazione

Una lavoratrice agricola si è vista cancellare l’iscrizione negli elenchi bracciantili per un periodo di diversi anni. A seguito di tale provvedimento, ha intrapreso un’azione legale per far dichiarare la sussistenza del suo rapporto di lavoro e ottenere la reiscrizione.

Tuttavia, sia il Tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello hanno dichiarato la sua domanda improcedibile. Il motivo? La lavoratrice aveva avviato l’azione giudiziaria ben oltre il termine di 120 giorni previsto dalla legge, decorrente dalla conoscenza del provvedimento di cancellazione. Secondo i giudici, questo ritardo aveva causato la decadenza dal suo diritto di agire in giudizio.

La lavoratrice ha quindi deciso di ricorrere in Cassazione, sostenendo che il termine di decadenza fosse stato erroneamente applicato. A suo avviso, quel termine si riferiva a una specifica procedura di ricorso amministrativo, diversa da quella da lei seguita, per la quale non era previsto alcun termine espresso di decadenza.

La Decisione della Corte sulla Decadenza Braccianti Agricoli

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della lavoratrice, confermando in toto le decisioni dei precedenti gradi di giudizio. Gli Ermellini hanno stabilito che il termine decadenziale di 120 giorni, previsto dall’art. 22 della legge n. 83/70, rappresenta una norma di carattere generale per tutte le controversie relative all’iscrizione o cancellazione dagli elenchi dei lavoratori agricoli.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio di certezza del diritto e di parità di trattamento. I giudici hanno spiegato che il termine di decadenza non è legato al tipo di ricorso amministrativo che il lavoratore decide di intraprendere, ma è direttamente collegato all’oggetto della controversia, ovvero la cancellazione dagli elenchi anagrafici.

Secondo la Cassazione, permettere che il termine per agire in giudizio cambi a seconda della procedura amministrativa scelta creerebbe un’ingiustificata disparità di trattamento tra i lavoratori. Un diritto costituzionalmente garantito come quello alla difesa può essere regolato e sottoposto a limitazioni temporali dalla legge, purché tali limiti non ne rendano impossibile l’esercizio. In questo contesto, un termine unico di 120 giorni è considerato ragionevole e funzionale a garantire stabilità e certezza nei rapporti giuridici in materia agricola.

La Corte ha inoltre dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla ricorrente. L’applicazione di un termine generale, infatti, non viola il principio di uguaglianza, ma al contrario lo promuove, evitando che situazioni identiche siano soggette a scadenze diverse in base a scelte procedurali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La pronuncia della Cassazione consolida un orientamento chiaro: chi intende contestare un provvedimento di cancellazione dagli elenchi dei braccianti agricoli deve agire in sede giudiziaria entro il termine perentorio di 120 giorni. Questo termine decorre dal momento in cui si riceve la notifica del provvedimento o se ne ha comunque conoscenza.

L’insegnamento pratico per tutti i lavoratori del settore è di non attendere. Di fronte a un provvedimento sfavorevole da parte degli enti previdenziali, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un consulente legale per valutare le azioni da intraprendere ed evitare di incorrere nella decadenza braccianti agricoli, che preclude definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni in tribunale.

Qual è il termine per impugnare giudizialmente la cancellazione dagli elenchi dei braccianti agricoli?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine per impugnare giudizialmente la cancellazione è di 120 giorni, che decorrono dalla notifica o dalla conoscenza del provvedimento di cancellazione.

Il termine di decadenza cambia a seconda del tipo di ricorso amministrativo presentato in precedenza?
No. La Corte ha chiarito che il termine di 120 giorni è una norma di carattere generale e si applica indipendentemente dalla specifica procedura di ricorso amministrativo che il lavoratore ha scelto di seguire.

Perché la Corte ha ritenuto che applicare un termine unico non viola il principio di uguaglianza?
La Corte ha affermato che applicare termini diversi a seconda della procedura amministrativa seguita creerebbe una disparità di trattamento ingiustificata. Un termine unico e generale garantisce invece parità di trattamento e certezza del diritto per tutti i lavoratori nella stessa situazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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