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Danno doloso e RCA: l’assicurazione paga sempre?

Un venditore viene investito intenzionalmente dopo un’aggressione verbale. La Corte d’Appello conferma che il danno doloso è coperto da assicurazione RCA per tutelare la vittima e aumenta il risarcimento per danno morale, riconoscendo la gravità della condotta violenta dell’investitore.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Danno Doloso e Copertura RCA: La Tutela della Vittima Prevale Sempre

L’assicurazione RCA è tenuta a risarcire la vittima anche quando un sinistro stradale è causato da un danno doloso, ovvero da un’azione volontaria e intenzionale del conducente? A questa complessa domanda ha dato una chiara risposta la Corte d’Appello di Ancona con una recente sentenza, che non solo ribadisce un principio fondamentale a tutela del danneggiato, ma approfondisce anche il tema della quantificazione del danno morale in circostanze di particolare gravità.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un evento drammatico. Un lavoratore, impegnato in un’attività di vendita porta a porta, veniva prima aggredito verbalmente con frasi minacciose e ingiuriose da un soggetto affacciato a un balcone. Non contento, quest’ultimo scendeva in strada, brandendo una zappa, e minacciava di investire il lavoratore e i suoi colleghi. Poco dopo, passava dalle parole ai fatti: mettendosi alla guida della sua autovettura, investiva volontariamente il lavoratore, colpendolo alla coscia sinistra e dandosi poi alla fuga. La vittima, soccorsa, veniva ricoverata in ospedale con prognosi riservata.

La Decisione di Primo Grado e i Motivi d’Appello

In primo grado, il Tribunale aveva riconosciuto la responsabilità del conducente, condannandolo in solido con la sua compagnia assicuratrice al risarcimento dei danni. Tuttavia, la liquidazione era stata effettuata trattando l’evento come un normale sinistro stradale, senza attribuire il giusto peso alla volontarietà del gesto. La vittima decideva quindi di appellare la sentenza, sostenendo che il fatto doveva essere qualificato come lesione dolosa, con una conseguente e più significativa quantificazione del danno, soprattutto quello morale.

Danno Doloso e Garanzia Assicurativa: La Posizione della Corte

Il punto centrale della decisione della Corte d’Appello riguarda la copertura assicurativa per il danno doloso. La difesa della compagnia assicuratrice mirava a escludere il risarcimento, basandosi sul principio generale secondo cui l’assicurazione non copre i fatti dolosi dell’assicurato.

Tuttavia, la Corte ha rigettato questa tesi, allineandosi a un consolidato orientamento della Corte di Cassazione (sentenze n. 20786/18 e 19368/2017). Secondo i giudici, nel campo della RCA, l’interesse pubblico alla tutela sociale delle vittime di incidenti stradali prevale sulle clausole contrattuali di esclusione della garanzia per dolo. In altre parole, la vittima ha il diritto di essere risarcita direttamente dalla compagnia assicuratrice del responsabile, a prescindere dal fatto che il danno sia stato causato per colpa o per dolo. La compagnia, successivamente, potrà rivalersi contro il proprio assicurato che ha agito intenzionalmente.

La Liquidazione del Danno Morale

Se da un lato la Corte ha confermato la natura di ‘sinistro stradale’ ai fini della copertura assicurativa, dall’altro ha accolto le lamentele dell’appellante riguardo all’inadeguata valutazione del danno morale.
Il giudice di primo grado aveva liquidato il danno morale in una misura standard (1/4 del danno biologico), senza considerare la specificità del caso. La Corte d’Appello, invece, ha sottolineato che, sebbene per le lesioni micropermanenti (in questo caso, del 5%) il danno morale non sia automatico, la sua personalizzazione è doverosa quando emergono circostanze di fatto che provano una sofferenza interiore e un turbamento superiori a quelli normalmente conseguenti a un sinistro. La natura aggressiva, violenta e premeditata della condotta del conducente costituiva, secondo la Corte, un elemento di gravità tale da giustificare un aumento significativo del risarcimento.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando che il comportamento del danneggiante, ricostruito anche attraverso una sentenza penale, era inequivocabilmente aggressivo e violento. Questo non poteva essere ignorato nella liquidazione del danno. Pertanto, i giudici hanno ritenuto equo operare un aumento del danno morale pari al 50% di quanto già liquidato per il danno biologico, riconoscendo così l’effettiva sofferenza patita dalla vittima, che andava ben oltre il mero pregiudizio fisico.

Conclusioni

La sentenza rappresenta un’importante conferma di due principi fondamentali. Primo: la vittima di un sinistro stradale è sempre tutelata dalla copertura RCA, anche di fronte a un gesto folle e intenzionale del conducente. Secondo: la valutazione del danno morale non può essere un mero automatismo, ma deve tenere conto della reale sofferenza della vittima, personalizzando il risarcimento in base alla gravità e alle modalità della condotta illecita.

L’assicurazione RCA copre i danni se il conducente investe volontariamente una persona?
Sì. Secondo la Corte, l’interesse pubblico alla tutela della vittima prevale sulle clausole di esclusione per dolo. La vittima ha diritto a essere risarcita dall’assicurazione, la quale potrà poi rivalersi sul proprio assicurato.

È possibile ottenere un risarcimento per danno morale anche per lesioni lievi (micropermanenti)?
Sì. Sebbene non sia automatico, il danno morale può essere riconosciuto e liquidato anche per lesioni micropermanenti se la vittima allega e prova una sofferenza interiore ulteriore rispetto al danno fisico, come nel caso di un’aggressione violenta e intenzionale.

Cosa deve dimostrare la vittima per ottenere un aumento del danno morale?
La vittima deve allegare e provare, anche in via presuntiva, circostanze di fatto che dimostrino l’effettiva incidenza della lesione in termini di sofferenza e turbamento ulteriori rispetto a quelli normalmente ristorati. La gravità e la volontarietà della condotta del responsabile sono elementi chiave per ottenere tale aumento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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