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Danno da condominio: il condomino deve pagare?

Una società di costruzioni, proprietaria di alcuni locali, ha subito un danno da condominio a causa di infiltrazioni provenienti da terrazze a uso esclusivo. La Corte di Cassazione ha stabilito che la Corte d’Appello ha errato nel dichiarare inammissibile, per genericità, la richiesta della società di essere esonerata dal contribuire alle spese di riparazione. La sentenza ha chiarito che il condomino danneggiato assume la posizione di terzo rispetto al condominio e ha diritto al risarcimento, ma la questione del suo obbligo di contribuire pro quota alle spese merita un esame approfondito, non una declaratoria di inammissibilità. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione su questo specifico punto.

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Danno da Condominio: Chi Paga se il Danneggiato è un Condomino?

La gestione del danno da condominio è una delle questioni più complesse e dibattute nel diritto immobiliare. Quando un condomino subisce danni alla sua proprietà privata a causa di problemi originati da parti comuni o da aree a uso esclusivo, sorge una domanda cruciale: il condomino danneggiato, oltre a ricevere un risarcimento, è tenuto a partecipare, pro quota, alle spese necessarie per la riparazione? Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato proprio questo delicato equilibrio tra la posizione di danneggiato e quella di comproprietario.

I Fatti di Causa: Infiltrazioni e la Lunga Battaglia Legale

Una società di costruzioni, proprietaria di alcune unità immobiliari situate al piano terra e seminterrato di un edificio, citava in giudizio il Condominio lamentando gravi infiltrazioni d’acqua. Tali infiltrazioni, iniziate anni prima, provenivano dalle terrazze a livello di proprietà esclusiva di altri tre condòmini e erano causate dal cattivo stato di manutenzione delle stesse. La società chiedeva la condanna del Condominio all’esecuzione dei lavori di ripristino e al risarcimento dei danni, quantificati in una somma cospicua per la perdita dei canoni di locazione dovuta all’inagibilità dei locali.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda, condannando il Condominio sia a eseguire i lavori sia a un risarcimento di 80.000 euro. La Corte d’Appello, tuttavia, riformava parzialmente la decisione: pur confermando l’obbligo di riparazione a carico del Condominio, annullava il risarcimento del danno, ritenendo che la cessazione del contratto di locazione non fosse dipesa dalle infiltrazioni, ma dalla morosità dell’inquilino. Inoltre, la Corte dichiarava inammissibile l’appello incidentale della società, con cui si chiedeva di essere esonerata dal contribuire alle spese per i lavori.

La Responsabilità Concorrente nel Danno da Condominio

La Corte d’Appello ha ribadito un principio consolidato, basato su una pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione (n. 9449/2016): la responsabilità per i danni da infiltrazioni provenienti da un lastrico solare o una terrazza a uso esclusivo è di natura extracontrattuale (art. 2051 c.c.) e grava sia sul proprietario esclusivo, come custode della superficie, sia sul Condominio, come custode delle strutture portanti. Si tratta di una responsabilità concorrente, che consente al danneggiato di agire contro entrambi i soggetti per l’intero importo.

La Decisione della Cassazione: Il Punto sull’Esonero dalle Spese

La società costruttrice ha presentato ricorso in Cassazione, contestando principalmente due aspetti della sentenza d’appello: la declaratoria di inammissibilità del suo appello incidentale e il rigetto della richiesta di risarcimento del danno. La Corte di Cassazione ha accolto il motivo relativo all’appello incidentale, ritenendo che la Corte d’Appello avesse commesso un errore.

La Cassazione ha rilevato una profonda contraddittorietà nella motivazione della Corte territoriale. Da un lato, si riconosceva la responsabilità del Condominio per l’inerzia nel provvedere alla manutenzione. Dall’altro, si liquidava come ‘generica’ e quindi inammissibile la richiesta del condomino danneggiato di essere esentato dal partecipare alle spese di riparazione, spese rese necessarie proprio da quella stessa inerzia. Secondo la Suprema Corte, la richiesta non era affatto generica, ma sufficientemente argomentata, poiché la società sosteneva che l’unica causa del danno fosse la negligenza del Condominio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza d’appello sul punto, rinviando la causa a un’altra sezione della stessa Corte per un nuovo esame. Il principio di diritto da applicare, richiamato dalla Cassazione (Ord. n. 18187/2021), è che il condomino che subisce un danno nella propria unità immobiliare a causa dell’omessa manutenzione delle parti comuni assume la posizione di un terzo che ha diritto al risarcimento. Tuttavia, questo non lo esonera automaticamente dall’obbligo – che deriva dalla sua qualità di comproprietario – di contribuire alle spese di riparazione. La questione, quindi, non poteva essere liquidata con una declaratoria di inammissibilità, ma doveva essere esaminata nel merito per valutare se, nel caso specifico, l’inerzia del Condominio fosse tale da giustificare un esonero totale del danneggiato dalla partecipazione alla spesa.

Conclusioni: Implicazioni per i Condòmini Danneggiati

Questa sentenza è di fondamentale importanza per chiunque subisca un danno da condominio. La Cassazione chiarisce che la richiesta di un condomino danneggiato di essere esonerato dalle spese di riparazione non può essere considerata a priori inammissibile. I giudici di merito hanno il dovere di valutare attentamente le circostanze del caso concreto. Se emerge che il danno è riconducibile esclusivamente all’inerzia e alla negligenza dell’amministrazione condominiale, che ha ignorato le richieste di intervento, allora la domanda di esonero del danneggiato è legittima e merita di essere accolta. Si apre così uno spiraglio significativo per tutelare più efficacemente i diritti dei condòmini che, oltre a subire un danno, rischierebbero altrimenti di dover contribuire economicamente a rimediare a colpe non proprie.

Chi è responsabile per i danni da infiltrazioni provenienti da una terrazza a uso esclusivo?
La responsabilità è concorrente tra il condomino che ha l’uso esclusivo della terrazza (quale custode della superficie) e il condominio (quale custode delle strutture portanti). Il danneggiato può agire contro uno solo dei due o contro entrambi per ottenere il risarcimento totale.

Il condomino che subisce un danno è sempre tenuto a contribuire alle spese di riparazione?
Non necessariamente. La Corte di Cassazione ha stabilito che la richiesta del condomino danneggiato di essere esonerato dal pagamento pro quota delle spese di riparazione è legittima e deve essere esaminata nel merito. Se il danno è causato esclusivamente dall’inerzia colpevole del condominio, il giudice può esonerare il danneggiato dalla partecipazione alla spesa.

Per ottenere il risarcimento del danno da mancata locazione (lucro cessante) è sufficiente provare l’esistenza delle infiltrazioni?
No, non è sufficiente. È necessario dimostrare un nesso di causalità diretto tra le infiltrazioni e la perdita dei canoni di locazione. Nel caso di specie, la richiesta è stata respinta perché è stato provato che la cessazione del contratto di affitto era dovuta alla morosità del conduttore e non ai danni all’immobile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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