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Danni da randagi: chi paga? La Cassazione chiarisce

A seguito di un incidente stradale causato da un cane vagante, un motociclista e la proprietaria del veicolo chiedevano il risarcimento dei danni al Comune. La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha rigettato il ricorso, stabilendo che la responsabilità per i danni da randagi ricade sull’ente a cui la legge regionale affida specificamente il compito di cattura degli animali. Nel caso specifico della Regione Campania, tale competenza è esclusiva dell’ASL, escludendo quindi la responsabilità del Comune.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Danni da Randagi: La Cassazione Fa Chiarezza sulla Responsabilità tra Comune e ASL

L’annoso problema dei danni da randagi torna al centro del dibattito giurisprudenziale. A chi spetta risarcire i cittadini per gli incidenti causati da animali vaganti sul territorio? Al Comune o all’Azienda Sanitaria Locale (ASL)? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un criterio interpretativo consolidato, delineando con precisione i confini delle rispettive responsabilità e offrendo una soluzione chiara a una questione di grande rilevanza pratica.

I Fatti del Caso: Un Incidente e la Richiesta di Risarcimento

La vicenda trae origine da un incidente avvenuto nel giugno 2017. Un uomo, alla guida di un motociclo, si imbatteva improvvisamente in un grosso cane randagio che attraversava una strada urbana. L’impatto risultava inevitabile e l’animale perdeva la vita. A seguito dell’incidente, sia il conducente, per le lesioni subite, sia la proprietaria del veicolo, per i danni materiali al motociclo, decidevano di citare in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento.

Il Percorso Giudiziario: Dal Tribunale alla Cassazione

La domanda risarcitoria veniva rigettata sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte d’Appello. Entrambi i giudici di merito ritenevano che il Comune non fosse il soggetto legittimato a rispondere dei danni, individuando invece nell’ASL l’ente competente per la gestione del fenomeno del randagismo. I danneggiati, non soddisfatti della decisione, proponevano ricorso per Cassazione, sostenendo che il Comune avesse comunque una responsabilità, quantomeno concorrente, nella prevenzione e gestione del fenomeno.

Responsabilità per danni da randagi: L’Analisi della Corte

La questione centrale sottoposta alla Suprema Corte era l’interpretazione della legge regionale della Campania (L.R. n. 16/2001) in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo, alla luce della legge quadro nazionale (L. n. 281/1991).

La Tesi dei Ricorrenti: La Responsabilità del Comune

I ricorrenti sostenevano che, sebbene la legge regionale affidasse all’ASL il compito di ‘accalappiamento’, al Comune spettava quello di ‘ricovero, custodia e mantenimento’ dei cani nelle strutture sanitarie. A loro avviso, il dovere di custodia presupponeva logicamente anche quello di cattura. Pertanto, il Comune non poteva essere considerato esente da responsabilità per i danni da randagi.

La Decisione della Cassazione: La Competenza Esclusiva dell’ASL

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, aderendo a un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Gli Ermellini hanno chiarito che la responsabilità civile per i danni causati da cani randagi grava esclusivamente sull’ente a cui la specifica legge regionale affida il compito di cattura e custodia degli animali. Questo perché la responsabilità deriva dalla violazione di un preciso obbligo di legge.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di una chiara ripartizione di compiti stabilita dalla normativa regionale campana. L’articolo 5 di tale legge attribuisce in modo esplicito ai servizi veterinari delle ASL il ‘servizio di accalappiamento dei cani vaganti’. L’articolo 6, invece, affida ai Comuni il compito di assicurare il ricovero e il mantenimento degli animali una volta catturati. Secondo la Cassazione, non è possibile interpretare estensivamente il dovere di ricovero fino a includervi anche quello di cattura. Si tratta di due funzioni distinte, attribuite a soggetti diversi. Di conseguenza, poiché il danno è stato causato da un cane non catturato, la responsabilità per la mancata cattura non può che ricadere sull’ente a ciò preposto, ovvero l’ASL. Il Comune, pertanto, è stato ritenuto privo di legittimazione passiva, cioè non è il soggetto corretto contro cui intentare la causa.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale: per individuare il responsabile dei danni da randagi, è necessario consultare la specifica legge regionale di riferimento. La responsabilità civile non è genericamente del Comune, ma dell’ente (Comune o ASL) a cui la normativa locale affida il preciso compito di catturare gli animali vaganti. La decisione offre quindi un criterio certo per i cittadini danneggiati, che dovranno indirizzare le loro richieste di risarcimento verso l’ente effettivamente competente per legge, evitando così di intraprendere azioni legali destinate al fallimento per difetto di legittimazione passiva della controparte.

Chi è responsabile per i danni causati da un cane randagio?
La responsabilità ricade sull’ente a cui la specifica legge regionale attribuisce il compito di catturare gli animali vaganti. Non è una competenza automaticamente attribuita al Comune, ma va verificata nella normativa locale.

In base a questa ordinanza, il Comune ha qualche responsabilità nella gestione dei cani randagi?
Secondo l’interpretazione della legge regionale della Campania fornita dalla Corte, il Comune è responsabile del ricovero, della custodia e del mantenimento dei cani una volta che sono stati catturati dall’ASL. Non ha, invece, una responsabilità per la mancata cattura e, di conseguenza, per i danni causati da animali ancora liberi.

Perché la Cassazione ha respinto il ricorso contro il Comune?
Il ricorso è stato respinto perché è stato presentato contro l’ente sbagliato. La Corte ha stabilito che il Comune non ha ‘legittimazione passiva’ nel caso specifico, in quanto la legge regionale della Campania affida il compito di catturare i cani randagi all’ASL. La responsabilità per i danni derivanti dalla mancata cattura è quindi dell’ASL, non del Comune.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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