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Credito prededucibile: sì al bonus MBO nel lavoro

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che riconosceva il carattere di credito prededucibile a un bonus MBO vantato da un lavoratore verso una società in amministrazione straordinaria. Secondo la Corte, se i commissari subentrano nel rapporto di lavoro, un contratto ad esecuzione continuata, sono tenuti a saldare integralmente anche le prestazioni pregresse, come previsto dall’art. 74 della legge fallimentare.

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Credito Prededucibile: Il Bonus MBO è Protetto in Amministrazione Straordinaria

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 32572/2024, ha stabilito un principio fondamentale a tutela dei lavoratori: il subentro del commissario straordinario in un contratto di lavoro pendente comporta l’obbligo di pagare integralmente anche i crediti retributivi maturati prima dell’apertura della procedura. Questo include componenti variabili come i bonus MBO (Management By Objective), che acquisiscono lo status di credito prededucibile. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dalla richiesta di un lavoratore di essere ammesso allo stato passivo di una grande società in amministrazione straordinaria. Il lavoratore vantava crediti per ferie non godute e, soprattutto, per un consistente bonus MBO maturato negli anni precedenti l’avvio della procedura. Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda, riconoscendo la natura di credito prededucibile alla somma dovuta a titolo di MBO. La società, non accettando tale collocazione privilegiata del credito, decideva di ricorrere in Cassazione, articolando la propria difesa su tre motivi principali.

I Motivi del Ricorso e la Difesa della Società

La società ricorrente ha basato la sua impugnazione su tre argomenti giuridici:

1. Violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato (art. 112 c.p.c.): Secondo l’azienda, il Tribunale avrebbe agito ultra petita, ovvero oltre le richieste del lavoratore, concedendo la prededuzione anche se non era stata esplicitamente formulata nelle conclusioni dell’atto introduttivo.
2. Errata applicazione dell’art. 74 della Legge Fallimentare: L’azienda sosteneva che tale norma, che disciplina i contratti ad esecuzione continuata o periodica, non fosse applicabile al contratto di lavoro subordinato, che a suo dire non rientrerebbe in tale categoria.
3. Mancanza dei requisiti per la prededuzione (art. 111 l. fall.): Infine, si contestava che il credito fosse sorto ‘in funzione o in occasione’ della procedura, essendo maturato in un periodo antecedente.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, confermando la decisione del Tribunale con argomentazioni chiare e precise.

Sulla presunta pronuncia ultra petita

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: il giudice non è vincolato alle sole espressioni letterali usate nelle conclusioni, ma deve interpretare il contenuto sostanziale della domanda. Nel caso specifico, la richiesta di collocare il credito prededucibile era stata chiaramente avanzata nella parte narrativa del ricorso del lavoratore. Pertanto, il Tribunale aveva correttamente esaminato e accolto la richiesta, senza eccedere i limiti della domanda.

L’Applicabilità dell’Art. 74 l. fall. al Contratto di Lavoro

Questo è il cuore della decisione. La Cassazione ha affermato senza esitazioni che il contratto di lavoro subordinato rientra a pieno titolo nella categoria dei contratti ad esecuzione continuata. La normativa (art. 51 D.Lgs. 270/1999) prevede che, in caso di subentro del commissario straordinario in contratti ancora ineseguiti, si applichino le disposizioni della legge fallimentare, tra cui l’art. 74.

Questa norma stabilisce che se il curatore (o il commissario) subentra in un contratto ad esecuzione continuata, è tenuto a pagare per intero, e quindi in prededuzione, anche il prezzo delle prestazioni già eseguite ma non ancora saldate. La scelta di proseguire il rapporto di lavoro implica l’assunzione di tutti gli obblighi contrattuali, passati e futuri. Di conseguenza, il credito per il bonus MBO, pur essendo maturato prima, diventa un credito prededucibile e deve essere pagato integralmente, al di fuori del concorso con gli altri creditori.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza significativamente la tutela dei diritti retributivi dei lavoratori nel contesto delle crisi d’impresa. Viene chiarito che la prosecuzione di un rapporto di lavoro da parte degli organi di una procedura concorsuale non è una ‘nuova assunzione’, ma la continuazione del medesimo contratto. Questa continuità impone il pagamento integrale di tutte le somme dovute, anche quelle maturate in precedenza. La decisione garantisce che i lavoratori, la cui collaborazione è spesso essenziale per il successo del piano di salvataggio aziendale, non vedano i loro diritti pregressi falcidiati dalla procedura, conferendo loro la massima tutela possibile attraverso il riconoscimento del credito prededucibile.

Un credito per bonus MBO maturato prima dell’amministrazione straordinaria può essere considerato prededucibile?
Sì, può essere considerato un credito prededucibile a condizione che i commissari straordinari decidano di subentrare e proseguire il rapporto di lavoro. In tal caso, il contratto viene trattato come un contratto ad esecuzione continuata e, ai sensi dell’art. 74 della legge fallimentare, anche le prestazioni passate devono essere pagate per intero.

Se un lavoratore non chiede esplicitamente la prededuzione nelle conclusioni del suo ricorso, il giudice può concederla?
Sì. La Corte di Cassazione ha specificato che il giudice ha il dovere di interpretare il contenuto sostanziale dell’intera domanda, non limitandosi alle sole conclusioni formali. Se la richiesta di prededuzione è chiaramente desumibile dal corpo dell’atto, il giudice può e deve pronunciarsi su di essa.

L’articolo 74 della legge fallimentare, sui contratti ad esecuzione continuata, si applica anche ai contratti di lavoro?
Sì. La Corte ha affermato che il contratto di lavoro subordinato rientra pienamente nella categoria dei contratti ad esecuzione continuata. Pertanto, la disciplina prevista dall’art. 74 l. fall. è direttamente applicabile quando gli organi della procedura decidono di non sciogliere il rapporto ma di continuarlo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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