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Credito prededucibile: la necessità, non la fungibilità

Una società fornitrice di un’acciaieria in amministrazione straordinaria ha richiesto il riconoscimento del proprio credito come prededucibile. Il Tribunale aveva negato la richiesta, basandosi sulla fungibilità del bene fornito. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che il criterio corretto per valutare un credito prededucibile, ai sensi della normativa speciale, non è la non-fungibilità del bene, ma la sua effettiva necessità per la continuità del ciclo produttivo essenziale dell’impresa.

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Credito prededucibile: la Cassazione fa chiarezza sulla sua natura

Nelle procedure di crisi d’impresa, la collocazione dei crediti è una questione cruciale. Ottenere il riconoscimento di un credito prededucibile significa garantirsi il pagamento prima di quasi tutti gli altri creditori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un’importante interpretazione sui criteri per tale riconoscimento, in particolare per i fornitori di grandi aziende in amministrazione straordinaria, spostando il focus dalla natura del bene fornito alla sua funzione nel ciclo produttivo.

I fatti del caso

Una società fornitrice vantava un credito di oltre 400.000 euro nei confronti di una grande acciaieria posta in amministrazione straordinaria. Il credito derivava dalla fornitura di ghiaia, materiale utilizzato nel processo produttivo. La società fornitrice aveva chiesto che il proprio credito venisse ammesso al passivo della procedura in prededuzione, sostenendo che la fornitura fosse stata essenziale per la continuità dell’attività produttiva dell’acciaieria.

La decisione del Tribunale

In prima istanza, il Tribunale di Milano aveva respinto la richiesta. La motivazione principale del rigetto si basava su due punti: in primo luogo, riteneva che la richiesta di prededuzione per motivi di risanamento ambientale fosse una domanda nuova e quindi inammissibile. In secondo luogo, e nel merito, il Tribunale aveva osservato che la ghiaia fornita era un bene fungibile, ovvero sostituibile con altri materiali. Di conseguenza, la fornitura non poteva essere considerata “indispensabile” per la continuità produttiva, negando così il requisito per la prededuzione.

Le motivazioni della Cassazione sul credito prededucibile

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione del Tribunale, accogliendo il ricorso della società fornitrice. I giudici supremi hanno chiarito un principio fondamentale derivante dalla normativa speciale (art. 3, comma 1-ter, d.l. 347/2003) applicabile al caso. La Corte ha stabilito che il Tribunale ha commesso un errore nel fondare la propria decisione sulla “fungibilità” del bene. La norma, infatti, non fa alcun cenno alla sostituibilità o insostituibilità del bene o della prestazione. Il criterio corretto per il riconoscimento di un credito prededucibile in questo contesto è la necessarietà della prestazione per la continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali. In altre parole, ciò che conta non è se la ghiaia potesse essere sostituita da altro, ma se quella fornitura fosse funzionale e necessaria a mantenere in funzione il ciclo produttivo dell’acciaio, considerato un impianto essenziale. La legge mira a tutelare la continuità produttiva e, di riflesso, le imprese dell’indotto che forniscono beni e servizi vitali. Pertanto, il giudice deve valutare se la prestazione rientri nel ciclo produttivo propriamente inteso, che porta alla creazione del prodotto finale (in questo caso, l’acciaio).

Conclusioni

La sentenza rappresenta un punto di riferimento importante per tutti i fornitori di imprese in crisi soggette ad amministrazione straordinaria. La Corte di Cassazione ha chiarito che, per ottenere la prededuzione del proprio credito, non è necessario dimostrare che il bene fornito sia unico o insostituibile. È invece sufficiente provare che la fornitura era essenziale e funzionale al mantenimento dell’attività produttiva principale. Questa interpretazione offre maggiore tutela e certezza giuridica alle aziende dell’indotto, incentivandole a continuare a fornire beni e servizi strategici anche a imprese in difficoltà, supportando così i tentativi di risanamento e la conservazione del tessuto industriale.

Quando un credito verso un’azienda in amministrazione straordinaria può essere considerato prededucibile secondo questa ordinanza?
Un credito può essere considerato prededucibile quando deriva da prestazioni che sono state necessarie per assicurare la continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali dell’azienda, a prescindere dal fatto che i beni o servizi forniti fossero sostituibili con altri.

La fungibilità di un bene fornito (cioè la sua sostituibilità) impedisce il riconoscimento del credito come prededucibile?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la fungibilità del bene è un criterio errato. L’elemento decisivo è la necessarietà della prestazione per il ciclo produttivo essenziale, non l’infungibilità del bene stesso.

Qual è il principio chiave stabilito dalla Corte di Cassazione in questa vicenda?
Il principio chiave è che il riconoscimento della prededuzione, secondo la normativa speciale applicata, dipende dalla funzione essenziale della prestazione nel contesto del ciclo produttivo dell’impresa in crisi, non dalla natura intrinseca o dalla sostituibilità del bene fornito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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