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Credito MBO prededucibile: sì in amministrazione

La Cassazione conferma il diritto di un dirigente a ricevere il bonus MBO come credito MBO prededucibile, maturato durante l’amministrazione straordinaria della società. La Corte ha stabilito che la prosecuzione del rapporto di lavoro implica un subentro automatico nel contratto, rendendo il credito funzionale alla continuità aziendale e quindi prededucibile.

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Credito MBO Prededucibile in Amministrazione Straordinaria: La Cassazione Fa Chiarezza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha consolidato un importante principio in materia di diritto del lavoro e fallimentare. La questione centrale riguarda il diritto di un dirigente a percepire la retribuzione variabile (MBO – Management by Objectives) anche quando l’azienda è in amministrazione straordinaria. La Corte ha stabilito che tale credito MBO prededucibile deve essere riconosciuto, in quanto la prosecuzione del rapporto di lavoro è funzionale alla continuità aziendale, obiettivo primario della procedura.

I Fatti del Caso

Un dirigente di una grande impresa di costruzioni, ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ha richiesto l’ammissione al passivo del suo credito relativo all’MBO per gli anni dal 2018 al 2021. Il giudice delegato aveva inizialmente respinto la richiesta, sostenendo la mancanza di un contratto specifico tra il dirigente e la procedura e l’incompatibilità strutturale del bonus con lo stato di insolvenza.

Il dirigente ha proposto opposizione e il Tribunale di Catania ha accolto la sua domanda, ammettendo il credito in prededuzione per un totale di 84.000 euro. Il Tribunale ha basato la sua decisione su un precedente giudizio tra le stesse parti e sul principio che l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi era imputabile alla società stessa, applicando per analogia l’art. 1359 c.c. (finzione di avveramento della condizione).

L’impresa in amministrazione straordinaria ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando la decisione del Tribunale su tre fronti: la violazione delle norme sul subentro nei contratti, l’errata applicazione dell’art. 1359 c.c. e il mancato riconoscimento della funzionalità del credito ai fini della prededuzione.

La Decisione della Corte e il Principio del Subentro nel Credito MBO prededucibile

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’impresa, confermando integralmente la decisione del Tribunale. Il punto cruciale della sentenza è la qualificazione del rapporto di lavoro subordinato come contratto ad esecuzione continuata. Secondo la Corte, la semplice prosecuzione del rapporto di lavoro dopo l’apertura dell’amministrazione straordinaria costituisce un subentro di fatto da parte dei commissari.

Non è necessaria, pertanto, una formale ed esplicita dichiarazione di subentro. Il fatto che i commissari abbiano continuato ad avvalersi delle prestazioni del dirigente dimostra la funzionalità del suo ruolo per la continuità dell’attività d’impresa. Di conseguenza, tutti i crediti maturati durante questo periodo, inclusi quelli a titolo di MBO, devono essere pagati in prededuzione, ovvero con priorità rispetto agli altri creditori.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione su una linea giurisprudenziale consolidata. Richiamando sue precedenti pronunce, ha ribadito che il credito lavoristico maturato da dirigenti il cui rapporto prosegue durante l’amministrazione straordinaria è indubitabilmente funzionale alle esigenze di continuazione dell’attività d’impresa, come previsto dall’art. 111 della legge fallimentare.

Il Subentro Implicito

I giudici hanno chiarito che, contrariamente a quanto sostenuto dalla società ricorrente, il contratto di lavoro subordinato rientra pienamente nell’ambito dell’art. 74 della legge fallimentare. In caso di subentro in contratti ad esecuzione continuata, il commissario straordinario è tenuto al pagamento integrale delle prestazioni, anche quelle maturate prima dell’inizio della procedura. La prosecuzione del rapporto senza soluzione di continuità è la prova stessa del subentro, rendendo irrilevante la mancanza di una dichiarazione formale.

Funzionalità del Credito e Retribuzione Integrale

La Corte ha sottolineato che, una volta accertato il subentro e la prosecuzione del rapporto, il dirigente ha diritto alla sua retribuzione completa, comprensiva di tutte le sue componenti, fisse e variabili come l’MBO. Negare questa parte della retribuzione significherebbe alterare unilateralmente il contratto in essere. Il lavoro del dirigente, mantenuto in servizio dai commissari, è per definizione essenziale per la gestione della procedura e per il tentativo di salvataggio aziendale. Pertanto, il credito MBO prededucibile è pienamente giustificato in quanto il costo di tale prestazione è sorto in funzione della procedura stessa.

Le Conclusioni

Questa ordinanza della Cassazione offre importanti implicazioni pratiche per i manager e i dirigenti di aziende in crisi. Essa stabilisce chiaramente che la continuità del rapporto di lavoro durante una procedura di amministrazione straordinaria garantisce il diritto alla retribuzione integrale, compresi i bonus legati agli obiettivi. La decisione rafforza la tutela dei lavoratori-chiave, riconoscendo che il loro contributo è essenziale per il successo della procedura concorsuale. Per le imprese, il messaggio è che non è possibile sospendere o ridurre unilateralmente le componenti retributive dei dirigenti mantenuti in servizio, poiché i loro crediti sono considerati funzionali alla procedura e godono della massima priorità di pagamento.

Un dirigente ha diritto al bonus MBO se la sua azienda entra in amministrazione straordinaria?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, se il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità durante l’amministrazione straordinaria, il dirigente ha diritto a tutte le componenti della sua retribuzione, incluso il bonus MBO. La prosecuzione del rapporto è considerata un subentro nel contratto.

Perché il credito per MBO viene considerato “prededucibile”?
Il credito viene considerato prededucibile perché la prestazione lavorativa del dirigente, mantenuto in servizio dai commissari, è ritenuta funzionale e indispensabile per la continuazione dell’attività d’impresa e per la gestione della procedura stessa. I crediti sorti in funzione della procedura godono di priorità nel pagamento.

È necessaria una dichiarazione formale di “subentro” nel contratto di lavoro da parte dei commissari straordinari?
No, la Corte ha stabilito che per i contratti di lavoro subordinato ad esecuzione continuata non è necessaria una dichiarazione formale. Il semplice fatto che i commissari continuino ad avvalersi della prestazione del lavoratore è sufficiente a configurare un subentro di fatto nel contratto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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