LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Credito da licenziamento: ammesso con privilegio

Una lavoratrice ha proposto opposizione allo stato passivo di una società in Amministrazione Straordinaria per ottenere il risarcimento del danno da licenziamento. Le parti hanno raggiunto un accordo transattivo, a seguito del quale il Tribunale ha disposto la rettifica dello stato passivo, ammettendo un ulteriore credito da licenziamento di oltre 81.000 euro in via privilegiata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Credito da Licenziamento: Riconoscimento tramite Accordo in Amministrazione Straordinaria

Il riconoscimento di un credito da licenziamento nell’ambito di una procedura di Amministrazione Straordinaria rappresenta un momento cruciale per la tutela dei diritti del lavoratore. Un recente decreto del Tribunale di Torino offre un chiaro esempio di come un accordo transattivo possa portare alla rettifica dello stato passivo e all’ammissione di somme significative in via privilegiata, garantendo al lavoratore una maggiore probabilità di soddisfazione del proprio credito.

I Fatti del Caso

Una lavoratrice si è opposta allo stato passivo di una grande società in Amministrazione Straordinaria. La sua domanda mirava al riconoscimento di un credito per il risarcimento del danno derivante da un licenziamento ritenuto illegittimo. Inizialmente, il suo credito era stato ammesso solo in parte. Di fronte al Giudice, la lavoratrice, assistita dal suo legale, ha avviato un confronto con gli organi della procedura concorsuale.

L’Accordo Transattivo e la Rettifica dello Stato Passivo

Invece di procedere con un lungo e incerto contenzioso, le parti hanno saggiamente optato per una soluzione conciliativa. Hanno raggiunto un accordo transattivo che, una volta autorizzato, è stato presentato al Tribunale. Sulla base di tale accordo, il Collegio ha disposto la rettifica dello stato passivo delle domande tardive della società.

Il Tribunale ha quindi ammesso il credito da licenziamento della lavoratrice per un ulteriore importo di € 81.174,40. Questa somma è stata aggiunta all’importo già ammesso in precedenza, con l’aggiunta di rivalutazione monetaria e interessi legali, a conferma della piena tutela riconosciuta alla pretesa della lavoratrice.

Il Ruolo del Privilegio nel Credito da Licenziamento

Un aspetto fondamentale della decisione riguarda la collocazione del credito. Il Tribunale ha specificato che l’intero importo ammesso a titolo di risarcimento del danno da licenziamento deve essere collocato nella categoria dei crediti privilegiati generali, secondo quanto previsto dall’art. 2751 bis n. 1 del Codice Civile. Questa qualificazione è di vitale importanza, poiché conferisce al credito una priorità nel riparto delle somme ricavate dalla liquidazione dei beni della società, aumentando concretamente le possibilità di pagamento per la lavoratrice rispetto ai creditori non privilegiati (chirografari).

Le Motivazioni della Decisione

Il decreto del Tribunale si fonda principalmente sulla volontà concorde delle parti, cristallizzata nell’accordo transattivo. Il Collegio, dopo aver preso atto dell’intesa raggiunta e della sua legittimità, ha agito in conformità, disponendo la modifica dello stato passivo. La decisione non entra nel merito della legittimità o meno del licenziamento, ma si limita a ratificare l’accordo come strumento efficace per la definizione della controversia, in linea con i principi di economia processuale. La pronuncia, inoltre, compensa integralmente le spese di lite tra le parti, come tipicamente avviene in caso di transazione.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia evidenzia come la via della transazione sia percorribile e vantaggiosa anche all’interno delle complesse procedure concorsuali. Per i lavoratori, significa poter ottenere un riconoscimento certo e in tempi più rapidi del proprio credito da licenziamento, evitando le incertezze di un giudizio di opposizione. Per gli organi della procedura, l’accordo consente di definire una potenziale passività in modo certo e controllato. Infine, la conferma del rango privilegiato per i crediti da risarcimento del danno da licenziamento rafforza la tutela del lavoro, uno dei pilastri del nostro ordinamento giuridico.

Cosa può fare un lavoratore se il suo credito da licenziamento non viene ammesso, o viene ammesso solo in parte, nello stato passivo di un’azienda in amministrazione straordinaria?
Può presentare un’opposizione allo stato passivo per chiedere al Tribunale di rivedere la decisione e ammettere il suo credito per l’intero importo richiesto.

È possibile raggiungere un accordo con la società in amministrazione straordinaria dopo aver iniziato una causa di opposizione?
Sì, il caso in esame dimostra che le parti possono raggiungere un accordo transattivo anche durante la fase di opposizione. Se autorizzato, tale accordo viene recepito dal Tribunale, che modifica di conseguenza lo stato passivo.

Il credito per risarcimento danni da licenziamento illegittimo è considerato privilegiato?
Sì, il decreto conferma che tale credito rientra tra i crediti privilegiati dei lavoratori subordinati ai sensi dell’art. 2751 bis n. 1 c.c. Questo significa che deve essere pagato con priorità rispetto ai crediti non privilegiati (chirografari).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati