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Crediti in prededuzione: continuità tra procedure?

Una società fornitrice ha richiesto il riconoscimento dei crediti in prededuzione per prestazioni eseguite durante l’amministrazione giudiziaria di una società appaltatrice, successivamente ammessa all’amministrazione straordinaria. Il tribunale di merito ha negato la richiesta, escludendo una continuità tra le due procedure. La Corte di Cassazione, ritenendo la questione di particolare importanza per l’uniforme interpretazione della legge, ha rinviato la causa a una pubblica udienza per un approfondimento, senza ancora decidere nel merito.

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Crediti in Prededuzione: la Cassazione fa il punto sulla continuità tra procedure

L’ordinanza interlocutoria n. 14966 del 2024 della Corte di Cassazione solleva una questione cruciale nel diritto fallimentare: la sorte dei crediti in prededuzione sorti durante una procedura di prevenzione (amministrazione giudiziaria) quando l’impresa entra successivamente in amministrazione straordinaria. La Corte ha ritenuto la questione meritevole di un approfondimento in pubblica udienza, data la sua natura nomofilattica, ovvero la capacità di creare un precedente importante per l’uniformità del diritto.

I Fatti del Caso

Una società fornitrice di acciaio si opponeva al decreto del Tribunale di Catania, che aveva negato il carattere prededucibile ai suoi crediti verso una grande impresa di costruzioni, appaltatrice di importanti lavori pubblici. La vicenda si articola in diverse fasi:
1. Il Contratto Originario: L’impresa appaltatrice affida alla società fornitrice la realizzazione di impalcati metallici.
2. L’Amministrazione Giudiziaria: Successivamente, l’appaltatrice viene sottoposta ad amministrazione giudiziaria ai sensi del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011). Per garantire la continuità produttiva, l’amministratore giudiziario stipula un addendum al contratto con la fornitrice, formalizzando la prosecuzione del rapporto.
3. La Nascita del Credito: La fornitrice esegue le prestazioni richieste, maturando un credito significativo.
4. L’Amministrazione Straordinaria: L’appaltatrice viene ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, una procedura concorsuale per grandi imprese in crisi.
5. La Domanda di Ammissione al Passivo: La fornitrice presenta domanda di ammissione al passivo per i suoi crediti, chiedendone il riconoscimento in prededuzione, sostenendo che fossero sorti in funzione e occasione della precedente procedura di prevenzione, funzionale a sua volta alla continuità aziendale.

Il Giudice delegato e, in seguito, il Tribunale in sede di opposizione, hanno respinto la richiesta di prededuzione, scatenando il ricorso in Cassazione.

Il Diritto alla Prededuzione e la Decisione del Tribunale

Il Tribunale di Catania ha negato la prededuzione basandosi su diverse argomentazioni. In primo luogo, ha sostenuto che i crediti non erano maturati nel corso dell’amministrazione straordinaria. Inoltre, ha escluso l’applicabilità dell’art. 111 della legge fallimentare, che disciplina la prededuzione, ritenendo che mancasse una continuità giuridica (consecutio procedurarum) tra l’amministrazione giudiziaria (con finalità di bonifica da infiltrazioni criminali) e l’amministrazione straordinaria (con finalità di gestione dell’insolvenza). Secondo il Tribunale, le norme del Codice Antimafia esplicano i loro effetti solo all’interno della procedura di prevenzione stessa.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La società creditrice ha impugnato la decisione del Tribunale, lamentando la violazione di diverse norme di legge. I punti chiave del ricorso erano:
* Continuità Procedurale: I crediti, sorti durante l’amministrazione giudiziaria per garantire la continuità aziendale, dovevano essere considerati funzionali anche alla successiva procedura concorsuale, che condivideva l’obiettivo di superare la crisi d’impresa. Pertanto, meritavano il riconoscimento dei crediti in prededuzione.
* Interesse della Massa: La prosecuzione della fornitura aveva permesso all’impresa appaltatrice di completare l’opera e incassare i proventi dalla stazione appaltante, generando un beneficio diretto per la massa dei creditori nell’ambito della successiva amministrazione straordinaria.
* Errata Valutazione dei Fatti: Il Tribunale non avrebbe considerato che lo stesso commissario straordinario (già amministratore giudiziario) aveva riconosciuto il carattere prededucibile dei crediti nel progetto di stato passivo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza interlocutoria, non entra nel merito della controversia, ma ne rileva la straordinaria importanza. Il Collegio ritiene che la questione dei rapporti tra il procedimento di prevenzione (amministrazione giudiziaria) e una successiva procedura concorsuale (amministrazione straordinaria) sia “meritevole di approfondimento” e abbia “natura nomofilattica”.

La Corte sottolinea la necessità di chiarire la sorte e il rango dei crediti maturati nella prima procedura quando vengono fatti valere nella seconda. La complessità deriva dalla diversa natura e finalità delle due procedure: una volta a contrastare l’infiltrazione criminale nell’economia, l’altra a gestire una crisi di insolvenza su larga scala. Stabilire se esista un nesso di funzionalità o una continuità tra le due è fondamentale per determinare se i crediti in prededuzione sorti nella prima possano mantenere tale status nella seconda.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione, anziché decidere immediatamente, ha disposto il rinvio della causa a una pubblica udienza. Questa scelta procedurale evidenzia la delicatezza e la rilevanza della questione. La futura sentenza fornirà un principio di diritto fondamentale per tutti i casi in cui un’impresa transita da una misura di prevenzione a una procedura concorsuale. La decisione finale avrà un impatto significativo sulla tutela dei terzi che contrattano con imprese in amministrazione giudiziaria, influenzando la loro disponibilità a garantire la continuità operativa e, di riflesso, le possibilità di successo del risanamento aziendale.

Un credito sorto durante un’amministrazione giudiziaria (misura di prevenzione) può essere considerato in prededuzione in una successiva amministrazione straordinaria (procedura concorsuale)?
La questione è complessa e controversa. Il tribunale di merito l’ha negato, sostenendo la mancanza di continuità tra le procedure. La Corte di Cassazione ha ritenuto la questione talmente importante da richiedere un approfondimento in pubblica udienza prima di emettere una decisione definitiva.

Esiste un principio di continuità tra la procedura di prevenzione e quella concorsuale che giustifichi il riconoscimento dei crediti in prededuzione?
La ricorrente sostiene di sì, affermando che entrambe le procedure mirano, seppur con finalità diverse, a gestire la crisi d’impresa e a preservarne la continuità. Il tribunale di merito ha respinto questa tesi, evidenziando la diversa ‘ratio’ delle normative. La Cassazione dovrà pronunciarsi su questo punto specifico.

Qual è la decisione della Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte non ha emesso una decisione finale sul merito della questione. Con un’ordinanza interlocutoria, ha stabilito che il caso è meritevole di approfondimento per la sua rilevanza e natura nomofilattica (cioè, idonea a stabilire un principio di diritto generale). Pertanto, ha rinviato la causa a una nuova udienza pubblica per la trattazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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