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Costituzione tardiva: conseguenze sulla prescrizione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18450/2024, ha stabilito che la costituzione tardiva del convenuto in giudizio comporta la decadenza dalla facoltà di sollevare l’eccezione di prescrizione. Nel caso esaminato, riguardante la richiesta di remunerazione di alcuni medici specializzandi contro la Presidenza del Consiglio, la Corte ha chiarito le modalità di calcolo dei termini processuali ‘a ritroso’, precisando che se la scadenza cade di sabato, il termine è anticipato al giorno lavorativo precedente. La tardività ha reso l’eccezione di prescrizione inammissibile, portando alla cassazione della sentenza impugnata con rinvio alla Corte d’Appello.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Costituzione Tardiva: quando l’eccezione di prescrizione non è valida

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 18450/2024) ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale civile: la costituzione tardiva del convenuto comporta la decadenza dalla possibilità di sollevare eccezioni non rilevabili d’ufficio, come quella di prescrizione. Questa decisione, scaturita da una controversia tra medici specializzandi e amministrazioni pubbliche, offre chiarimenti cruciali sul calcolo dei termini processuali ‘a ritroso’ e sulle conseguenze del loro mancato rispetto.

I fatti di causa

Un gruppo di medici, che aveva frequentato corsi di specializzazione, conveniva in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri e altri Ministeri per ottenere il riconoscimento di un’adeguata remunerazione per l’attività svolta, in adempimento delle direttive comunitarie. In primo grado, il Tribunale rigettava la domanda, accogliendo l’eccezione di prescrizione sollevata dalle amministrazioni convenute. La Corte d’Appello confermava la decisione, ritenendo tempestiva e quindi valida tale eccezione. I medici, ritenendo errata la valutazione dei giudici di merito sulla tempestività della costituzione delle controparti, proponevano ricorso per cassazione.

La questione dei termini processuali e la costituzione tardiva del convenuto

Il cuore della questione sottoposta alla Suprema Corte era puramente procedurale. L’udienza di prima comparizione era stata fissata per il 30 maggio 2014. Secondo l’articolo 166 del codice di procedura civile, il convenuto deve costituirsi in giudizio almeno venti giorni prima di tale data. Si tratta di un classico esempio di ‘termine a ritroso’, ovvero calcolato all’indietro.

Il calcolo portava la scadenza al 10 maggio 2014, che però era un sabato. Le amministrazioni si erano costituite il lunedì successivo, 12 maggio 2014, ritenendo di essere nei termini. I ricorrenti, invece, sostenevano che la costituzione fosse tardiva, con conseguente decadenza dall’eccezione di prescrizione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso dei medici, fornendo una motivazione chiara e basata su consolidati principi giurisprudenziali. I giudici hanno spiegato che, nel caso di termini processuali calcolati ‘a ritroso’, qualora il giorno di scadenza cada in un giorno festivo o, come in questo caso, di sabato, la scadenza non viene prorogata al giorno successivo (come avviene per i termini a decorrenza successiva), ma viene anticipata al giorno lavorativo immediatamente precedente.

Di conseguenza, il termine ultimo per la costituzione non era il 10 maggio, ma venerdì 9 maggio 2014. La costituzione avvenuta il 12 maggio 2014 era, pertanto, tardiva. La Corte ha specificato che la costituzione tardiva del convenuto determina la decadenza dalla facoltà di proporre eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d’ufficio, tra cui rientra a pieno titolo l’eccezione di prescrizione. Né il differimento d’ufficio dell’udienza né la successiva separazione delle cause potevano sanare questa decadenza originaria.

Le conclusioni

Sulla base di queste argomentazioni, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza della Corte d’Appello. La decisione implica che l’eccezione di prescrizione, essendo stata sollevata tardivamente, deve considerarsi come mai proposta. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello, in diversa composizione, che dovrà riesaminare la vicenda nel merito, senza poter tenere conto della prescrizione. Questa pronuncia ribadisce l’importanza del rigoroso rispetto dei termini processuali, sottolineando come un errore procedurale possa avere effetti decisivi sull’esito di una causa, riaprendo di fatto le porte a diritti che si ritenevano estinti.

Quando si considera tardiva la costituzione in giudizio del convenuto?
Si considera tardiva quando non rispetta il termine previsto dalla legge, che di norma è di almeno venti giorni prima dell’udienza di comparizione. Come chiarito dalla sentenza, se questo termine ‘a ritroso’ scade di sabato, il giorno ultimo per la costituzione è il venerdì precedente.

Qual è la conseguenza di una costituzione tardiva del convenuto riguardo all’eccezione di prescrizione?
La costituzione tardiva comporta la decadenza dalla facoltà di sollevare eccezioni non rilevabili d’ufficio dal giudice. Poiché l’eccezione di prescrizione rientra in questa categoria, se il convenuto si costituisce tardi, perde il diritto di farla valere nel processo.

Come si calcola un termine processuale ‘a ritroso’ se la scadenza cade di sabato?
A differenza dei termini a decorrenza successiva, per i quali la scadenza in un giorno festivo o sabato viene prorogata al primo giorno lavorativo seguente, per i termini ‘a ritroso’ la scadenza è anticipata al giorno lavorativo cronologicamente precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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