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Correzione errore materiale: notifica è necessaria?

Una società ha presentato istanza per la correzione di errore materiale di un’ordinanza della Cassazione, omettendo però di notificarla alla controparte. La Corte Suprema ha stabilito che, sebbene l’istanza non notificata sia inammissibile, è possibile sanare il vizio. Citando precedenti giurisprudenziali, ha convertito la procedura in un procedimento d’ufficio, ordinando al ricorrente di effettuare la notifica entro 30 giorni per garantire il principio del contraddittorio, prima di decidere nel merito.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione di Errore Materiale: La Notifica è Sempre Obbligatoria?

Nel labirinto delle norme processuali, ogni singolo passo ha un’importanza cruciale. Un’omissione, anche se apparentemente di poco conto, può compromettere l’esito di un’intera procedura. Un caso recente, affrontato dalla Corte di Cassazione con un’ordinanza interlocutoria, ci offre un prezioso insegnamento sull’importanza della notifica nell’ambito della correzione di errore materiale e sulla prevalenza del principio del contraddittorio.

I Fatti del Caso

Una società, a seguito di una decisione della Corte di Cassazione, presentava un’istanza volta a ottenere la correzione di alcuni errori materiali contenuti nell’ordinanza. L’istanza veniva regolarmente depositata e iscritta a ruolo, ma il ricorrente ometteva un passaggio fondamentale: la notifica dell’atto alla controparte. Quest’ultima, quindi, non veniva formalmente messa a conoscenza della procedura di correzione avviata nei suoi confronti.

La Decisione della Corte e la tutela del contraddittorio

Di fronte a questa situazione, la Corte di Cassazione si è trovata a un bivio: dichiarare immediatamente inammissibile l’istanza per il vizio procedurale o trovare una soluzione per sanare il difetto. Scegliendo la seconda via, la Corte non ha deciso nel merito della correzione, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Con tale provvedimento, ha rinviato la causa a nuovo ruolo, concedendo alla parte ricorrente un termine perentorio di 30 giorni per notificare l’istanza alla controparte. La decisione evidenzia la volontà della Corte di privilegiare la sostanza sulla forma, ma solo a condizione che venga pienamente rispettato il diritto di difesa di tutte le parti coinvolte.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha basato la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale. In primo luogo, ha ribadito che il semplice deposito di un’istanza di correzione di errore materiale, senza la successiva notifica, la renderebbe inammissibile. Tuttavia, richiamando le sentenze Cass. n. 17565/2022 e, soprattutto, Sezioni Unite n. 4353/2023, ha chiarito che l’inammissibilità non è l’unica via percorribile.

Quando l’istanza viene iscritta a ruolo d’ufficio, il procedimento può convertirsi in una procedura di correzione officiosa. In questo scenario, l’esigenza di rimediare a un’incoerenza tra la volontà del giudice e la sua manifestazione formale prevale sulla sanzione di improcedibilità. La condizione imprescindibile, però, è che il contraddittorio sia pienamente instaurato. La notifica alla controparte, anche se tardiva e su impulso della stessa Corte, diventa lo strumento per sanare il vizio originario e garantire che nessuno sia giudicato senza aver avuto la possibilità di difendersi. La Corte, quindi, non perdona la dimenticanza, ma offre uno strumento per rimediarvi, ponendo il contraddittorio come pilastro irrinunciabile del giusto processo.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un importante spunto di riflessione. Da un lato, ribadisce la serietà e l’inderogabilità degli adempimenti procedurali come la notifica. Dall’altro, mostra un approccio pragmatico della giurisprudenza di legittimità, orientato a salvaguardare la funzione primaria della giustizia: correggere i propri errori e assicurare decisioni coerenti. Per gli operatori del diritto, il messaggio è duplice: la massima attenzione è richiesta in ogni fase processuale, ma, in caso di vizio sanabile che non lede i diritti fondamentali della controparte, la giurisprudenza può offrire una via d’uscita per evitare che un errore formale impedisca una decisione nel merito.

È ammissibile un’istanza di correzione di errore materiale se non viene notificata alla controparte?
Di norma, un’istanza di correzione non notificata è inammissibile. Tuttavia, se l’istanza viene iscritta a ruolo d’ufficio, il procedimento può essere convertito in una procedura officiosa e il vizio sanato, a condizione che venga garantito il contraddittorio attraverso la successiva notifica.

Cosa succede se un ricorso per correzione viene depositato ma non notificato?
La Corte di Cassazione, invece di dichiararlo immediatamente inammissibile, può concedere al ricorrente un termine per effettuare la notifica alla controparte. In questo modo, si sana il difetto procedurale e si instaura correttamente il contraddittorio.

Quale principio prevale in caso di mancata notifica di un’istanza di correzione?
Prevale l’esigenza di rimediare all’incoerenza della decisione giudiziaria rispetto alla sanzione di improcedibilità, ma solo a condizione che sia garantito il principio del contraddittorio, ovvero il diritto di tutte le parti a partecipare al procedimento e a difendersi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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