Correzione Errore Materiale: Quando un ‘Ripensamento’ non è Ammesso dalla Cassazione
La procedura di correzione errore materiale è uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento per rimediare a sviste o imprecisioni che possono occorrere nella redazione di un provvedimento giudiziario. Tuttavia, i suoi confini sono netti e non può essere utilizzata per modificare il contenuto sostanziale di una decisione o, come chiarisce una recente ordinanza della Corte di Cassazione, per rimediare a un ‘ripensamento’ di una parte. Analizziamo un caso emblematico che fa luce su questo principio.
I Fatti del Caso
Un avvocato, in qualità di difensore della curatela di una società fallita, otteneva una pronuncia favorevole. In tale contesto, il legale si era dichiarato ‘antistatario’, chiedendo quindi la ‘distrazione’ delle spese legali a proprio favore. La Corte, accogliendo la richiesta, condannava la controparte a pagare le spese legali liquidate direttamente al difensore.
Successivamente, lo stesso avvocato presentava un’istanza alla Corte, chiedendo la correzione di un presunto ‘errore materiale’ contenuto nella precedente ordinanza. L’obiettivo era eliminare, sia dalla motivazione che dal dispositivo, la statuizione relativa al pagamento delle spese in suo favore. Il legale sosteneva di aver formulato la richiesta di distrazione per un mero errore e desiderava revocarla.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha rigettato la domanda di correzione.
La decisione si basa su una distinzione cruciale: quella tra un errore materiale del giudice e una scelta processuale della parte, anche se successivamente oggetto di ripensamento.
Le Motivazioni: Coerenza tra Richiesta e la Decisione sulla correzione errore materiale
Il cuore del ragionamento della Corte risiede nella perfetta coerenza tra la richiesta avanzata dal difensore e la decisione finale del giudice. Il provvedimento originale aveva disposto la distrazione delle spese proprio perché il legale l’aveva esplicitamente chiesta, dichiarandosi antistatario. Non vi era, quindi, alcuna discrepanza tra l’intento del giudice e quanto riportato nel testo dell’ordinanza. Mancavano i presupposti per disporre la correzione errore materiale.
La Corte ha sottolineato che la procedura di correzione è concepita per sanare divergenze tra il pensiero del giudice e la sua espressione grafica (ad esempio, un errore di calcolo, un nome sbagliato, un refuso). Non può, invece, essere invocata per modificare una decisione che riflette accuratamente le istanze delle parti. La richiesta del legale non mirava a correggere una svista del collegio giudicante, ma a ritrattare una propria precedente scelta processuale.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura civile: la procedura di correzione errore materiale non è un veicolo per rinegoziare o modificare le proprie strategie processuali a posteriori. Le scelte compiute da un difensore nel corso del giudizio, come la richiesta di distrazione delle spese, producono effetti giuridici precisi che non possono essere annullati tramite un’istanza di correzione.
La decisione rafforza la stabilità e la certezza dei provvedimenti giudiziari. Una volta che una decisione è stata emessa in conformità con le richieste delle parti e senza vizi formali, essa acquista una sua definitività che non può essere messa in discussione per un semplice ‘ripensamento’. Per i professionisti del diritto, questo serve da monito sull’importanza di ponderare attentamente ogni singola istanza processuale, poiché le conseguenze sono vincolanti e non facilmente reversibili.
È possibile chiedere la correzione di un errore materiale per revocare una richiesta di distrazione delle spese precedentemente formulata?
No. Secondo la Corte, se l’ordinanza ha statuito la distrazione in perfetta coerenza con la richiesta del difensore, non sussiste un errore materiale da correggere, ma una scelta processuale del legale che non può essere revocata con questo strumento.
Qual è il presupposto fondamentale per poter richiedere la correzione di un errore materiale?
Il presupposto è la presenza di una discrepanza tra l’ideazione del giudice e la sua rappresentazione grafica nel provvedimento, come un errore di calcolo o di trascrizione. Non può essere utilizzata per correggere decisioni che sono, invece, conformi alle richieste delle parti.
Cosa ha deciso la Corte riguardo alle spese del procedimento di correzione?
La Corte non ha emesso alcuna statuizione sulle spese, poiché le controparti non hanno svolto alcuna attività difensiva in questo specifico procedimento di correzione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 13380 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 13380 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 15/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso nr. 24999/2023 proposto da ll’ AVV_NOTAIO, in proprio e quale procuratore e difensore della RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato presso il suo studio alla INDIRIZZO
ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE e Procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola intimati
per la correzione dell’errore materiale dell’ordinanza nr 19158/2023 depositata il 06/07/2023.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 16/04/2024 dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO CHE
1.Questa Corte, con ordinanza nr. 19123/2023 depositata in data 7/7/2023 nella parte motiva e nel dispositivo a pagina 6 statuiva quanto segue ‘ le spese seguono la soccombenza, con distrazione al procuratore antistatario ‘ … nonché ‘ La Corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente a pagare le spese, che liquida in euro 5.000,00 per compensi, oltre euro 200,00 per esborsi, al 15 % a titolo di spese forfettarie, iva e cpa, con distrazione ‘.
1.1 L’AVV_NOTAIO, in proprio e quale procuratore e difensore della RAGIONE_SOCIALE, premettendo di voler revocare la richiesta di distrazione per averla formulata in giudizio per mero errore, ha proposto domanda di correzione di errore materiale della predetta pronuncia eliminando dalla motivazione e dal dispositivo la statuizione del pagamento delle spese in favore de ll’avvocato dichiaratosi antistatario.
L’istanza è stata notificat a alle altre parti processuali, l’Ufficio della Procura della Repubblica e RAGIONE_SOCIALE, che non hanno svolto alcuna difesa.
CONSIDERATO CHE
La domanda non può essere accolta in quanto la decisione della Corte di condannare la parte soccombente al pagamento delle spese legali in favore dell’avvocato antistatario risulta perfettamente coerente con la specifica richiesta, già svolta in atti e l’unica condizionante il giudizio, del procuratore e difensore del RAGIONE_SOCIALE e, quindi, non vi è alcuna discrepanza tra l’ideazione
del giudice e la rappresentazione grafica. Mancano dunque i presupposti per disporre la invocata correzione.
Nulla è da statuire sulle spese non essendo stata svolta nessuna difesa dalle controparti.
Rigetta la domanda di correzione di errore materiale.
Così deciso in Roma nella Camera di Consiglio del 16 aprile 2024