Correzione Errore Materiale: Quando un Refuso Cambia l’Identità di una Parte
Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Un semplice errore di battitura può generare confusione e complicazioni. Fortunatamente, l’ordinamento prevede strumenti per sanare queste sviste. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di applicazione della procedura di correzione errore materiale, un meccanismo essenziale per garantire la coerenza e la certezza degli atti giudiziari. Analizziamo come un’errata indicazione della parte processuale in un decreto sia stata prontamente rettificata.
I Fatti del Caso: Un Errore di Scrittura nel Decreto
La vicenda ha origine da un ricorso presentato in Cassazione da una nota società operante nel settore delle infrastrutture ferroviarie contro alcuni suoi dipendenti. In un momento successivo, la stessa società ha deciso di rinunciare al ricorso, un atto che, se accettato, porta all’estinzione del processo.
Il Presidente della Sezione Lavoro della Corte, preso atto della rinuncia, ha emesso un decreto dichiarando l’estinzione del giudizio e condannando la società al pagamento delle spese legali. Tuttavia, nell’intestazione del decreto è stato commesso un errore: come parte ricorrente e rinunciante veniva indicata un’altra grande società del settore trasporti, anziché l’effettiva protagonista della causa.
La Procedura di Correzione Errore Materiale
Resesi conto dell’evidente svista, entrambe le parti coinvolte nel processo – sia la società di infrastrutture che i lavoratori – hanno agito congiuntamente. Invocando l’articolo 391 bis del codice di procedura civile, hanno chiesto alla Corte di Cassazione di provvedere alla correzione errore materiale presente nel decreto.
Questo articolo prevede, infatti, un procedimento snello per rimediare a omissioni, errori materiali o di calcolo, senza la necessità di impugnare il provvedimento. È uno strumento pensato per emendare gli atti da vizi che non intaccano il contenuto logico-giuridico della decisione, ma che ne minano l’accuratezza formale.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte ha accolto l’istanza, riconoscendo che il decreto era palesemente affetto da un errore materiale. Le motivazioni si basano su un principio di inequivocabilità: dagli atti del processo emergeva in modo chiaro e indiscutibile quale fosse la vera parte ricorrente. L’indicazione di un soggetto diverso era, quindi, un mero lapsus calami, un errore di scrittura.
La decisione sottolinea che, di fronte a un errore così palese e su richiesta concorde delle parti, è doveroso procedere alla rettifica. La Corte ha quindi disposto che nel decreto, laddove era menzionata la società errata, venisse inserita la corretta denominazione della società di infrastrutture ferroviarie. Ha inoltre dato mandato alla cancelleria di annotare la correzione sul provvedimento originale, ripristinando così la piena corrispondenza tra l’atto giudiziario e la realtà processuale.
Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione negli Atti Giudiziari
Questo caso, sebbene semplice nella sua dinamica, è emblematico dell’importanza della precisione negli atti giudiziari. Un errore nell’identificazione di una parte, se non corretto, potrebbe generare problemi significativi, ad esempio in fase di esecuzione del provvedimento (come il pagamento delle spese legali). La procedura di correzione errore materiale si conferma come uno strumento indispensabile per preservare la certezza del diritto e l’affidabilità delle decisioni giudiziarie, permettendo al sistema di auto-correggersi in modo rapido ed efficace, senza gravare le parti di ulteriori oneri processuali.
Cos’è un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È un errore di tipo formale, come un errore di battitura, di calcolo o una svista nell’indicazione di un nome o di una data, che non influisce sul ragionamento giuridico e sulla sostanza della decisione del giudice.
Come si può correggere un errore materiale in un atto della Corte di Cassazione?
Si può richiedere la correzione attraverso un’istanza specifica, basata sull’art. 391 bis del codice di procedura civile. La Corte, riconosciuto l’errore, provvede con un’ordinanza o un decreto a rettificare l’atto originale.
Qual è stata la decisione della Corte nel caso specifico?
La Corte ha accolto la richiesta delle parti e ha ordinato la correzione del decreto, disponendo che il nome della società erroneamente indicata come ricorrente fosse sostituito con la denominazione sociale corretta, come risultava dagli atti del processo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 2176 Anno 2024
Civile Ord. Sez. L Num. 2176 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 22/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso 8003-2021 proposto da:
RAGIONE_SOCIALE – RAGIONE_SOCIALE, soggetta all’attività di direzione e coordinamento di RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME, rappresentata e difesa dall’avvocato NOME COGNOME;
– ricorrente –
contro
COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOMENOME COGNOME NOME, tutti domiciliati in ROMA INDIRIZZO presso LA CANCELLERIA
Oggetto
Correzione errore
materiale
RNUMERO_DOCUMENTO.N. NUMERO_DOCUMENTO
COGNOME.
Rep.
Ud. 25/10/2023
CC
DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, rappresentati e difeso dall’avvocato NOME COGNOME;
– controricorrenti –
per la correzione del decreto di estinzione n. NUMERO_DOCUMENTO della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA, depositato il 04/10/2022 R.G.N. 8003/2021;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 25/10/2023 dal AVV_NOTAIO NOME AVV_NOTAIO.
RILEVATO
che RAGIONE_SOCIALE ha rinunciato al ricorso in Cassazione con il quale era stata impugnata la sentenza della Corte di appello di Milano n. 566 del 2020, rinuncia notificata ai controricorrenti;
che con decreto del Presidente della Sezione Lavoro n. 28811 del 2022 è stata dichiarata l’estinzione del processo con condanna della società al pagamento delle spese in favore dei controricorrenti stante la mancata accettazione della rinuncia; che n ell’intestazione del decreto è stata indicata RAGIONE_SOCIALE invece dell’effettiva ricorrente RAGIONE_SOCIALE;
che , ai sensi dell’art. 391 bis c.p.c., entrambe le parti hanno chiesto che si provvedesse alla correzione dell’ errore
RITENUTO
che il Decreto del Presidente della sezione Lavoro che ha dichiarato l’estinzione del processo pendente tra le parti in epigrafe riportate è affetto da errore materiale laddove indica come parte ricorrente e rinunciante RAGIONE_SOCIALE in luogo
della parte effettiva risultante inequivocabilmente dagli atti che è RAGIONE_SOCIALE;
che ai sensi dell’art. 391 bis primo comma c.p.c. , come richiesto dalle parti, occorre procedere alla correzione dell’ errore materiale denunciato;
P.Q.M.
La Corte dispone che nel decreto n. 28811 del 2022 laddove è indicata quale parte ricorrente RAGIONE_SOCIALE sia indicata invece RAGIONE_SOCIALE.
Manda alla cancelleria perché provveda alle dovute annotazioni sul provvedimento.
Così deciso in Roma il 25 ottobre 2023