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Correzione errore materiale: la decisione d’ufficio

La Corte di Cassazione interviene per la correzione di un errore materiale in una sua precedente ordinanza. L’errore consisteva nell’aver indicato un nome di battesimo errato per il difensore di una delle parti. La Corte ha disposto la rettifica, sottolineando che tale procedura può essere avviata anche d’ufficio, senza necessità di notifica dell’istanza alla controparte, confermando un principio di economia processuale.

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Correzione Errore Materiale: La Cassazione Ammette la Rettifica d’Ufficio

L’accuratezza formale degli atti giudiziari è un pilastro della certezza del diritto. Tuttavia, può accadere che in un provvedimento si insinuino delle sviste. In questi casi, la legge prevede una procedura snella: la correzione errore materiale. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata sul tema, chiarendo un importante aspetto procedurale che favorisce l’efficienza e la rapidità della giustizia. Il caso riguardava l’errata indicazione del nome di un avvocato, un errore semplice ma che richiedeva un intervento formale per essere sanato.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’istanza presentata da due parti processuali per ottenere la correzione di una precedente ordinanza emessa dalla stessa Corte di Cassazione. Nell’atto in questione, il nome del loro avvocato difensore era stato riportato in modo inesatto. Invece del corretto nome di battesimo, ne era stato indicato un altro. Sebbene si trattasse di un refuso evidente e non di un errore che incideva sulla sostanza della decisione, era necessario ristabilire la corretta identità del legale per garantire la piena conformità dell’atto alla realtà processuale.

La Procedura per la Correzione Errore Materiale

Le parti si sono quindi rivolte nuovamente alla Suprema Corte chiedendo di rettificare l’errore. La Corte, esaminati gli atti del precedente giudizio, ha immediatamente riscontrato la fondatezza della richiesta. Dai documenti processuali emergeva in modo inequivocabile il nome corretto del difensore, confermando che si trattava, appunto, di un mero errore materiale.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza e disposto la correzione. La motivazione della decisione si sofferma su un punto procedurale di grande rilevanza pratica. La Corte ha infatti specificato che la mancata notifica dell’istanza di correzione alla controparte non costituisce un ostacolo alla decisione. Questo perché, secondo l’articolo 391 bis del codice di procedura civile, la correzione degli errori materiali può avvenire anche d’ufficio. Ciò significa che il giudice, una volta accortosi della svista, può procedere autonomamente alla rettifica, senza attendere un impulso di parte o il completamento di ulteriori formalità. Questo principio risponde a una logica di economia processuale, evitando di appesantire il procedimento per la rettifica di sviste che non alterano il contenuto decisorio del provvedimento.

Conclusioni

La decisione in commento riafferma un principio fondamentale per la gestione efficiente del processo. La possibilità per il giudice di procedere d’ufficio alla correzione errore materiale assicura che gli atti giudiziari possano essere emendati da refusi e imprecisioni in modo rapido e senza gravare le parti di oneri procedurali superflui. Si tratta di un meccanismo che tutela la precisione formale dei provvedimenti e, al contempo, garantisce la celerità della giustizia, evitando che semplici sviste possano diventare fonte di ritardi o complicazioni.

Cos’è un errore materiale secondo la Corte?
Un errore materiale è una svista o un refuso contenuto in un provvedimento giudiziario, come l’errata indicazione di un nome, che non influisce sul contenuto logico e giuridico della decisione presa dal giudice.

È sempre necessaria un’istanza di parte per correggere un errore materiale?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la legge (art. 391 bis c.p.c.) consente al giudice di procedere alla correzione anche ‘d’ufficio’, cioè di propria iniziativa, una volta rilevato l’errore.

Quali sono le conseguenze se l’istanza di correzione non viene notificata alla controparte?
Secondo questa ordinanza, non vi sono conseguenze ostative. Poiché la correzione può avvenire d’ufficio, la mancata notifica della richiesta non impedisce al giudice di disporre la rettifica dell’errore materiale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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