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Correzione errore materiale: la Cassazione corregge sé

La Corte di Cassazione ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in una sua precedente ordinanza. L’errore consisteva nell’errata indicazione della Corte d’Appello competente per il rinvio del processo. Riconosciuto lo sbaglio, la Corte ha ordinato la sostituzione del nome del foro errato con quello corretto, applicando la procedura specifica prevista dal codice di procedura civile per la correzione errore materiale.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: Quando la Corte di Cassazione Corregge i Propri Atti

L’infallibilità non è una caratteristica del sistema giudiziario, e anche gli atti della Suprema Corte di Cassazione possono contenere sviste. La procedura di correzione errore materiale è lo strumento che l’ordinamento mette a disposizione per rimediare a questi lapsus senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. Un’ordinanza recente ci offre un esempio pratico e chiaro di come funziona questo meccanismo, dimostrando la sua importanza per l’efficienza e la precisione della giustizia.

Il Fatto: Un Rinvio al Tribunale Sbagliato

Un lavoratore aveva presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Campobasso. La Suprema Corte, con una precedente ordinanza, aveva accolto le sue ragioni. Tuttavia, nel disporre il rinvio del processo per un nuovo esame, aveva commesso un errore: aveva indicato come competente la Corte di Appello di Ancona, invece di quella corretta di Campobasso, da cui proveniva la sentenza impugnata.

Questo tipo di sbaglio, pur non alterando la sostanza della decisione (l’accoglimento del ricorso), creava un’incertezza procedurale che doveva essere risolta. Il ricorrente ha quindi presentato un’istanza specifica per la correzione di questo palese errore materiale.

La Procedura di Correzione Errore Materiale in Cassazione

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha agito sulla base degli articoli 287 e 391-bis del codice di procedura civile. Queste norme consentono di emendare i provvedimenti giudiziari affetti da errori materiali o di calcolo. La procedura è snella e non richiede una nuova discussione sul merito della causa, proprio perché l’intervento è limitato alla rettifica di un dato oggettivamente errato, che non riflette la reale volontà del collegio giudicante.

Il caso in esame rientrava perfettamente in questa fattispecie: l’indicazione di ‘Ancona’ al posto di ‘Campobasso’ era un evidente lapsus calami, facilmente riconoscibile dalla lettura degli atti processuali.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha rilevato che l’errore era palese e inequivocabile. La sentenza originariamente impugnata era stata emessa dalla Corte di Appello di Campobasso, ed era quindi a quest’ultima che il processo doveva essere rinviato per il nuovo giudizio. L’indicazione di un’altra Corte di Appello era, a tutti gli effetti, una svista materiale.

Il Collegio ha sottolineato che si trattava di un ‘errore materiale emendabile’ ai sensi della normativa vigente. Pertanto, ha accolto l’istanza di correzione, disponendo che nell’ordinanza precedente, in ogni punto in cui compariva ‘Corte di Appello di Ancona’, venisse sostituito con ‘Corte di Appello di Campobasso’. La Corte ha inoltre specificato che, data la natura del procedimento, non vi era luogo a provvedere sulle spese processuali.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’importanza e l’utilità della procedura di correzione dell’errore materiale. Essa garantisce che gli atti giudiziari siano precisi e coerenti, sanando le imperfezioni formali in modo rapido ed efficiente, senza appesantire ulteriormente il sistema giudiziario. La decisione assicura che il processo possa proseguire davanti al giudice territorialmente competente, ristabilendo la corretta sequenza procedurale e tutelando il diritto delle parti a una giustizia non solo sostanziale, ma anche formalmente impeccabile.

In cosa consisteva l’errore materiale commesso dalla Corte di Cassazione?
L’errore consisteva nell’aver indicato la Corte di Appello di Ancona, anziché la Corte di Appello di Campobasso, come autorità giudiziaria alla quale rinviare il processo per un nuovo esame.

Qual è il fondamento normativo per la correzione di un errore materiale in un provvedimento della Corte di Cassazione?
Il fondamento normativo si trova negli articoli 287 e 391-bis del codice di procedura civile, che disciplinano la procedura per correggere errori materiali o di calcolo nei provvedimenti giudiziari.

Qual è stata la decisione finale della Corte riguardo all’istanza di correzione?
La Corte ha accolto l’istanza e ha disposto la correzione della sua precedente ordinanza, ordinando di sostituire le parole «CORTE DI APPELLO DI ANCONA» con le parole «CORTE DI APPELLO DI CAMPOBASSO» in tutte le parti del provvedimento in cui erano state erroneamente inserite.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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