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Correzione errore materiale: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha accolto un’istanza di correzione errore materiale presentata da un Ministero. Un’ordinanza precedente aveva erroneamente liquidato le spese legali in ‘euro 5.00,00’ invece del corretto ‘euro 5.000,00’. La Corte ha rettificato l’importo, riconoscendo l’evidente svista e ripristinando la cifra corretta, basandosi sul valore della causa e sulle tariffe forensi applicabili.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: Quando un Punto fa la Differenza tra 5 e 5.000 Euro

Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, ogni numero in un atto giudiziario ha un peso specifico. Cosa succede, però, quando un semplice errore di battitura si insinua nella parte più importante di una decisione, il dispositivo? Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento preveda un rimedio rapido ed efficace: la correzione errore materiale. Questo strumento consente di rettificare sviste evidenti senza dover rimettere in discussione l’intera causa, garantendo certezza e giustizia. Analizziamo un caso emblematico in cui un importo di 5.000 euro è stato erroneamente trascritto come 5 euro.

Il Caso in Esame: Un Errore di Scrittura nel Dispositivo

Una cittadina aveva promosso un giudizio di legittimità contro il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La Corte di Cassazione, con una precedente ordinanza, aveva rigettato il ricorso, condannando la ricorrente al pagamento delle spese legali in favore del Ministero. Tuttavia, nel quantificare tali spese, il dispositivo dell’ordinanza riportava la dicitura “euro 5.00,00 per compensi”.

Il Ministero, assistito dall’Avvocatura Generale dello Stato, ha immediatamente notato l’incongruenza. Era evidente che la cifra indicata fosse frutto di un lapsus calami, un errore di digitazione, e che l’importo che la Corte intendeva liquidare fosse in realtà di “euro 5.000,00”. Per questo motivo, ha presentato un’istanza per ottenere la correzione errore materiale del provvedimento.

Il Meccanismo della Correzione Errore Materiale

La procedura di correzione errore materiale è pensata per sanare quegli sbagli che non incidono sulla sostanza della decisione, ma che riguardano la sua estrinsecazione formale. Si tratta di errori di calcolo, omissioni o sviste palesi che, se non corretti, potrebbero creare incertezza nell’esecuzione del provvedimento.

In questo caso, la Corte ha accolto l’istanza del Ministero, riconoscendo che non vi fossero dubbi sulla natura dell’errore. Il dato numerico “5.00,00” non era concretamente rappresentativo di alcuna somma congrua per le spese di un giudizio di Cassazione. La Corte ha chiarito che la sua intenzione, basata sul valore indeterminabile della causa e sulle relative tariffe forensi, era quella di liquidare un compenso professionale di 5.000,00 euro.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione su una constatazione di palese evidenza. I giudici hanno spiegato che l’importo di “euro 5.00,00” non poteva che essere il risultato di una svista materiale. La liquidazione delle spese processuali segue parametri legali precisi, legati al valore e alla complessità della causa. Un importo così esiguo sarebbe stato palesemente sproporzionato e irragionevole.

Di conseguenza, la Corte ha disposto la correzione del dispositivo della precedente ordinanza, specificando che dove si leggeva “euro 5.00,00” si doveva intendere “euro 5.000,00”. Il dispositivo è stato quindi riformulato per riflettere la volontà originaria del collegio giudicante, condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese liquidate nel corretto importo di euro 5.000,00, oltre alle spese prenotate a debito.

Conclusioni: L’Importanza della Precisione e i Rimedi Previsti

Questa vicenda sottolinea l’importanza della precisione nella redazione degli atti giudiziari e, allo stesso tempo, l’efficacia degli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per porre rimedio a errori involontari. La correzione errore materiale si dimostra un istituto essenziale per preservare la coerenza e l’effettività delle decisioni giudiziarie, evitando che meri errori formali possano compromettere l’esecuzione della giustizia.

Il caso dimostra che il sistema legale è dotato di meccanismi di autocorrezione che funzionano in modo celere, ripristinando la corretta interpretazione e applicazione di un provvedimento senza la necessità di avviare un nuovo, complesso e costoso procedimento di impugnazione. Infine, la Corte ha specificato che per questo tipo di procedura non è previsto un provvedimento sulle spese, confermando un orientamento consolidato.

Cos’è una correzione di errore materiale?
È una procedura legale che permette di correggere errori evidenti e involontari (come refusi, errori di calcolo o di trascrizione) contenuti in un provvedimento del giudice, senza alterare il contenuto sostanziale della decisione.

Perché l’importo ‘euro 5.00,00’ è stato considerato un errore materiale?
Perché la Corte ha ritenuto evidente che tale cifra non potesse rappresentare in modo concreto il compenso per le spese legali di un giudizio di legittimità. Sulla base del valore della causa e delle tariffe forensi, l’importo corretto e inteso dal collegio era palesemente di euro 5.000,00.

Chi paga le spese per il procedimento di correzione?
Secondo l’ordinanza, non vi è luogo a provvedere sulle spese del procedimento di correzione. Questo significa che ciascuna parte sostiene i propri costi, in linea con un orientamento giurisprudenziale citato nel testo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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