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Correzione errore materiale: come si rettifica un atto

Un istituto di credito ha richiesto la correzione di un errore materiale in un’ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento precedente indicava un importo errato di € 378.219,56 anziché quello corretto di € 327.408,52, come stabilito dalla Corte d’Appello. La Cassazione, riconoscendo l’evidente svista, ha accolto la richiesta e ordinato la rettifica della cifra, ripristinando la corretta quantificazione del debito.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: Quando e Come la Cassazione Interviene

Nel percorso della giustizia, la precisione è fondamentale. Tuttavia, anche negli atti giudiziari più importanti può insinuarsi un errore. In questi casi, la legge prevede uno strumento specifico: la correzione errore materiale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo istituto garantisca la coerenza e la correttezza delle decisioni. Analizziamo insieme il caso per capire il funzionamento di questo importante meccanismo processuale.

I Fatti del Caso: Una Cifra Sbagliata in Ordinanza

La vicenda ha origine da un ricorso presentato da un noto Istituto Bancario S.p.A. contro una precedente ordinanza della stessa Corte di Cassazione. L’istituto lamentava la presenza di un palese errore materiale nel testo del provvedimento.

Nello specifico, l’ordinanza indicava erroneamente un importo liquidato in € 378.219,56. Tale cifra, però, non corrispondeva a quella stabilita nella sentenza della Corte d’Appello oggetto del ricorso, la quale aveva fissato la somma dovuta in € 327.408,52. Quest’ultimo importo era stato correttamente menzionato sia nel dispositivo della sentenza di secondo grado sia nella parte narrativa della stessa ordinanza della Cassazione. L’errore era dunque circoscritto a un refuso numerico in alcune parti del provvedimento da correggere.

La Decisione della Corte: La Rettifica dell’Errore

La Corte di Cassazione, esaminata la richiesta, ha accolto pienamente l’istanza di correzione. I giudici hanno disposto che, ovunque nel testo della precedente ordinanza (in particolare alle pagine 3 e 4) fosse presente la cifra errata «378.219,56», questa dovesse intendersi sostituita con la cifra corretta «327.408,52». La Cancelleria è stata quindi incaricata di eseguire materialmente la modifica e di procedere con gli adempimenti conseguenti.

Le Motivazioni della Correzione Errore Materiale

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando come l’errore fosse palese e riconoscibile ictu oculi, ovvero a colpo d’occhio, semplicemente confrontando gli atti del processo. La sentenza della Corte d’Appello, infatti, indicava in modo inequivocabile, sia nella parte motiva che nel dispositivo, l’importo corretto di € 327.408,52 come sorte capitale che l’istituto bancario, in solido con un altro soggetto, era stato condannato a versare.

I giudici hanno chiarito che l’importo errato di € 378.219,56 si riferiva invece alla condanna emessa in primo grado, che era stata poi riformata in appello. L’errore commesso dalla Cassazione era quindi una mera svista di trascrizione, che non alterava il percorso logico-giuridico della decisione ma necessitava di essere rettificata per evitare incertezze e garantire la piena conformità dell’atto alla volontà del giudice.

Conclusioni: L’Importanza della Precisione negli Atti Giudiziari

Questo caso sottolinea l’importanza dello strumento della correzione errore materiale nel sistema processuale. Esso consente di emendare rapidamente sviste e refusi che, se non corretti, potrebbero generare ambiguità e complicazioni nella fase esecutiva di una decisione.

La procedura assicura che il contenuto dell’atto giudiziario rispecchi fedelmente la volontà del collegio giudicante, preservando così i principi di certezza del diritto e di corretta amministrazione della giustizia. Per le parti coinvolte, significa poter contare su provvedimenti chiari e privi di imprecisioni formali, essenziali per la tutela dei propri diritti.

Cos’è un errore materiale e come si distingue da un errore di giudizio?
L’errore materiale è una svista puramente formale (es. un errore di calcolo o di trascrizione) che emerge ‘ictu oculi’ dagli atti e non incide sulla formazione della volontà del giudice. Si distingue dall’errore di giudizio, che riguarda invece un’errata valutazione giuridica o fattuale e può essere contestato solo tramite impugnazione.

Qual era l’errore specifico oggetto della correzione in questo caso?
L’errore consisteva nell’aver indicato nell’ordinanza della Cassazione l’importo di € 378.219,56, che corrispondeva alla condanna di primo grado, anziché l’importo corretto di € 327.408,52, stabilito dalla sentenza di appello che aveva riformato la precedente decisione.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte ha accolto il ricorso e ha disposto la correzione della sua precedente ordinanza, ordinando che la cifra errata venisse sostituita con quella corretta in ogni punto del provvedimento in cui compariva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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