LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Copertura finanziaria: nullo il bando senza fondi

Una dipendente pubblica si vede annullare la progressione di carriera ottenuta tramite selezione. La Corte di Cassazione conferma la decisione, stabilendo che la procedura è nulla fin dall’origine a causa della mancata e necessaria copertura finanziaria da parte dell’ente locale. La sentenza ribadisce il principio inderogabile secondo cui ogni spesa della Pubblica Amministrazione deve essere preventivamente finanziata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Copertura Finanziaria: La Cassazione Annulla la Promozione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cardine per la Pubblica Amministrazione: nessuna spesa può essere legittimamente assunta senza un’adeguata e preventiva copertura finanziaria. Il caso in esame riguarda una dipendente comunale la cui progressione di carriera, ottenuta tramite una selezione interna, è stata dichiarata nulla proprio per la mancanza di questo requisito fondamentale, lasciandola senza l’avanzamento sperato e con l’obbligo di pagare le spese legali.

I Fatti del Caso: Una Promozione Mai Concretizzata

La vicenda ha origine quando una dipendente di un Comune, inquadrata nella categoria A1, partecipa a una selezione interna per passare alla categoria superiore A2. La procedura si conclude positivamente e la lavoratrice si colloca in posizione utile nella graduatoria finale. Forte di questo risultato, si rivolge al Tribunale per ottenere il riconoscimento del suo diritto al passaggio di categoria e al pagamento delle relative differenze retributive.

Inizialmente, il Tribunale le dà ragione. Tuttavia, il Comune impugna la decisione e la Corte d’Appello ribalta completamente il verdetto. Secondo i giudici di secondo grado, l’intera procedura di selezione era viziata da nullità a causa della mancanza della necessaria copertura di spesa e degli atti formali di impegno finanziario. La lavoratrice, non arrendendosi, porta il caso davanti alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione e la Mancanza di Copertura Finanziaria

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della dipendente, confermando la decisione della Corte d’Appello. I giudici hanno chiarito che il principio della necessaria copertura finanziaria è inderogabile per gli enti pubblici, anche nei rapporti di lavoro privatizzati. Qualsiasi atto che comporti un aumento dei costi del personale, come una progressione economica, deve essere supportato da una reale e attestata disponibilità di fondi. In assenza di tale presupposto, l’atto è privo di effetti e non può generare alcun diritto in capo ai dipendenti.

La Domanda di Risarcimento Dichiarata Inammissibile

Un altro aspetto interessante della sentenza riguarda la domanda subordinata di risarcimento del danno presentata dalla lavoratrice. La Corte ha dichiarato questo motivo inammissibile perché, pur avendo vinto in primo grado, la dipendente non aveva riproposto specificamente questa domanda nel giudizio di appello. La legge processuale, infatti, richiede che la parte vittoriosa in primo grado, se vuole che le sue domande non esaminate (perché assorbite dalla vittoria) vengano discusse in appello, deve ripresentarle esplicitamente. In caso contrario, si presume che vi abbia rinunciato.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si basano su un solido orientamento giurisprudenziale. Il principio della copertura finanziaria, sancito da norme come gli articoli 153 e 191 del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000), non è una mera formalità contabile, ma un presupposto di validità dell’azione amministrativa. Un ente locale può effettuare spese solo se esiste un impegno contabile registrato nel bilancio e un’attestazione della copertura da parte del responsabile del servizio finanziario.

La Corte ha specificato che questa regola vale anche per atti come un bando di selezione per progressioni economiche, poiché questi sono destinati a generare costi futuri. L’argomentazione della ricorrente, secondo cui la copertura sarebbe dovuta risalire a un precedente fondo per il miglioramento dei servizi, è stata respinta. La Corte d’Appello aveva infatti accertato, con una valutazione di fatto non sindacabile in sede di legittimità, che i fondi indicati erano già stati spesi e non potevano finanziare futuri incrementi retributivi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre importanti lezioni sia per i dipendenti pubblici che per le amministrazioni. Per i lavoratori, evidenzia che il superamento di una selezione non garantisce automaticamente il diritto acquisito se la procedura a monte è viziata. È fondamentale che ogni atto amministrativo che promette benefici economici sia fondato su presupposti di legittimità solidi, primo tra tutti la copertura finanziaria. Per gli enti pubblici, la decisione è un monito a rispettare scrupolosamente le norme di contabilità, la cui violazione non solo rende nulli gli atti, ma può esporre l’ente a contenziosi e a responsabilità erariali.

Una progressione di carriera nel pubblico impiego è valida senza una preventiva copertura finanziaria?
No, la sentenza conferma che qualsiasi atto della Pubblica Amministrazione che comporta una spesa, come una progressione economica, è radicalmente nullo se non è supportato da una preventiva e attestata copertura finanziaria. L’atto è privo di effetti e non può far sorgere alcun diritto.

Cosa deve fare la parte che vince in primo grado se la controparte presenta appello?
Se alcune delle sue domande o eccezioni non sono state esaminate dal primo giudice perché ‘assorbite’ dalla vittoria sulla domanda principale, la parte vittoriosa deve riproporle espressamente nel giudizio di appello. In caso contrario, tali domande si considerano rinunciate, come stabilito dalla giurisprudenza consolidata.

L’indizione di un bando di selezione da parte di un ente pubblico è considerata un impegno di spesa?
Sì, la Corte chiarisce che anche l’indizione di una procedura selettiva che incide sul costo del personale è una decisione che comporta spese future. Pertanto, deve essere assunta solo in presenza della necessaria e attestata copertura finanziaria per essere valida.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati