LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contratto swap nullo: la decisione del Tribunale

Una società citava in giudizio una banca chiedendo la nullità di un contratto di mutuo e di un connesso contratto di Interest Rate Swap (IRS) per varie irregolarità, tra cui usura e anatocismo. Il Tribunale ha respinto le doglianze sul mutuo, ritenendolo valido, ma ha dichiarato il contratto swap nullo. La motivazione risiede nella mancata trasparenza da parte della banca sui rischi effettivi e sui costi impliciti dello strumento derivato. Tuttavia, poiché gli attori non avevano formulato una specifica domanda di restituzione delle somme versate per lo swap nullo, sono stati condannati a rimborsare integralmente il capitale residuo del mutuo.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 31 maggio 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile

Contratto Swap Nullo: Quando la Banca Deve Pagare per la Mancanza di Trasparenza

Una recente sentenza del Tribunale di Verona offre importanti chiarimenti sulla validità dei contratti derivati, in particolare degli Interest Rate Swap (IRS). La decisione evidenzia come la dichiarazione di un contratto swap nullo per mancata trasparenza non comporti automaticamente la riduzione del debito derivante da un contratto di mutuo collegato, a meno che il cliente non formuli una specifica richiesta di restituzione. Analizziamo questo caso emblematico, che bilancia la tutela del cliente con il rigore delle norme processuali.

I Fatti del Caso

Una società, insieme ai suoi fideiussori, avviava una causa contro un istituto di credito contestando la validità di un contratto di mutuo chirografario e di un contratto IRS stipulato nel 2010. Quest’ultimo era stato concluso con la finalità dichiarata di coprire il rischio di oscillazione dei tassi di interesse variabili del mutuo. Gli attori lamentavano la nullità del finanziamento per usura e anatocismo, e la nullità del derivato per inadeguatezza, mancata indicazione del valore di mercato (mark to market) e presenza di costi impliciti.
La banca, dal canto suo, si difendeva chiedendo, in via riconvenzionale, la condanna della società e dei garanti al pagamento della somma residua del mutuo, il cui contratto era stato risolto per inadempimento a causa del mancato pagamento di numerose rate.

La Decisione del Tribunale

Il Giudice ha adottato una decisione articolata, separando nettamente le sorti dei due contratti.

1. Validità del Contratto di Mutuo: Tutte le contestazioni relative al finanziamento sono state respinte. Il Tribunale ha escluso l’usura, ribadendo il principio consolidato secondo cui gli interessi corrispettivi e quelli di mora non possono essere sommati ai fini della verifica del superamento del tasso soglia, data la loro diversa natura e funzione. Ha inoltre ritenuto legittimo il piano di ammortamento “alla francese” e la previsione di interessi di mora sulle rate insolute, in quanto conformi alla normativa secondaria (delibera CICR).
2. Nullità del Contratto di Interest Rate Swap: Il Tribunale ha invece accolto la domanda relativa al derivato, dichiarando il contratto swap nullo. La decisione si fonda sui principi stabiliti dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 8770/2020), che impongono agli intermediari un dovere di trasparenza sull’alea del contratto.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni del Tribunale sono cruciali per comprendere la portata della decisione.

Perché il contratto swap è stato dichiarato nullo?

Il Giudice ha rilevato che la documentazione contrattuale e precontrattuale fornita dalla banca non indicava in modo sufficientemente chiaro e comprensibile elementi essenziali per consentire al cliente di valutare consapevolmente il rischio assunto. Nello specifico, mancavano:
* Una chiara indicazione dei criteri di calcolo del mark to market.
* La rappresentazione degli scenari probabilistici futuri, ovvero delle possibili evoluzioni dei tassi di interesse e dei conseguenti impatti economici sul cliente.
* La trasparenza sui costi impliciti dell’operazione, ovvero quella parte del prezzo non esplicitata ma inglobata nella struttura del prodotto.
Secondo il Tribunale, l’assenza di queste informazioni ha reso indeterminata l’alea del contratto, violando norme imperative e causandone la nullità. La banca non ha provato che il cliente, pur non essendo un operatore qualificato, fosse in grado di reperire autonomamente tali informazioni e calcolare il rischio effettivo.

La Condanna al Pagamento del Mutuo Nonostante la Nullità dello Swap

Qui risiede l’aspetto processualmente più rilevante della sentenza. Nonostante la dichiarazione di nullità del contratto IRS, il Tribunale ha condannato la società e i fideiussori a pagare l’intero debito residuo del mutuo. Questo perché gli attori si erano limitati a chiedere la declaratoria di nullità dello swap, senza avanzare una conseguente domanda di ripetizione dell’indebito, cioè la richiesta di restituzione di tutte le somme versate in esecuzione del contratto nullo. Né avevano sollevato un’eccezione di compensazione tra il loro credito restitutorio e il debito verso la banca. In assenza di una specifica domanda di parte, il giudice non può d’ufficio ridurre il debito del mutuatario.

Le Conclusioni

La sentenza del Tribunale di Verona offre due lezioni fondamentali. La prima è sostanziale: la validità di un contratto derivato come l’IRS dipende da una trasparenza assoluta da parte dell’intermediario sull’intera struttura di costi e rischi. La semplice dichiarazione di una finalità di copertura non è sufficiente se il cliente non viene messo nelle condizioni di comprendere pienamente l’alea che si assume. La seconda è processuale: nel contenzioso bancario, non basta ottenere una declaratoria di nullità. È essenziale formulare correttamente tutte le domande consequenziali, come la ripetizione dell’indebito, per tradurre la nullità in un concreto vantaggio economico. In caso contrario, si rischia una vittoria puramente formale.

È possibile sommare gli interessi corrispettivi e quelli di mora per determinare se un tasso è usurario?
No. La sentenza ribadisce che, ai fini della verifica dell’usura, non è possibile sommare il tasso degli interessi corrispettivi (remunerazione del capitale) e quello degli interessi di mora (sanzione per il ritardo), poiché hanno funzioni e basi di calcolo diverse e non sono mai applicati contemporaneamente.Perché un contratto di Interest Rate Swap (IRS) è stato dichiarato nullo?
Il contratto è stato dichiarato nullo perché la banca non ha fornito al cliente informazioni chiare e sufficienti sui criteri di calcolo del valore di mercato (mark to market), sugli scenari probabilistici e sui costi impliciti. Questa mancanza di trasparenza ha impedito al cliente di comprendere e valutare consapevolmente la reale natura e rischiosità (alea) del contratto.

Se un contratto collegato a un mutuo viene dichiarato nullo, il debito del mutuo viene ridotto automaticamente?
No. La sentenza chiarisce che la dichiarazione di nullità di un contratto (in questo caso, l’IRS) non produce effetti automatici su un altro rapporto (il mutuo). Per ottenere la restituzione di quanto pagato in base al contratto nullo e, eventualmente, compensarlo con il debito del mutuo, il cliente deve formulare una specifica domanda giudiziale di ripetizione dell’indebito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati