LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contratto per relationem: la modifica del normativo

Una Società di Servizi ottiene il pagamento da un Istituto Scolastico per servizi di pulizia. La Cassazione conferma la decisione, stabilendo che la modifica del contratto normativo, avvenuta tramite scambio di comunicazioni, si estende al contratto attuativo in virtù del meccanismo del contratto per relationem. L’Istituto aveva inoltre riconosciuto il debito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Contratto per Relationem: Quando la Modifica del Contratto Quadro si Estende al Contratto Attuativo

La stipulazione di contratti con la Pubblica Amministrazione segue regole precise, spesso percepite come rigide. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce importanti aspetti sulla flessibilità di tali accordi, in particolare riguardo al contratto per relationem. L’ordinanza analizza come la modifica di un accordo quadro possa influenzare i singoli contratti esecutivi ad esso collegati, anche senza la redazione di un unico documento formale.

I Fatti di Causa

Una Società di Servizi, incaricata della pulizia di un Istituto Scolastico, si è trovata a vantare un credito per le prestazioni svolte negli ultimi mesi del contratto. Tale rapporto era regolato da due documenti distinti: un “contratto normativo” (o quadro) stipulato a livello regionale e un “contratto attuativo” specifico tra la società e il singolo istituto.

Di fronte al mancato pagamento, la società ha ottenuto un decreto ingiuntivo. L’Istituto Scolastico si è opposto, e il Tribunale di primo grado gli ha dato ragione. La Corte d’Appello, però, ha ribaltato la decisione, ritenendo che una nota del Ministero, che garantiva le risorse finanziarie necessarie, costituisse un patto aggiuntivo che modificava l’accordo originario, rendendo dovuto il pagamento. L’istituto ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica: Validità della Modifica e il Contratto per Relationem

Il ricorso dell’Istituto Scolastico si basava su tre punti principali:
1. La modifica del contratto era avvenuta tramite uno scambio di comunicazioni tra Ministero e Prefettura, e non tra le parti originarie del contratto.
2. Secondo la legge sulla contabilità di Stato, i contratti con la PA richiedono la forma di un unico documento scritto, salvo eccezioni.
3. La modifica del contratto normativo non poteva estendersi automaticamente a quello attuativo, poiché le parti contraenti non erano le stesse.

Il cuore del problema era stabilire se una modifica, concordata tramite uno scambio di lettere tra soggetti parzialmente diversi, potesse validamente integrare un contratto esecutivo che faceva riferimento a un accordo quadro, configurando quindi un contratto per relationem.

L’Analisi della Corte e la Duplice Ratio Decidendi

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo in parte inammissibile e in parte infondato, basando la sua decisione su due distinte ma convergenti rationes decidendi (ragioni del decidere).

La Prima Ratio: Il Meccanismo del Contratto per Relationem

La Corte ha evidenziato che il contratto attuativo stesso prevedeva esplicitamente di essere integrato dalle disposizioni del contratto normativo. Questa clausola di rinvio (o relatio) stabilisce un legame indissolubile tra i due documenti. Di conseguenza, ogni modifica apportata validamente al contratto normativo si riflette automaticamente su quello attuativo.

Inoltre, la Corte ha ribadito un principio fondamentale per i contratti pubblici: la forma scritta ad substantiam non richiede necessariamente la redazione di un unico documento firmato contestualmente da tutte le parti. È infatti ammissibile che l’accordo si formi attraverso lo scambio di dichiarazioni scritte separate (proposta e accettazione), come avvenuto nel caso di specie tra la società, il Ministero e la Prefettura.

La Seconda Ratio: Il Riconoscimento del Debito

Come secondo e autonomo motivo, la Corte ha sottolineato che lo stesso Istituto Scolastico aveva, in una nota successiva, riconosciuto la fondatezza del credito, sollecitando il Ministero a trasferire i fondi necessari. Tale atto è stato interpretato come un riconoscimento di debito che, di per sé, offriva riscontro alla pretesa della società creditrice e provava l’esistenza dell’obbligazione.

le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una solida interpretazione della normativa e della giurisprudenza consolidata. Il ricorrente non è riuscito a contestare efficacemente nessuna delle due rationes decidendi su cui si basava la sentenza d’appello. La Cassazione ha chiarito che il richiamo per relationem è un meccanismo contrattuale pienamente valido che permette di integrare il contenuto di un atto con elementi esterni. La modifica del contratto normativo, perfezionatasi con lo scambio di missive, è diventata parte integrante del contratto attuativo proprio in virtù di tale richiamo. La Corte ha inoltre smontato la tesi della rigidità formale, confermando che la volontà contrattuale della Pubblica Amministrazione può manifestarsi anche tramite atti amministrativi e scambi di corrispondenza, purché in forma scritta. Il riconoscimento del debito da parte dell’Istituto ha poi chiuso il cerchio, fornendo una prova ulteriore e autonoma della legittimità della richiesta di pagamento.

le conclusioni

L’ordinanza rafforza la validità e l’efficacia del contratto per relationem anche nell’ambito dei contratti pubblici. La decisione sottolinea due principi pratici di grande importanza:
1. Le clausole di rinvio a documenti esterni (come un contratto quadro) sono vincolanti e determinano l’integrazione automatica dei contenuti, incluse le modifiche successive.
2. La forma dei contratti con la PA, sebbene debba essere scritta, ammette modalità di perfezionamento flessibili, come lo scambio di corrispondenza, che sono equiparate alla sottoscrizione di un unico documento.
Questa pronuncia offre maggiore certezza giuridica alle imprese che operano con la Pubblica Amministrazione, confermando che le pattuizioni e le loro modifiche, seppur formalizzate in modo non contestuale, mantengono piena validità ed efficacia.

È possibile modificare un contratto con la Pubblica Amministrazione senza firmare un nuovo documento unico?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che, ai sensi dell’art. 17 del R.D. 2440/1923, il vincolo contrattuale con la PA può formarsi o modificarsi anche mediante l’incontro di dichiarazioni scritte separate, come uno scambio di lettere, senza la necessità di un unico documento contestuale.

Se un contratto “attuativo” richiama un contratto “normativo”, una modifica al secondo si applica automaticamente al primo?
Sì. Secondo la sentenza, se il contratto attuativo prevede espressamente di essere integrato da quanto definito nel contratto normativo (meccanismo del contratto per relationem), le modifiche validamente apportate al contratto normativo si estendono e integrano anche il contratto attuativo.

Il riconoscimento di un debito da parte di un ente pubblico ha valore in un processo?
Sì. Nel caso esaminato, la Corte ha considerato una nota con cui l’istituto scolastico sollecitava il Ministero a erogare i fondi come un riconoscimento del debito. Questo elemento ha costituito una seconda, autonoma ragione (ratio decidendi) a sostegno della pretesa creditoria della società di servizi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati