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Contratto per facta concludentia con azienda speciale

La Corte di Cassazione ha stabilito la validità di un contratto per facta concludentia tra una società privata e un’azienda speciale comunale. Nonostante l’assenza di un accordo scritto, l’effettiva esecuzione della prestazione di servizi (trasporto rifiuti) è stata ritenuta prova sufficiente della conclusione del contratto. La Corte ha chiarito che le aziende speciali non sono equiparabili alla Pubblica Amministrazione in senso stretto, pertanto non sono soggette all’obbligo della forma scritta ad substantiam per i loro contratti.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Contratto per Facta Concludentia: Sì anche con l’Azienda Speciale

Un’azienda può vedersi riconosciuto il diritto al pagamento per un servizio, anche se non ha mai firmato un contratto scritto con l’ente committente? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4400/2024, torna su un tema cruciale: la validità del contratto per facta concludentia stipulato con un’azienda speciale di un ente pubblico. La decisione conferma che l’esecuzione di una prestazione può essere sufficiente a dimostrare l’esistenza di un vincolo contrattuale, superando l’assenza di formalità.

I Fatti del Caso: Una Fattura Contesa per il Trasporto Rifiuti

La vicenda ha origine dall’opposizione a un decreto ingiuntivo presentata da un’Azienda Speciale di un Comune. L’Azienda contestava il pagamento di una fattura emessa da una società di gestione ambientale per un servizio di noleggio di automezzi destinati al trasporto di rifiuti.

Secondo l’Azienda Speciale, non solo non era mai stato stipulato alcun contratto, ma essa stessa non era il soggetto corretto a cui richiedere il pagamento (difetto di legittimazione passiva), sostenendo che la responsabilità della gestione dei rifiuti ricadesse interamente sul Comune. Il Tribunale di primo grado accoglieva l’opposizione, ritenendo non provata l’esistenza di un rapporto contrattuale tra le parti.

La Decisione della Corte d’Appello: La Svolta sul contratto per facta concludentia

La Corte d’Appello ribaltava completamente la decisione. I giudici di secondo grado hanno innanzitutto chiarito un punto fondamentale: un’azienda speciale, pur essendo un ente di emanazione pubblica, non può essere considerata una Pubblica Amministrazione in senso stretto. Di conseguenza, non è soggetta al rigido obbligo della forma scritta ad substantiam per i suoi contratti.

Su questa premessa, la Corte ha ritenuto che il contratto si fosse validamente concluso per facta concludentia. L’avvenuto prelievo dei rifiuti e il loro conferimento al centro di smaltimento da parte della società fornitrice costituivano, secondo i giudici, una prova inequivocabile dell’esistenza di un accordo. Tali operazioni, infatti, non avrebbero potuto svolgersi senza il consenso e la partecipazione dell’Azienda Speciale, reale beneficiaria del servizio.

L’Analisi della Corte di Cassazione e il valore del contratto per facta concludentia

L’Azienda Speciale ha presentato ricorso in Cassazione, basandosi su tre motivi principali, tutti respinti dalla Suprema Corte.

La Forma dell’Accettazione e la Natura dell’Azienda Speciale

Il primo motivo di ricorso contestava la validità dell’accettazione del contratto, avvenuta in forma verbale e non tramite la restituzione di un documento controfirmato come richiesto dalla società proponente. La Cassazione ha respinto l’argomento, ricordando un principio consolidato: la forma richiesta per l’accettazione è posta nell’esclusivo interesse del proponente, il quale può legittimamente rinunciarvi e accontentarsi di un’adesione manifestata in modo diverso.

Inoltre, la Corte ha ribadito quanto già statuito dalle Sezioni Unite (sent. n. 20684/2018): l’inapplicabilità alle aziende speciali della rigida normativa sui contratti della Pubblica Amministrazione, che impone la forma scritta a pena di nullità. L’autonomia imprenditoriale e gestionale di tali enti li svincola da questo formalismo.

La Prova dei Fatti e la Motivazione Apparente

Con il secondo motivo, l’Azienda lamentava che la Corte d’Appello avesse concluso per un contratto per facta concludentia senza prove sufficienti e con una motivazione illogica. Anche questa censura è stata respinta. La Cassazione ha chiarito che il suo ruolo non è quello di riesaminare le prove, ma di verificare la logicità del percorso motivazionale del giudice di merito. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva adeguatamente spiegato perché la documentazione prodotta (come le bolle di carico) fosse sufficiente a dimostrare sia l’esecuzione della prestazione sia la conclusione dell’accordo.

La Composizione del Collegio Giudicante

È stato infine respinto anche un terzo motivo di carattere procedurale, relativo alla legittimità della composizione del collegio della Corte d’Appello.

Le Motivazioni

La decisione della Corte di Cassazione si fonda su principi giuridici chiari e consolidati. In primo luogo, viene ribadita la distinzione tra Pubblica Amministrazione in senso stretto e Azienda Speciale. Quest’ultima, operando con criteri imprenditoriali, gode di una maggiore flessibilità contrattuale, non essendo vincolata all’obbligo della forma scritta ad substantiam prevista per gli enti pubblici tradizionali. In secondo luogo, la Corte valorizza il principio della libertà delle forme e dell’affidamento. Un comportamento concludente, come l’accettazione e la fruizione di un servizio, è idoneo a perfezionare un vincolo contrattuale, poiché manifesta in modo inequivocabile la volontà di obbligarsi. Infine, si sottolinea che i requisiti formali per l’accettazione di una proposta sono a tutela del proponente, che può decidere di considerarli soddisfatti anche se l’adesione avviene in modo diverso da quello richiesto.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche per le imprese che forniscono beni o servizi a enti strumentali pubblici come le aziende speciali. Questa pronuncia rafforza la tutela del fornitore, confermando che il diritto al compenso può sorgere anche in assenza di un contratto cartaceo, a patto che si possa dimostrare l’effettiva esecuzione della prestazione e il suo collegamento con il committente. Si tratta di un monito per le aziende speciali a non fare leva su vizi formali per sottrarsi ai propri obblighi di pagamento, valorizzando la sostanza dei rapporti commerciali rispetto al mero formalismo.

Un’azienda speciale di un ente pubblico ha sempre bisogno di un contratto scritto per affidare un servizio?
No. Secondo la Corte, l’azienda speciale non si qualifica come Pubblica Amministrazione in senso stretto, pertanto per i suoi contratti non è imposta la forma scritta ad substantiam (a pena di nullità).

Cosa significa che un contratto è concluso ‘per facta concludentia’?
Significa che l’accordo tra le parti non deriva da una dichiarazione esplicita (scritta o orale), ma si desume dal loro comportamento, come l’esecuzione di una prestazione da una parte e la sua accettazione dall’altra, che manifesta in modo inequivocabile la volontà di creare un vincolo contrattuale.

Se chi propone un contratto richiede un’accettazione in una forma specifica, un’accettazione in forma diversa è valida?
Sì, può essere valida. La norma che richiede una forma specifica per l’accettazione è posta nell’esclusivo interesse del proponente. Di conseguenza, il proponente stesso può rinunciare a tale requisito e ritenere valido il contratto anche se l’accettazione è avvenuta in una forma diversa da quella richiesta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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