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Contratto di apprendistato nullo: quando è a rischio

La Corte di Cassazione conferma la nullità di un contratto di apprendistato stipulato con una fisioterapista che già possedeva le qualifiche previste. Il rapporto viene riqualificato come lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dall’inizio. La Corte ha inoltre ribadito l’illegittimità del licenziamento per giusta causa intimato senza la preventiva contestazione formale, violando il diritto di difesa della lavoratrice.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Contratto di Apprendistato Nullo se il Lavoratore è Già Qualificato: Analisi della Cassazione

Il contratto di apprendistato rappresenta uno strumento fondamentale per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma il suo utilizzo improprio può portare a conseguenze significative per il datore di lavoro. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito che un contratto di questo tipo è nullo se stipulato con un lavoratore che possiede già le qualifiche per cui la formazione è prevista. In tal caso, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dall’inizio, con tutte le tutele che ne derivano.

Il Fatto: da Tirocinante a Dipendente a Tempo Indeterminato

Il caso esaminato riguarda una fisioterapista che, dopo aver completato un periodo di tirocinio teorico-pratico presso un poliambulatorio, aveva continuato a svolgere la propria attività lavorativa nella stessa struttura senza interruzioni. Successivamente, la società la assumeva formalmente con un contratto di apprendistato professionalizzante part-time, finalizzato al conseguimento di un inquadramento che, secondo i giudici, la lavoratrice già possedeva di fatto.

Dopo alcuni mesi, la lavoratrice veniva licenziata per giusta causa. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, accoglieva le ragioni della dipendente, dichiarando:
1. La sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a partire dal giorno successivo alla fine del tirocinio.
2. La nullità del successivo contratto di apprendistato per vizio genetico della causa, in quanto la finalità formativa era inesistente.
3. L’illegittimità del licenziamento per un vizio procedurale: la mancata preventiva contestazione scritta degli addebiti, che ha leso il diritto di difesa della lavoratrice.

La società datrice di lavoro ha quindi presentato ricorso in Cassazione, che è stato integralmente rigettato.

La Nullità del Contratto di Apprendistato Fittizio

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, sottolineando che il contratto di apprendistato è intrinsecamente legato alla sua causa formativa. Se l’obiettivo formativo del contratto (in questo caso, l’acquisizione dell’inquadramento 4S del CCNL Studi Professionali) è già stato raggiunto dal lavoratore prima della stipula, il contratto stesso è privo della sua ragione d’essere.

Questa carenza di causa ne determina la nullità. Di conseguenza, il rapporto di lavoro non viene meno, ma viene trasformato per legge in un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sin dalla sua data di inizio. Questo comporta il diritto del lavoratore a ricevere le differenze retributive e contributive spettanti per l’inquadramento superiore.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha respinto tutti i motivi di ricorso presentati dall’azienda. In particolare, ha ritenuto infondate le censure relative all’onere della prova, specificando che la decisione dei giudici di merito non si basava su un’inversione di tale onere, ma su un’attenta valutazione delle prove emerse nel processo. La continuità della prestazione lavorativa dopo il tirocinio è stata un elemento chiave per accertare l’esistenza di un rapporto subordinato preesistente all’apprendistato.

Un punto cruciale della motivazione riguarda l’illegittimità del licenziamento. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: la procedura disciplinare prevista dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori è una garanzia fondamentale per il lavoratore. La mancata contestazione preventiva e scritta degli addebiti rende il licenziamento illegittimo a priori, indipendentemente dalla gravità dei fatti contestati. Il vizio di forma assorbe ogni valutazione sul merito della giusta causa. Pertanto, il ricorso della società, che si concentrava sulla gravità dei fatti, era inammissibile perché non affrontava la vera ragione della decisione: il difetto procedurale.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre due importanti lezioni per i datori di lavoro:

1. Attenzione alla Causa Formativa dell’Apprendistato: Il contratto di apprendistato non può essere utilizzato come una forma contrattuale più economica per assumere personale già qualificato. È essenziale che esista un reale e documentabile percorso formativo finalizzato all’acquisizione di competenze che il lavoratore non possiede. In caso contrario, il rischio è la conversione del rapporto in un contratto a tempo indeterminato, con conseguente pagamento di differenze retributive e sanzioni.

2. Rispetto Scrupoloso delle Procedure Disciplinari: Nessun licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo può essere considerato legittimo se non è preceduto da una formale contestazione scritta degli addebiti, che consenta al lavoratore di presentare le proprie difese. Saltare questo passaggio procedurale invalida il licenziamento, esponendo l’azienda a condanne risarcitorie.

Un contratto di apprendistato può essere considerato nullo?
Sì, un contratto di apprendistato è nullo se viene stipulato con un lavoratore che già possiede le qualifiche e le competenze che il contratto stesso si prefigge di fargli acquisire. In questo caso, mancando la causa formativa, il contratto viene convertito in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Cosa succede se un datore di lavoro licenzia un dipendente per giusta causa senza una contestazione scritta?
Il licenziamento viene dichiarato illegittimo per vizio procedurale. La mancata contestazione scritta degli addebiti viola il diritto di difesa del lavoratore, rendendo l’atto di recesso nullo a prescindere dalla gravità dei fatti che ne sarebbero alla base.

La prosecuzione del lavoro dopo un tirocinio crea automaticamente un rapporto subordinato?
Non automaticamente, ma la continuazione ininterrotta dell’attività lavorativa al termine di un tirocinio è un elemento fattuale molto forte che, unito ad altre prove, può portare il giudice a riconoscere l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato di fatto, anche prima di qualsiasi formalizzazione contrattuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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