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Contratti a progetto: no a paga da convenzionato

Un veterinario ha lavorato per anni per un’Azienda Sanitaria Provinciale con contratti a progetto, usati per coprire carenze strutturali di personale. La Corte d’Appello gli aveva riconosciuto il diritto alla retribuzione prevista per i medici convenzionati. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che, nonostante l’illegittimità dei contratti a progetto, non è possibile applicare automaticamente il trattamento economico di un’altra tipologia contrattuale, come quella del rapporto convenzionato, in assenza di un contratto formale. La richiesta di differenze retributive del professionista è stata quindi respinta.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Contratti a Progetto nella PA: Nessuna Equiparazione a Rapporto Convenzionato

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito un principio fondamentale per i professionisti che collaborano con la Pubblica Amministrazione. L’utilizzo illegittimo di contratti a progetto per coprire carenze strutturali di organico non dà automaticamente diritto al lavoratore di ricevere il trattamento economico previsto per i rapporti convenzionati. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: un Veterinario tra Progetti e Carenze Strutturali

Un medico veterinario aveva lavorato per un’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) per circa otto anni, dal 2002 al 2010, sulla base di una serie di contratti a progetto e incarichi a tempo determinato. Tali contratti erano formalmente legati a specifici progetti, come la sorveglianza su malattie animali. Il professionista, tuttavia, sosteneva che la sua attività andasse ben oltre il singolo progetto, essendo di fatto inserito stabilmente nell’organizzazione per sopperire a una cronica carenza di personale, con un orario di lavoro continuativo e coordinato.

Per questo motivo, si era rivolto al Tribunale per chiedere il riconoscimento del trattamento economico spettante ai medici convenzionati, previsto da un Accordo Collettivo Nazionale (A.C.N.) del 2005. Mentre il Tribunale di primo grado aveva respinto la sua domanda, la Corte d’Appello l’aveva accolta, riqualificando il rapporto come parasubordinato e ritenendo applicabile, per analogia, la retribuzione dei colleghi convenzionati.

L’Uso Illegittimo dei Contratti a Progetto

La Corte d’Appello aveva evidenziato come l’ASP avesse fatto un uso massiccio di contratti atipici per “colmare carenze strutturali della dotazione interna” e non per far fronte a “un’esigenza contingente”. Questa valutazione, essendo un accertamento di fatto, non è stata messa in discussione dalla Cassazione. Il punto focale del giudizio di legittimità è stato un altro: l’illegittimità del contratto a progetto può portare all’applicazione di una disciplina economica prevista per un’altra tipologia contrattuale?

La Decisione della Corte di Cassazione: il Principio di Formalità

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Azienda Sanitaria, ribaltando la sentenza d’appello. Il ragionamento dei giudici si basa su una distinzione netta tra la natura di fatto del rapporto (la parasubordinazione accertata) e i requisiti formali richiesti per i contratti con la Pubblica Amministrazione.

Secondo la Cassazione, non è sufficiente che un rapporto di lavoro presenti le caratteristiche della continuità e della coordinazione per essere equiparato, ai fini economici, a un rapporto convenzionato. Quest’ultimo nasce da una procedura specifica, regolamentata e formalizzata per iscritto, che non può essere bypassata da una situazione di fatto.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su alcuni pilastri giuridici:

1. Principio di Formalità dei Contratti Pubblici: La Pubblica Amministrazione è vincolata a procedure regolamentate e può corrispondere solo i corrispettivi previsti in un contratto debitamente formalizzato. Riconoscere una retribuzione superiore basata su una situazione di fatto violerebbe questo principio.
2. Inapplicabilità dell’Accordo Collettivo Nazionale (A.C.N.): L’A.C.N. per i medici veterinari del 2005 e le sue norme transitorie si applicano esclusivamente ai rapporti già formalizzati come convenzionati. Non possono essere estese a rapporti nati sotto un’altra forma contrattuale, come i contratti a progetto, anche se questi ultimi si sono svolti con modalità atipiche.
3. Tutele Alternative: La Corte ha chiarito che l’illegittimità nell’uso dei contratti a termine da parte della PA non lascia il lavoratore senza tutele. Tuttavia, la tutela corretta non è l’applicazione di un diverso e più favorevole trattamento economico. Le strade percorribili, che nel caso di specie non sono state accolte o perseguite, sarebbero state l’azione di risarcimento del danno o quella per ingiustificato arricchimento (art. 2041 c.c.).

In sostanza, il fatto che il professionista abbia lavorato in condizioni simili a quelle di un collega convenzionato non è sufficiente a fargli ottenere la stessa paga, perché manca il presupposto fondamentale: un contratto di convenzione stipulato secondo le regole.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riafferma un principio cruciale nei rapporti di lavoro con il settore pubblico: la forma è sostanza. Un professionista che accetta contratti a progetto con una PA, anche se di fatto svolge mansioni continuative e integrate nell’organizzazione, non può sperare di ottenere in via giudiziale l’applicazione di un trattamento economico previsto per altre categorie contrattuali. La sentenza sottolinea che la tutela contro l’abuso di contratti flessibili da parte della PA va cercata nelle azioni risarcitorie, e non in una riqualificazione economica del rapporto che scavalchi i vincoli formali a cui l’amministrazione è soggetta.

Se la Pubblica Amministrazione usa contratti a progetto per coprire carenze di personale, il lavoratore ha diritto alla paga di un dipendente o convenzionato?
No. Secondo la Cassazione, anche se l’uso dei contratti a progetto è illegittimo, il lavoratore non acquisisce automaticamente il diritto al trattamento economico previsto per un’altra tipologia contrattuale (come il rapporto convenzionato). Quest’ultimo richiede una procedura formale e un contratto specifico che non possono essere sostituiti da una situazione di fatto.

Un rapporto di lavoro di fatto può essere equiparato a un rapporto convenzionato con il Servizio Sanitario?
No. La stipula di una convenzione con la Pubblica Amministrazione, come quella sanitaria, segue una logica formale e non sostanziale. Richiede il rispetto di un apposito procedimento e il possesso di determinati requisiti. La Cassazione ha chiarito che non si può applicare la disciplina di un rapporto convenzionato a un rapporto di fatto, anche se qualificato come parasubordinato.

Quali tutele ha un professionista se i suoi contratti a progetto con la PA sono ritenuti illegittimi?
La sentenza chiarisce che il riconoscimento di differenze retributive basate su un altro contratto (es. A.C.N. per medici convenzionati) non è la tutela corretta. Il lavoratore non può ottenere la conversione del rapporto in uno a tempo indeterminato, ma potrebbe avere diritto a una tutela risarcitoria per i danni subiti o agire per arricchimento senza causa (ex art. 2041 c.c.), a condizione che ne ricorrano i presupposti e che la domanda sia stata specificamente avanzata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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