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Consulenza tecnica d’ufficio: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due mutuatari che denunciavano tassi usurari su contratti di mutuo. La Corte ha stabilito che la richiesta di una consulenza tecnica d’ufficio (C.T.U.) era esplorativa e la sua mancata ammissione non è un valido motivo per il ricorso, poiché rientra nella piena discrezionalità del giudice di merito.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Consulenza Tecnica d’Ufficio: Inammissibile il Ricorso se la Richiesta è Esplorativa

L’ordinanza n. 14433/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul ruolo e i limiti della consulenza tecnica d’ufficio (C.T.U.) nelle cause di usura bancaria. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: la decisione di ammettere o meno una C.T.U. rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non può essere contestata in Cassazione se la richiesta della parte è generica o esplorativa.

I Fatti del Caso: La Denuncia di Usura su Contratti di Mutuo

La vicenda trae origine dalla richiesta di due clienti di un istituto di credito, i quali sostenevano di aver subito l’applicazione di tassi di interesse usurari su quattro contratti di mutuo ipotecario stipulati tra il 2004 e il 2006. Secondo i ricorrenti, la somma del tasso corrispettivo, del tasso di mora e di altre spese (come quelle di istruttoria o di estinzione anticipata) avrebbe portato al superamento della soglia di usura prevista dalla legge.

Il Percorso Giudiziario nei Gradi di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano respinto le domande dei mutuatari. I giudici di merito avevano stabilito che, ai fini della verifica dell’usura, non è corretto sommare meccanicamente gli interessi corrispettivi e quelli moratori. Inoltre, avevano ritenuto che la richiesta di disporre una consulenza tecnica d’ufficio per accertare i tassi effettivi fosse di natura ‘esplorativa’, in quanto non supportata da allegazioni specifiche e prove concrete da parte dei ricorrenti. Mancavano, infatti, elementi precisi per indicare il momento esatto in cui si sarebbe verificato il superamento della soglia.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

I mutuatari hanno impugnato la sentenza d’appello davanti alla Corte di Cassazione, basando il loro ricorso principalmente su due motivi:
1. La violazione delle norme sull’onere della prova, sostenendo che la Corte d’Appello avesse basato la sua decisione su una prova (l’assenza di maggiorazioni dei tassi) che nessuna delle parti aveva fornito.
2. La violazione delle norme processuali per la mancata ammissione della consulenza tecnica d’ufficio, ritenuta indispensabile per accertare l’usura, e la conseguente carenza di motivazione della sentenza.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando entrambi i motivi.

Sul primo punto, la Corte ha chiarito che i giudici di merito non avevano violato alcun principio probatorio, ma si erano limitati ad applicare i principi giuridici consolidati al caso concreto. La critica dei ricorrenti, quindi, non riguardava un errore di diritto, ma un tentativo di riesaminare il merito della valutazione fatta dalla Corte d’Appello, cosa non consentita nel giudizio di legittimità.

Sul secondo e più rilevante motivo, quello relativo alla consulenza tecnica d’ufficio, la Cassazione ha ribadito un orientamento giurisprudenziale pacifico. La decisione sulla necessità e utilità di una C.T.U. rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Tale decisione è, di regola, insindacabile in sede di legittimità. Un’eccezione si verifica solo se il ricorrente è in grado di dimostrare, ai sensi dell’art. 360, n. 5, c.p.c., che il giudice abbia omesso di esaminare un fatto storico, principale o secondario, che sia stato oggetto di discussione tra le parti e abbia carattere decisivo. Nel caso di specie, i ricorrenti non hanno allegato un vizio di questo tipo, limitandosi a lamentare la mancata ammissione della perizia. La motivazione della Corte territoriale, che giudicava ‘esplorativa’ la richiesta di C.T.U., è stata ritenuta né apparente né viziata.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma che la consulenza tecnica d’ufficio non è uno strumento a disposizione della parte per sopperire alle proprie carenze probatorie. Chi intende dimostrare l’applicazione di tassi usurari ha l’onere di allegare e provare specificamente i fatti su cui basa la propria pretesa. La C.T.U. può essere ammessa solo quando vi sono già elementi concreti che ne giustifichino lo svolgimento. In assenza di tali elementi, la richiesta rischia di essere qualificata come meramente esplorativa e, di conseguenza, rigettata dal giudice, la cui decisione non potrà essere facilmente contestata in Cassazione.

È sempre obbligatorio per un giudice ammettere una consulenza tecnica d’ufficio (C.T.U.) in una causa per usura bancaria?
No, la decisione di ammettere una C.T.U. rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale valuta se sia necessaria e utile ai fini della decisione, sulla base degli elementi già forniti dalle parti.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha considerato inammissibile il ricorso sulla mancata ammissione della C.T.U.?
Perché la valutazione sulla necessità di una C.T.U. non è, di regola, sindacabile in Cassazione. Il ricorso è ammissibile solo se si dimostra l’omesso esame di un fatto storico decisivo, cosa che i ricorrenti non hanno fatto. La richiesta era stata correttamente ritenuta ‘esplorativa’ dai giudici di merito.

Ai fini del calcolo dell’usura, è corretto sommare il tasso di interesse corrispettivo con quello di mora?
Secondo la decisione della corte d’appello, richiamata nell’ordinanza e non contestata su questo punto dalla Cassazione, in linea generale non è corretto sommare gli interessi corrispettivi e moratori ai fini della verifica del superamento della soglia di usura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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