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Consegna documentazione bancaria: il limite dei 10 anni

Un cliente ha citato in giudizio un istituto di credito per ottenere la consegna della documentazione relativa a un conto corrente, inclusi contratti ed estratti conto sin dall’apertura nel 1991. La banca si è opposta invocando il limite decennale previsto dall’art. 119 del Testo Unico Bancario. Il Tribunale di Napoli ha accolto la domanda del cliente, ordinando la consegna degli estratti conto per l’intero periodo richiesto e stabilendo che il limite dei dieci anni si applica solo ai documenti relativi a ‘singole operazioni’ e non agli estratti conto, che documentano l’andamento complessivo del rapporto. La banca è stata anche condannata al pagamento di una penale per ogni giorno di ritardo.

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Pubblicato il 21 gennaio 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Consegna documentazione bancaria: la banca non può negare gli estratti conto oltre i 10 anni

Il diritto del cliente alla consegna documentazione bancaria rappresenta un pilastro della trasparenza nei rapporti con gli istituti di credito. Spesso, tuttavia, le banche si oppongono alle richieste di documenti datati, invocando il limite temporale di dieci anni previsto dall’art. 119 del Testo Unico Bancario (TUB). Una recente sentenza del Tribunale di Napoli ha fatto chiarezza, stabilendo che tale limite non si applica indiscriminatamente a tutti i documenti, in particolare agli estratti conto.

I Fatti di Causa

Un correntista citava in giudizio il proprio istituto di credito al fine di ottenere la consegna di copia di tutta la documentazione relativa al suo rapporto di conto corrente, acceso nel lontano 1991. La richiesta includeva i contratti originari, le convenzioni e, soprattutto, gli estratti conto analitici e a scalare dall’inizio del rapporto fino al 2005.

Di fronte a tale richiesta, la banca si era difesa sostenendo di non essere obbligata a conservare e, di conseguenza, a consegnare la documentazione antecedente agli ultimi dieci anni, come previsto dal comma 4 dell’art. 119 TUB. Durante il giudizio, l’istituto aveva provveduto a consegnare solo la documentazione contrattuale e alcuni estratti conto recenti, chiedendo che venisse dichiarata la cessazione della materia del contendere.

L’attore, pur prendendo atto della consegna parziale, insisteva per ottenere gli estratti conto mancanti e chiedeva inoltre la condanna della banca al pagamento di una penale (astreinte) per ogni giorno di ritardo nell’adempimento.

La Decisione del Tribunale e la consegna documentazione bancaria

Il Tribunale di Napoli, con una decisione ben argomentata, ha parzialmente accolto le richieste del correntista. In primo luogo, ha dichiarato la parziale cessazione della materia del contendere per i documenti che la banca aveva effettivamente consegnato nel corso della causa.

Per la parte rimanente della domanda, il giudice ha condannato la banca alla consegna di tutti gli estratti conto, ordinari e scalari, a partire dalla data di accensione del rapporto (8 gennaio 1991) fino al 30 settembre 2005. Il Tribunale ha inoltre accolto la richiesta di applicazione di una misura coercitiva, fissando una somma di € 100,00 da pagare per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza.

Le Motivazioni della Sentenza

La parte più significativa della sentenza risiede nelle motivazioni con cui il giudice ha superato l’eccezione della banca basata sul limite decennale.

Il Tribunale ha operato una distinzione fondamentale basata sull’interpretazione dell’art. 119 TUB. Secondo il giudice, la norma, quando limita il diritto del cliente a ottenere documentazione agli ultimi dieci anni, si riferisce esclusivamente alla “documentazione inerente a singole operazioni”. Questa espressione, secondo la sentenza, non può essere estesa agli estratti conto.

L’estratto conto non è un semplice documento di una singola operazione, ma rappresenta la comunicazione completa e periodica che la banca fa al cliente sull’andamento generale del rapporto. Esso riassume tutte le poste attive e passive e consente al correntista di avere una visione d’insieme. Il diritto a ricevere tale rendicontazione, secondo il Tribunale, non deriva solo dall’art. 119 TUB, ma affonda le sue radici nei principi generali di buona fede e correttezza contrattuale (artt. 1175 e 1375 c.c.) e nell’obbligo di rendiconto che grava sul mandatario (la banca) ai sensi dell’art. 1713 c.c.

Il giudice ha sottolineato che, mentre il diritto alla copia dei documenti di singole operazioni si prescrive in dieci anni dalla data dell’operazione stessa, il diritto alla consegna dell’estratto conto complessivo sorge alla chiusura del rapporto e si prescrive nel termine ordinario decennale da quel momento. Finché il rapporto è in essere, il diritto del cliente a ottenere una rappresentazione del suo andamento rimane attuale e costante.

Inoltre, il Tribunale ha chiarito che il diritto a ottenere copia del contratto è imprescrittibile, almeno finché dura il rapporto, poiché l’interesse del cliente al controllo della regolamentazione negoziale è costante nel tempo.

Con questa interpretazione, il giudice si è consapevolmente discostato da un orientamento più restrittivo della Corte di Cassazione, ritenendolo “forzato” e potenzialmente creatore di una grave disuguaglianza tra le parti. Se la banca potesse negare gli estratti ultradecennali al cliente, ma al contempo utilizzarli in giudizio per provare un proprio credito, si verificherebbe uno squilibrio inaccettabile a danno del contraente debole.

Infine, per quanto riguarda la richiesta di astreinte ex art. 614-bis c.p.c., il Tribunale ha ritenuto la domanda ammissibile, anche se formulata per la prima volta in corso di causa, data la sua natura accessoria rispetto alla condanna principale.

Conclusioni

Questa sentenza rafforza significativamente la posizione del cliente nei confronti degli istituti di credito in materia di trasparenza e diritto all’informazione. Le conclusioni pratiche che se ne possono trarre sono chiare:

1. Limite dei 10 anni non assoluto: La limitazione temporale di cui all’art. 119 TUB non è un ostacolo insormontabile. Si applica specificamente ai documenti di singole operazioni, ma non agli estratti conto, che il cliente ha diritto di ricevere per l’intera durata del rapporto.
2. Diritto sostanziale: Il diritto alla consegna documentazione bancaria è un diritto sostanziale autonomo del cliente, fondato sui principi di correttezza e trasparenza, e non è subordinato alla necessità di giustificare l’uso che si intende fare dei documenti.
3. Tutela rafforzata: Il cliente può chiedere e ottenere dal giudice non solo l’ordine di consegna, ma anche l’imposizione di una penale giornaliera per incentivare la banca a un rapido adempimento, contrastando eventuali comportamenti ostruzionistici.

La banca può rifiutarsi di consegnare gli estratti conto più vecchi di dieci anni?
No. Secondo la sentenza, il limite temporale di dieci anni previsto dall’art. 119 del Testo Unico Bancario non si applica agli estratti conto, ma solo ai documenti relativi a ‘singole operazioni’. Il cliente ha quindi diritto a ottenere gli estratti conto per l’intera durata del rapporto.

Il limite temporale di dieci anni si applica a tutti i documenti bancari?
No. La sentenza chiarisce che il limite decennale si riferisce specificamente alla documentazione riguardante singole operazioni. Non si applica né al contratto, la cui copia può essere richiesta finché il rapporto è in essere, né agli estratti conto, che rappresentano l’andamento complessivo del rapporto.

È possibile chiedere al giudice di imporre una penale alla banca se non consegna i documenti richiesti?
Sì. Il Tribunale ha accolto la richiesta del cliente di applicare una misura coercitiva (astreinte) ai sensi dell’art. 614-bis c.p.c., fissando una somma di denaro (€ 100,00 nel caso di specie) che la banca deve pagare per ogni giorno di ritardo nell’adempimento dell’ordine di consegna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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